Che abbiate il vino perfetto da abbinare a un preciso piatto da volete provare al ristorante o che vogliate semplicemente degustare una bottiglia speciale della vostra cantina, andare a cena fuori portando con sé la bottiglia di vino si può fare. Si chiama il diritto di tappo: vediamo tutto quello che c'è da sapere.
Specie per chi ama collezionare bottiglie interessanti nella cantina di casa, può capitare di voler portare con sé, al ristorante, il vino. Cenare al ristorante portando con sé una bottiglia non solo si può fare ma seguendo poche regole non risulta scortese.
Vediamo quello che c'è da sapere sul diritto di tappo.
Cos’è il diritto di tappo?
Si tratta della possibilità di pranzare al ristorante portando il vino da casa.
Come nasce il diritto di tappo?
Il diritto di tappo è una pratica anglosassone: si tratta della corkage fee, una "tassa" per portare il vino da casa, nata attorno agli anni Cinquanta negli Stati Uniti come una reazione dei consumatori ai costi del vino al ristorante.
Oggi è una pratica nota come BYOB (bring your own booze, bring your own bottle), uno strumento per i ristoratori utile anche a incrementare i propri numeri.
In Italia è una pratica ancora poco nota.
Quante bottiglie si possono portare da casa?
È buona cosa non esagerare: portate da casa una bottiglia per ogni due commensali. Due al massimo.
Ci sono delle regole per portare con sé il vino al ristorante?
Una soltanto: se ci si porta una bottiglia da casa, il servizio si paga e la cifra può naturalmente essere chiesta in anticipo.
Cosa copre il costo del diritto di tappo?
È il personale di sala a doversi occupare della bottiglia, portata da casa, anche secondo le indicazioni dei clienti: il costo del servizio copre stappatura, servizio al tavolo, uso di bicchieri, eventuale decanter. Varia in base ai locali, ma di solito si aggira sui 5-10 euro a bottiglia.
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Come fare per esercitare il diritto di tappo?
Alcune convenzioni aiutano a rendere l’esercizio del diritto di tappo semplice e senza intoppi.
1. È buona pratica comunicare l’intenzione di esercitarlo quando si prenota. Il consiglio è quello di spiegare che la si vuole degustare proprio in abbinamento ai piatti particolare preparati dal ristorante: il senso è non senza mettere in discussione la carta dei vini del locale.
2. Ma attenzione, convenzionalmente si porta una bottiglia da casa se questa (o una particolare annata) non è presente nella lista dei vini: nonostante non sia necessario comunicare che vino si voglia portare da casa, accertatevene prima.
3. E infine, ancora due convenzioni di etichetta: è buon gusto ordinare qualcosa dalla carta del ristorante e offrirne un calice alla proprietaria o al proprietario.