Terre Brune Carignano Del Sulcis Superiore | Santadi

Prezzo scontato€49,00

Rosso
Sardegna (IT)
Carignano del Sulcis DOC
Carignano 95%, Bovaleddu 5%
Degustalo entro 8 anni
15% vol.

Scarica la scheda tecnica

Produzione e affinamento

Blend di 95% Carignano e 5% Bovaleddu, coltivati in vigneti ad alberello e piede franco, radicati in terreni sabbiosi e calcarei tipici del basso Sulcis. La vendemmia è rigorosamente manuale, tra fine settembre e inizio ottobre, per preservare la qualità dei grappoli e la tipicità del terroir.

Le uve vengono subito trasferite in serbatoi di acciaio inox a temperatura controllata per la fermentazione alcolica, della durata di circa quindici giorni. Durante questa fase, la macerazione sulle bucce permette di estrarre colore, tannini e aromi, garantendo una struttura intensa e complessa. Segue una fermentazione malolattica precoce, che ammorbidisce l’acidità e stabilizza il profilo gustativo, preparando il vino al passaggio in legno.

L’affinamento avviene in barrique nuove di rovere francese a grana fine, per un periodo compreso tra 16 e 18 mesi, durante i quali il vino sviluppa aromi di frutta matura, spezie dolci, note di tabacco e cioccolato, insieme a una trama tannica elegante e persistente. Dopo l’imbottigliamento, il Terre Brune prosegue la maturazione per circa 12 mesi in vetro.

Analisi organolettica

Esame visivo

Rosso rubino profondo, animato da lievi riflessi granati che preannunciano maturità ed eleganza.

Esame olfattivo

Al naso emerge un bouquet complesso e avvolgente, con frutti scuri e prugne mature, arricchiti da note di spezie dolci, tè nero, tabacco e accenni di macchia mediterranea; una profondità aromatica che rimanda immediatamente al sole e ai profumi della Sardegna.

Esame gustativo

In bocca il sorso è muscolare e avvolgente, caratterizzato da tannini raffinati e ben integrati che sostengono una trama fruttata e speziata, con un finale persistente e armonico, dove emerge un’elegante freschezza che bilancia la struttura.

Indice contenuti

Dal vigneto alla tavola: scopri il nostro vino

Pronti per un viaggio alla scoperta del Terre Brune Carignano Del Sulcis Superiore | Santadi? Ora ti porteremo ad approfondire ogni aspetto di questo vino eccezionale attraverso tre sezioni chiave:

Cantina

Vieni a conoscere la storia e i valori della cantina che con passione coltiva e trasforma le uve in vino

Territorio

Immergiti nella terra che dà vita a queste uve uniche, scoprendo il clima e il terroir che influenzano il suo carattere

Abbinamenti

Ottieni consigli esperti sugli abbinamenti perfetti che esalteranno sia il vino sia il tuo pasto

La cantina

Paese: Italia

Regione: Sardegna

Ettari vitati: 600

Santadi

La cantina Santadi nasce nel cuore del Sulcis, nella parte sud-occidentale della Sardegna, un territorio aspro e affascinante, dove il mare e il vento modellano la natura e le vigne da secoli. Fondata negli anni Sessanta come cooperativa di viticoltori, ha saputo trasformarsi nel tempo in una delle realtà enologiche più autorevoli dell’isola, diventando un punto di riferimento per la valorizzazione del Carignano del Sulcis, vitigno autoctono che qui trova la sua terra d’elezione. La grande svolta arriva negli anni Ottanta, quando la cantina intraprende un percorso di crescita qualitativa senza compromessi, con il sostegno di figure di rilievo dell’enologia italiana. Da allora, Santadi ha perseguito una filosofia incentrata sul rispetto delle tradizioni, sull’innovazione mirata e sulla capacità di interpretare il territorio in maniera moderna e riconoscibile.

Le vigne sono distribuite in aree caratterizzate da terreni sabbiosi e calcarei, spesso sciolti e ben drenati, dove molte piante di Carignano vengono ancora allevate ad alberello e a piede franco, un patrimonio raro che la cantina ha saputo preservare. La macchia mediterranea, il clima caldo-arido estivo e le brezze marine che mitigano le temperature creano un ambiente unico, che si riflette nel profilo aromatico e nella potenza dei vini. Santadi non ha mai rinunciato a valorizzare i vitigni autoctoni, dal Carignano al Vermentino, fino al Bovaleddu, integrandoli con tecniche moderne di vinificazione e affinamento.

Santadi

La cantina ha fatto della ricerca della qualità la propria missione: ogni fase produttiva, dalla vendemmia manuale alla vinificazione, dall’uso sapiente del legno fino all’affinamento in bottiglia, è pensata per esaltare le caratteristiche naturali delle uve e conferire longevità ai vini.

Il successo dei suoi vini dimostra come una cooperativa locale, nata dall’unione dei viticoltori del Sulcis, sia riuscita a farsi ambasciatrice della Sardegna enologica nel mondo, senza mai tradire le proprie radici.

Regione e territorio

Dai vini bianchi fino ai rossi, il percorso enologico ideale per la Sardegna coinvolge anche le tipologie meno comuni

Sardegna

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Sardegna

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Sardegna

La coltivazione della vite viene introdotta in Sardegna dai Fenici tra l'VIII e il VII secolo a.C. e ancora oggi i nomi di alcuni villaggi sardi ricordano la vite e il suo frutto. Successivamente, con il crollo dell'impero romano i commerci legati alla viticoltura si allentano, e il settore enologico rimane nell'anonimato per secoli, fino all'introduzione di vitigni iberici alla fine del Quattrocento e alla dominazione sabauda, quando le sorti della viticoltura si risollevano.

Dal 1949, ottenuta l'indipendenza amministrativa, sorgono molte cantine sociali avviando la strada della qualità per il vino sardo.

In Sardegna il vigneto è parte integrante del paesaggio, di cui gioca un ruolo importante in una regione dove la particolare conformazione dei suoli e le esposizioni consentono produzioni enologiche di elevata qualità.

Le denominazioni più importanti in Sardegna sono quella del Vermentino di Gallura (DOCG), del Cannonau di Sardegna (DOC) e della Vernaccia di Oristano (DOC) .

L’unica DOCG e le 17 DOC contano il 66% del vino prodotto in Sardegna, mentre le IGT, nelle quali le uve autoctone sono spesso unite alle uve internazionali, contano per il 15% della produzione.

Sulcis

La regione di Carignano del Sulcis è compresa fra le ultime propaggini montane della Sardegna sud-occidentale e il mare. Probabilmente furono i Fenici, fondatori dell’antica Solci nell’isola di Sant’Antioco, a introdurre il vitigno carignano in Sardegna.

La superficie di coltivazione della vite si estende su circa 1700 ettari e il Carignano può ritenersi uno dei vini più importanti dell’enologia sarda. La resistenza del Carignano ai venti salsi, provenienti dal mare ha consentito di svilupparne la coltivazione prevalentemente sui terreni sabbiosi, caldi e assolati del Sulcis, che anche grazie alle basse produzioni conferiscono al vino vigore e ricchezza in estratto e profumi.

Dal perfetto equilibrio tra il clima, il terreno e questo elegante vitigno nasce un vino di colore rubino intenso tendente al granato, dai profumi caldi e avvolgenti di prugne e marasche, spezie dolci e cioccolato, liquirizia e pepe nero.
All’assaggio è aristocratico ed equilibrato con tannini morbidi di rara eleganza. Riconosciuto nel 1977 come vino a Denominazione di Origine Controllata, viene commercializzato sotto il nome di Carignano del Sulcis.

Tra le montagne e il mare della Sardegna si nasconde il segreto del Carignano del Sulcis: un vino aristocratico nato dall'equilibrio perfetto tra terre sabbiose, clima e antichi vitigni fenici

Abbinamenti e piatti consigliati

Abbinamento per concordanza

Carignano che va ccostato per analogia a piatti strutturati e intensi; può essere giocato bene con piatti che ne richiamano le note speziate e fruttate, sempre in preparazioni ricche e aromatiche.

Abbinamento per contrasto

L’abbinamento di questo grande rosso può giocare sul contrasto, bilanciando la tannicità e la struttura con la sapidità e la grassezza dei piatti.

Si abbina bene a

Carni rosse in umido o arrosto, selvaggina, carni alla griglia, ma anche formaggi stagionati o erborinati, primi piatti molto intensi.

Abbinamento per concordanza

Carignano che va ccostato per analogia a piatti strutturati e intensi; può essere giocato bene con piatti che ne richiamano le note speziate e fruttate, sempre in preparazioni ricche e aromatiche.

Abbinamento per contrasto

L’abbinamento di questo grande rosso può giocare sul contrasto, bilanciando la tannicità e la struttura con la sapidità e la grassezza dei piatti.

Si abbina bene a

Carni rosse in umido o arrosto, selvaggina, carni alla griglia, ma anche formaggi stagionati o erborinati, primi piatti molto intensi.

Carne alla griglia

Spiedini, maiale, bistecche, fino alla nobile fiorentina... la cottura alla griglia insaporisce la carne (opportunamente marinata) e la rende piacevolmente amaricante. Da fare in compagnia per barbecue davvero conviviali, sempre facendo attenzione a non mettere la carne a contatto diretto con la fiamma.

Arrosto d'anatra

Un secondo piatto molto famoso, raffinato ed elegante, che si prepara in modo piuttosto semplice e veloce ed è di grande soddisfazione. La carne d'anatra ha un sapore intenso, che ben si sposa con gli aromi agrumati dell’arancia e generalmente viene arricchita da aromi come timo e rosmarino. Un'esplosione di sapore e intensità aromatica.

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