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Vini croati: sette cose che non puoi non sapere

Vini croati: sette cose che non puoi non sapere

La Croazia, meta di vacanze spensierate, è attraversata da paesaggi indimenticabili: tra boschi, coste frastagliate, cascate e un mare cristallino. Non tutti lo sanno ma è anche produttrice di vino interessante, il cui riconoscimento è in ascesa presso gli appassionati. Vediamo tutto quello che c’è da sapere sul vino croato, in sette punti.

Nonostante la tradizione sia antica, perché rimonta al tempo degli antichi Greci, pare che – tra gli addetti ai lavori – ci siamo accorti solo negli ultimi anni che la Croazia produce vini di qualità. Ecco come recuperare, e quello che c’è da sapere sui vini croati: sette cose da conoscere assolutamente.

1. Come orientarsi nella produzione di vino croato?

Il vino, in Croazia, adotta un sistema qualitativo semplice, che applica le indicazioni del Croatian Institute of Viticulture and Enology (fondato nel 1996).

I vini croati sono suddivisi in:

  • Vrhunsko vino (analoghi alle Denominazioni di Origine italiane)
  • Kvalitetno vino (analoghi alle Indicazioni di Origine italiane)
  • Stolmo vino (simili ai vini senza Indicazione Geografica).

2. Com’è il clima in Croazia?

Le condizioni climatiche croate si dividono sostanzialmente in due: la zona costiera e quella continentale.

Nella fascia litoranea il clima è mediterraneo, molto soleggiato, mentre la zona continentale è caratterizzata un clima rigido.

Una particolarità della Croazia continentale?

Qui si trova la regione della Slavonia, famosa per le foreste di querce che forniscono il legno per le botti grandi dove si affina il vino di tutto il mondo.

3. Dove si produce vino in Croazia?

In Croazia si produce vino in tre zone:

  • La Croazia continentale orientale, a sua volta suddivisa in due sottoregioni: Danubio Croato e Slavonia.
  • La Croazia continentale occidentale, suddivisa nelle sottoregioni: Moslavina, Prigorje-Bilogora, Zagorje, Medjimurje, Plesivica, Pokuplje.
  • La Croazia litoranea, suddivisa in varie sottoregioni: Istria, Dalmazia settentrionale, Entroterra dalmata, Dalmazia centrale e meridionale.

Regione continentale orientale

Nella Croazia orientale le vigne sono piantate ad altitudine inferiore: dominano graševina (uno dei vini bianchi più popolari in Croazia, fatto a partire dall’omonima varietà di uva, coltivata nella parte continentale della Croazia, soprattutto in Slavonia), pinot bianco, pinot grigio, gewürztraminer, muscat ottonel.

Regione continentale occidentale

Nella Croazia occidentale i vigneti si trovano tra i 150 e i 300 metri sul livello del mare, esposti a sud-sud-ovest e protetti dai venti freddi grazie ai rilievi montuosi.

Queste condizioni sono perfette per i vitigni a bacca bianca, come grasevina (o riesling italico), moslavac, kraljevina, plavec zuti, lipovina, vetlinac crveni. Sono coltivate anche uve a bacca nera, tra cui portugiser e frankovka.

Regione litoranea

Tra le sottoregioni della Croazia costiera, Dalmazia e Istria sono le più importanti.

In Dalmazia si coltivano principalmente vitigni a bacca nera (plavac, babić). La produzione è importante anche nelle isole: nell’isola di Pelješac – Dingač si produce il Dingač (da uve plavan mali), che è stato il primo vino a ricevere la Denominazione di Origine nel 1961.

Nell’isola di Hvar importante è il Faros, in quella di Brac il Bolsi. Sull'isola di Korčula e in altre parti della Dalmazia centrale e meridionale è prodotto il Pošip, il primo vino bianco croato con origine geografica protetta (1967).

Nell'isola di Vis, in Dalmazia, si produce il Vigava: un vino bianco proveniente da una varietà autoctona, la vugava. Nell’isola di Krk si trova invece il Vrbnička Žlahtina, un vino bianco secco di qualità, prodotto dall’autoctono žlathina bianca.

L’Istria è una delle più rinomate regioni vinicole della Croazia, con una produzione di qualità testimoniata ad esempio dalla Malvasia istriana.

Nella Dalmazia del Nord si trova Primošten, un piccolo gioiello enologico in cui si coltiva praticamente solo babić, e dove il vitigno si esprime al meglio.

babic vitigno

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4. Su che terreni cresce la vite croata?

La zona continentale è caratterizzata da suoli fertili e umidi: le vigne sono quindi impiantate su colline bene esposte al sole.

Nella zona costiera i terreni sono soprattutto calcarei e rocciosi. 

suolo Primošten vigne Croazia

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5. Che vini si producono in Croazia?

La produzione croata si può dividere in:

vini bianchi beverini e profumati, con limitata gradazione alcolica, soprattutto da traminer e riesling italico della zona continentale (ma anche muscat ottonel, chardonnay e sauvignon blanc, kraljevina, plavec zuti, lipovina, vetilinac crveni);

vini bianchi caldi e strutturati nella zona più orientale dell’area continentale, da grasevina, pinto bianco e pinot grigio, gewürztraminer e muscat ottonel.

vini bianchi da malvasia istriana, dall’autoctono pošip e da vitigni internazionali nella zona litoranea;

vini rossi dall’autoctono plavac mali (simile al primitivo di Manduria): rossi di qualità, fruttati e strutturati, tendenzialmente affinato in legno;

vini rossi dal vitigno babić (uva autoctona a bacca nera, coltivata soprattutto in Dalmazia) molto particolari: densi e aromatici, complessi e minerali;

vini rossi semplici da portugieser e frankovka nella zona più a Est dell’area continentale.

Il Prosek, protagonista di tensioni e polemiche al momento dell’ingresso della Croazia nell’Unione Europea per via della vicinanza del nome con il Prosecco, è un vino rosso liquoroso, da dessert. Delle polemiche abbiamo scritto qui.

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6. I numeri del vino croato

Tanti sono i vitigni autoctoni locali: circa 130 le varietà croate.

20.000 gli ettari vitati e circa 1.600 i produttori.

Gran parte della produzione di vino è riservata all’uso domestico, mentre viene esportato il 30%, diretto soprattutto in Bosnia, in Germania e negli Stati Uniti.

Circa 165,000 gli ettolitri prodotti all’anno.

Quanto vino si consuma in Croazia?

I dati indicano che il consumo di vino pro capite in Croazia è di 44,20 litri. Tuttavia si tratta di un Paese con una bassa popolazione (4.047 milioni) in rapporto alle presenze turistiche (nel 2021 quasi 14 milioni ma si sono verificati picchi anche di 20 milioni): il consumo di vino è tutto imputato ai residenti.

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7. Cosa abbinare ai vini croati?

I nostri suggerimenti per abbinare il vino croato sono territoriali, ricordando che la radice della cucina locale è di origine austro-ungarica, caratterizzata da sapori importanti e ricca di carne. A questi si aggiungono le radici greche e l’influenza veneziana, che danno grande varietà alla cucina.

I vini rossi da plavac mali si abbinano perfettamente alla cucina croata, che propone molta carne di agnello e di manzo stufata e speziata (la pastizada).

I vini bianchi tra cui la Malvasia istriana si sposano al meglio con i prosciutti crudi o con il kulen di Slavonia, un affettato tipico da suino nero.

Per un abbinamento vegetariano: i rossi dal vitigno babić, intensi e profumati, si sposano bene con formaggi tra cui il pecorino di Pag, un formaggio da latte di pecora, giovane o stagionato e piccante, caratterizzato da grande salinità e aromi per via delle erbe aromatiche rare e autoctone di cui si nutrono le pecore allevate nell’omonima isola. I vini bianchi da malvasia istriana sono invece da provare anche con piatti di pesce (risotto al nero di seppia o brodet, altri piatti tipici) o alle deliziose minestre di verdure istriane.

 

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