Sacolet | Pian delle Vette
DENOMINAZIONE: IGT vigneti delle Dolomiti
TIPOLOGIA: vino frizzante
UVAGGIO: teroldego, gamaret, diolinoir, pinot nero, chardonnay
PROVENIENZA: Italia, Veneto
EVOLUZIONE: 1 anno
TEMPERATURA DI SERVIZIO: 6-8° C
BICCHIERE CONSIGLIATO: flute o calice da vino bianco non molto ampio
FORMATO: 75 cl
IL VINO
SPECIFICHE TECNICHE
FRESCHEZZA: ◼︎◼︎◼︎◼︎◻︎
CORPO: ◼︎◼︎◼︎◻︎◻︎
SAPIDITÀ: ◼︎◼︎◼︎◼︎◻︎
MORBIDEZZA: ◼︎◼︎◼︎◻︎◻︎
TANNICITÀ: ◼︎◼︎◻︎◻︎◻︎
LE NOTE DEI NOSTRI SOMMELIER
👁 di un bel rubino tenue con perlage fine e persistente;
👃🏻 al naso il profumo ricorda quello delle more mature e dei gerani;
👄 al palato la trama è fitta, è succoso, regala sensazioni di frutta matura e un grip di assaggio diretto; l’acidità scorre molto piacevolmente, la tannicità è assorbita nel frutto.
ABBINAMENTO CONSIGLIATO
Il Sacolet è un vino fresco, fragrante ed effervescente: per questo si contrasta bene sia con piatti freschi e leggeri, sia con piatti avente grassezza (che si contrasta perfettamente con l’effervescenza) quali salumi e formaggi. Lo consigliamo da provare con i salumi, per un cotechino e anche per una robiola di quelle serie, o un crostino con paté rustici.
AFFINAMENTO
Dal teroldego dell’annata 2015, che ha affinato 24 mesi di tonneau, con piccole percentuali di gamaret e diolinoir, unite a un 10% della base spumante del Metodo Classico, non totalmente fermentata (pinot nero e chardonnay). Solo lieviti indigeni e senza zuccheri aggiunti. Un tempo la legatura delle viti avveniva con l’utilizzo dei “sacolet”, i sottili rami del salice selvatico che, una volta attorcigliati e legati con un particolare nodo, garantivano di tenere saldi i tralci ai fili di ferro che componevano il vigneto: a loro è dedicato questo vino dall’impronta contadina, rustica, da tavola genuina.
LO AMERAI PER...
la sua freschezza, la fragranza e la versatilità.
TERRITORIO DI PROVENIENZA
TERROIR
Siamo nella zona del bellunese, una zona del Veneto dove si produce poco e ottimo vino, essendo più diffuse le produzioni di fagioli, mais, orzo, zucca e miele. Nonostante questo, in questi ultimi anni è stata ripresa la coltivazione della vite, anche con il recupero di antiche varietà autoctone e di terreni un tempo coltivati a vigna. Attualmente sono una decina le aziende agricole che coltivano vigneti in provincia di Belluno; alcune hanno scelto di puntare interamente sulle autoctone e rare bianchetta e pavana mentre altre hanno preferito diversificare i vitigni autoctoni con gli internazionali.
CANTINA
Pian delle Vette si trova sulle Coste sopra Pedavena, in località Vignui, altitudine 580 metri sul livello del mare, un territorio morenico lasciato dai ghiacciai, caratterizzato da complessa mineralità nel sottosuolo. Pian delle Vette è il progetto di Egidio d’Incà e Walter Lira che invece di andare in pensione, come pare potessero fare, hanno deciso di rilevare questa azienda, destinata a scomparire, per farla rifiorire, in un posto incantato, alle porte del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi.
La scommessa è stata quella di fare della viticoltura di qualità ad alta quota, rispettando l’ambiente circostante in condizioni non sempre facili e per questo scegliendo varietà tipiche di montagna o di alta collina: un corpo unico di 2,5 ettari attorno alla cantina con paesaggio da classica cartolina, anzi del tutto instagrammabile. I vigneti hanno circa 15 anni, dedicati sia a uve a bacca bianca sia a bacca rossa.
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