Timox | I Carpini

Prezzo scontato€25,00


DENOMINAZIONE: Colli Tortonesi DOC

TIPOLOGIA: bianco

UVAGGIO: timorasso 100%

PROVENIENZA: Italia, Piemonte

EVOLUZIONE: 4-5 anni

TEMPERATURA DI SERVIZIO: 10° C

BICCHIERE CONSIGLIATO: calice da vino bianco di media ampiezza

VOLUME IN ALCOL: 13,5%

FORMATO: 75 cl


IL VINO

SPECIFICHE TECNICHE

FRESCHEZZA: ◼︎◼︎◼︎◼︎◻︎
CORPO: ◼︎◼︎◼︎◻︎◻︎
SAPIDITÀ: ◼︎◼︎◼︎◼︎◻︎
MORBIDEZZA: ◼︎◼︎◼︎◼︎◻︎


LE NOTE DEI NOSTRI SOMMELIER

👁 Giallo oro intenso, leggermente torbido, col tempo tendente all’arancione;

👃🏻 piacevoli note di miele e frutta candita, mostarda, spezie, balsamico, intensamente minerale e salmastro.

👄 al palato è caldo, sapido, morbido ed equilibrato. Di ottima persistenza.


ABBINAMENTO CONSIGLIATO

Un orange profumato e ricco, che si abbina bene con tutto ciò che si può mangiare crudo. E poi: zuppe calde di verdura, di carne e di pesce, ramen, tempura. Ottime soluzioni vegane sono minestrone e passati di verdura, zuppe di legumi, specialmente con funghi, pinzimonio ricco, caponata.

AFFINAMENTO

Un orange ottenuto dalla macerazione delle uve Timorasso in piccole anfore di materiale ceramico. Paolo Ghislandi seleziona personalmente le uve più adatte a macerare con cappello statico alto permanente, e poi aspetta che il tempo finisca l’opera lasciando il vino nelle anfore sino all’imbottigliamento.

Degustando questo vino si possono apprezzare pienamente le potenzialità dell’uva Timorasso vinificata nelle sue condizioni più estreme, la macerazione sostenuta a cui segue un periodo di maturazione in vasca scolma con tanto di fioretta a cui segue una elevazione parziale in vaso di ceramica fanno di questo vino un vero e proprio vino estremo. Il vino viene imbottigliato senza filtrazione e quindi risulterà leggermente torbido. Si consiglia di berlo avendo prima agitato la bottiglia.


LO AMERAI PER...

il carattere.


TERRITORIO DI PROVENIENZA

TERROIR

Siamo nella zona dei colli Tortonesi: un susseguirsi di campi coltivati, vigneti e frutteti che rappresenta una naturale continuazione della Pianura Padana fino alla complessa catena montana del Basso Piemonte, dove le Alpi cedono il passo agli Appennini.

Sono molte le varietà a bacca bianca che compongono la zona dei colli tortonesi: cortese, favorita, müller-thurgau, pinot bianco, pinot grigio, riesling Italico, riesling renano, barbera bianca, chardonnay, sauvignon, sylvaner verde e timorasso. Il timorasso, in particolare, è una rarissima - ottima - varietà piemontese, autoctono della provincia di Alessandria salvato dall’estinzione proprio da Walter Massa, da cui si ottengono vini aromatici e beverini, utilizzata anche nella distillazione delle grappe. La sua produzione è limitata, ma di altissima qualità. Il vino da uve timorasso (chiamato Derthona, dall’antico nome del territorio) è una vera chicca, apprezzatissimo dagli addetti ai lavori.


CANTINA

Nel sud est del Piemonte, a sud della regione del Gavi, si trovano Tortona e i Colli Tortonesi. Questi rilievi sono la culla di uno dei più affascinanti vitigni autoctoni d'Italia: il timorasso. È un'uva che possiede il dono, come solo poche altre, quellodi sviluppare tipologie di profumi e sapori di incredibile complessità con il trascorrere degli anni. Paolo Carlo Ghislandi, responsabile ed enologo dell'azienda I Carpini, è l'uomo che ha dato vita alla Cascina di Pozzol Groppo così come è oggi. Acquistata alla fine degli anni novanta, Paolo Carlo ha dedicato mesi di studio, di vero e proprio ascolto, prima di progettare vigne e cantina. Le caratteristiche pedoclimatiche in cascina sono eccellenti, ma per la produzione vinicola ciò non bastava: occorreva concepire un sistema di produzione il più aderente possibile alle condizioni ideali per la maturazione delle uve e per la trasformazione in vino. E così è stato.

Paolo Carlo vede la vinificazione come una combinazione di arte e natura e si riferisce ai suoi prodotti come vini d'Arte. Non c'è da stupirsi che lavori secondo i dettami della viticoltura biologica, spesso seguendo pratiche ancora più naturali affiancate dall’utilizzo di lieviti indigeni, basse rese per ettaro, pochi solfiti aggiunti, fermentazioni attentamente controllate. I vini de I Carpini prendono vita nel calice, sono poliedrici, mai banali, prodotti con uve universalmente conosciute come la barbera o semisconosciute come l'albarossa. E naturalmente il timorasso, il perno attorno al quale ruota la rinascita di tutto il territorio, grazie alle intuizioni di vignaioli come Paolo Carlo. Una "spremuta di territorio" dove è solo la peculiarità dell'annata a conferire il timbro e l'unicità di ciascuna bottiglia. I vini de I Carpini prendono per mano e bisogna abbandonarsi al loro profumo e al loro sapore. Paolo Carlo dice spesso: “è il vino che decide quando è pronto, lasciamolo fare e aspettiamolo senza fretta”.

Un approccio naturale, quali olistico, nei confronti dell'elemento vino, nella sua accezione più ampia e territoriale possibile.


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E.M.
Un esperienza strana

Prima volta che mi capita un vino di cui non sono soddisfatto del pacchetto sommelier wine box. Ma è statistica. Ad ogni modo questo vino ha una parvenza di vino liquoroso, ma non lo è. Un gusto molto strano che è andato troppo in contrasto con la cena di pesce e verdure che avevo preparato. Ho solo dopo visto che era consigliato l’abbinamento con pesce crudo o zuppe. Quindi posso essere io in errore. Ad ogni modo non mi è piaciuto e ho dovuto ahimè lasciarne lì una parte. Un gusto tanto complesso che non ha “avvinato” i miei gusti personali.