Rosso Mischiabacche | Stefanago
DENOMINAZIONE: Provincia di Pavia IGT
TIPOLOGIA: rosso
UVAGGIO: uva rara, croatina e merlot
PROVENIENZA: Italia, Lombardia
EVOLUZIONE: 4 anni
TEMPERATURA DI SERVIZIO: 16-18° C
BICCHIERE CONSIGLIATO: calice ampio da vino rosso
VOLUME IN ALCOL: 13,5%
FORMATO: 75 cl
IL VINO
SPECIFICHE TECNICHE
FRESCHEZZA: ◼︎◼︎◼︎◻︎◻︎
CORPO: ◼︎◼︎◼︎◼︎◻︎
SAPIDITÀ: ◼︎◼︎◼︎◼︎◻︎
MORBIDEZZA: ◼︎◼︎◼︎◼︎◻︎
TANNICITÀ: ◼︎◼︎◼︎◻︎◻︎
LE NOTE DEI NOSTRI SOMMELIER
👁 di un bel rosso rubino con riflessi violacei;
👃🏻 al naso esprime un ampio bouquet fruttato (prugna, more, mirtilli) e floreale (viola);
👄 al palato è morbido, con un ottimo equilibrio gusto-olfattivo e decisamente persistente.
ABBINAMENTO CONSIGLIATO
Lo Stefanago rosso Mischiabacche è un vino molto versatile e persistente. Si può accostare benissimo a primi e secondi piatti dotati di un’importante tendenza amarognola e intensità aromatica. Lo consigliamo con formaggi erborinati, affettati e salumi (salame di Varzi), risotto alle verdure e carne rossa alla griglia.
AFFINAMENTO
Uve vendemmiate a mano dai primi giorni di ottobre, con selezione attenta dei grappoli. Vengono raccolte nell’ordine di maturazione, quindi prima il merlot, poi l’uva rara e infine la croatina. La pigiatura è fatta tramite diraspatura e contatto con le bucce per qualche giorno. Ogni mosto si aggiunge al precedente e insieme fermentano. Maturazione e affinamento avvengono in vasche di acciaio, con travasi e imbottigliamento in primavera.
LO AMERAI PER...
la sua persistenza.
TERRITORIO DI PROVENIENZA
TERROIR
L’azienda si trova in Oltrepò Pavese, nel comune di Borgo Priolo. Una zona vocata per eccellenza alla produzione di uva e di vino: infatti la sua storia viticola ha un passato di almeno 2000 anni. La superficie a vite di oltre 13.000 ettari, su un totale regionale di 24.000, rappresenta circa il 55% della superficie vitata della Lombardia. Il territorio è collinare con ripidi versanti che salgono fino ai 1.700 metri s.l.m. del primo Appennino e dorsali più arrotondate nell’area orientale verso il Piacentino. Le colline dell’Oltrepò offrono un continuum paesaggistico di grande attrattiva e rappresentano la terza area italiana più estesa per superficie ricoperta quasi completamente a vite e con produzioni prevalentemente a denominazione. La varietà del territorio, la vicinanza del mare e la presenza di fiumi e torrenti che influiscono sul clima, mite e temperato, con ottime escursioni, determinano un terroir unico.
CANTINA
I fratelli Antonio e Giacomo gestiscono 22 ettari di vigneto, al cui centro svetta il castello, testimone di una storia millenaria. Hanno scelto l’agricoltura biologica quando non era ancora così diffusa. Da loro, il vigneto è un vero e proprio ecosistema indipendente: è osservato e curato per adeguare ciascun intervento alle necessità, senza mai perdere di vista salute delle piante e vitalità del terreno. È un approccio olistico, che esige la cura di molti dettagli e il rispetto incondizionato per la natura. Antonio e Giacomo coltivano barbera, pinot nero, croatina, pinot grigio, cabernet sauvignon e riesling renano: le uve non mancano, la sapienza nemmeno.
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