Assaggiare vini diversi nella stessa serata senza il pensiero di dover finire la bottiglia? Si può. Ecco cosa c’è da sapere sul Coravin e su come funziona questo sistema innovativo, ben noto a sommelier e altri addetti ai lavori. Una guida completa.
Desgutare un vino senza stappare la bottiglia? Si può usando il Coravin. Abbiamo raccolto una guida completa alla scelta e all'uso dello strumento.
Cos’è il Coravin?
Si tratta di uno strumento per la mescita di vino che usa una tecnologia brevettata nel 2011: consente di riempire un bicchiere di vino senza togliere il tappo. La bottiglia non dovrà essere finita e potrà quindi essere consumata nel tempo.
Chi ha inventato il Coravin?
Greg Lambrecht, inventore seriale newyorkese, in tasca una laurea in ingegneria meccanica e nucleare al MIT. Lui parte dai problemi e trova soluzioni.
Come funziona il Coravin?
Il principio è che un ago perfora il tappo e al vino prelevato dalla bottiglia viene sostituito l’argon: un gas pressurizzato (gas non nocivo: inerte, inodore, insapore) in grado di preservare il vino per un tempo molto lungo.
L’ossigeno quindi non entra in contatto con il vino e una volta rimosso l'ago, il sughero si richiude naturalmente e continua a proteggere il vino per mesi e anche anni (fino a 3).
Esiste un Coravin per tappi a vite?
Sì. Vanno acquistati i tappi a vite Coravin e sostituiti con quelli della bottiglia in questione, che in questo caso va quindi stappata. I tappi a vite Coravin sono in silicone autosigillante e ciascuno può essere perforato 50 volte. La bottiglia di vino con tappo a vite Coravin potrà essere conservata per 3 mesi al massimo.
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Esiste un Coravin per gli spumanti?
Sì, conserva le bollicine grazie alla pressione del gas e al posto dell’argon immette anidride carbonica.
Quanti aghi del Coravin sono disponibili?
Coravin mette a disposizione diversi tipi di ago:
- quello standard;
- uno più spesso per una mescita più veloce (il tappo deve essere in perfette condizioni);
- uno più sottile per i vini d’annata che rischiano di avere tappi fragili.
Come ci cambia la vita il Coravin?
Per i winelover, il Coravin è stato una vera e propria rivoluzione. Perché cambia parecchio la degustazione, eliminando una regola vigente da sempre: la bottiglia non va più necessariamente finita quando si stappa o nei giorni seguenti. Questo è vero a casa come nei locali, che se usano il Coravin possono offrire in mescita molte più etichette.
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Come mantenere in perfette condizioni il Coravin?
Il Coravin va pulito regolarmente. Beccuccio e ago vanno sciacquati con acqua, senza sapone, e asciugati con un panno morbido. Una piccola quantità di gas va fatta andare a vuoto per asciugare anche l’interno dell’ago.
Queste semplici pulizie, fatte periodicamente, lo manterranno in perfette condizioni.
Quanto costa il Coravin?
Ne esistono vari modelli: si spazia da circa 200 euro fino a 550. Le differenze? Materiali, accessori, colori, estetica, addirittura accensione tramite app.
Il Pivot invece costa meno perché il funzionamento è diverso: il tappo della bottiglia va tolto e sostituito con quello in dotazione, per cui è adatto a vini più semplici, che con questo sistema si possono conservare fino a un mese dall'apertura.
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Per quali vini è adatto il Coravin?
Il Coravin ha un costo (iniziale e delle ricariche di gas) che giustifica l’uso con bottiglie piuttosto costose.
In breve: a cosa serve il Coravin
Coravin per wine bar, ristoranti ed enoteche
- Consente di aumentare il numero di etichette disponibili al calice.
- Permette di offrire vini costosi al calice.
- Più raramente, ma può capitare che nelle degustazioni il Coravin sia usato per riempire i bicchieri con quantità identiche di vino.
Coravin per winelover
- È utile per chi beve vino in piccole quantità e ama anche farlo in solitaria.
- Per chi ha una collezione di vini: per godersi anche bicchieri singoli di vini costosi e – perché no? – offrirli anche agli ospiti.
- È utile per testare l’evoluzione di un vino, degustandolo nel corso del tempo.
- Dà la possibilità di fare degustazioni di diversi vini anche se si è in poche persone.