Rugiada del Mattino | I Carpini

Prezzo scontato€15,00


DENOMINAZIONE: Colli Tortonesi DOC

TIPOLOGIA: bianco

UVAGGIO: timorasso 100%

PROVENIENZA: Italia, Piemonte

EVOLUZIONE: 4-5 anni

TEMPERATURA DI SERVIZIO: 8-10° C

BICCHIERE CONSIGLIATO: calice da vino bianco di media ampiezza

VOLUME IN ALCOL: 14%

FORMATO: 75 cl


IL VINO

SPECIFICHE TECNICHE

FRESCHEZZA: ◼︎◼︎◼︎◼︎◻︎
CORPO: ◼︎◼︎◼︎◻︎◻︎
SAPIDITÀ: ◼︎◼︎◼︎◼︎◻︎
MORBIDEZZA: ◼︎◼︎◼︎◼︎◻︎


LE NOTE DEI NOSTRI SOMMELIER

👁 Giallo paglierino intenso con riflessi verdolini, con il tempo tendente al dorato brillante;

👃🏻 al naso esprime note di forte frutti gialli, dalla pesca alle piccole prugne selvatiche, uva spina, note floreali, ma anche sentore marino, roccia bagnata dal mare, scogliera, erbe officinali, olii essenziali;

👄 al sorso è caldo, sapido, morbido ed equilibrato. Di ottima persistenza.


ABBINAMENTO CONSIGLIATO

Un bianco di carattere, che si sposa bene con pasta all’uovo carbonara, sarde fritte, vitello tonnato, bagna caoda, carpaccio di pesce e di carne. Ottimi abbinamenti vegani sono costituiti da legumi, trofie al pesto genovese, farinata di ceci, fiori di zucchina fritti in pastella.


AFFINAMENTO

Rugiada del Mattino è un vino bianco da uve Timorasso che nasce dalla prima vigna a bacca bianca piantata nei primi anni del nuovo millennio battezzata con il nome della terza figlia di Paolo Ghislandi. Da quando è stata piantata ad oggi la vigna (posta a 370 metri sul livello del mare) ha subìto diverse metamorfosi fino ad arrivare alla configurazione odierna che ritengo essere perfetta.

Degustando questo vino si possono sentire le sapide mineralità delle gocce di rugiada al mattino nella fresca aria mattutina, di boccioli di fiori non ancora sbocciati, sassi, rocce e salmastro marino con un tocco di erbe officinali e macchia mediterranea.
Il vino che bevo volentieri quando sento il bisogno di freschezze, di leggerezze d’animo, di sorrisi e complicità.

Vendemmia manuale in cassetta con selezione dei grappoli. Macerazione sulle bucce per 2 giorni, fermentazione spontanea con lieviti indigeni. 12 mesi sulle fecce nobili in vasche di acciaio. Messo in commercio dopo 18 mesi dalla vendemmia. 9000 bottiglie l'anno.


LO AMERAI PER...

il carattere.


TERRITORIO DI PROVENIENZA

TERROIR

Siamo nella zona dei colli Tortonesi: un susseguirsi di campi coltivati, vigneti e frutteti che rappresenta una naturale continuazione della Pianura Padana fino alla complessa catena montana del Basso Piemonte, dove le Alpi cedono il passo agli Appennini.

Sono molte le varietà a bacca bianca che compongono la zona dei colli tortonesi: cortese, favorita, müller-thurgau, pinot bianco, pinot grigio, riesling Italico, riesling renano, barbera bianca, chardonnay, sauvignon, sylvaner verde e timorasso. Il timorasso, in particolare, è una rarissima - ottima - varietà piemontese, autoctono della provincia di Alessandria salvato dall’estinzione proprio da Walter Massa, da cui si ottengono vini aromatici e beverini, utilizzata anche nella distillazione delle grappe. La sua produzione è limitata, ma di altissima qualità. Il vino da uve timorasso (chiamato Derthona, dall’antico nome del territorio) è una vera chicca, apprezzatissimo dagli addetti ai lavori.


CANTINA

Nel sud est del Piemonte, a sud della regione del Gavi, si trovano Tortona e i Colli Tortonesi. Questi rilievi sono la culla di uno dei più affascinanti vitigni autoctoni d'Italia: il timorasso. È un'uva che possiede il dono, come solo poche altre, quellodi sviluppare tipologie di profumi e sapori di incredibile complessità con il trascorrere degli anni. Paolo Carlo Ghislandi, responsabile ed enologo dell'azienda I Carpini, è l'uomo che ha dato vita alla Cascina di Pozzol Groppo così come è oggi. Acquistata alla fine degli anni novanta, Paolo Carlo ha dedicato mesi di studio, di vero e proprio ascolto, prima di progettare vigne e cantina. Le caratteristiche pedoclimatiche in cascina sono eccellenti, ma per la produzione vinicola ciò non bastava: occorreva concepire un sistema di produzione il più aderente possibile alle condizioni ideali per la maturazione delle uve e per la trasformazione in vino. E così è stato.

Paolo Carlo vede la vinificazione come una combinazione di arte e natura e si riferisce ai suoi prodotti come vini d'Arte. Non c'è da stupirsi che lavori secondo i dettami della viticoltura biologica, spesso seguendo pratiche ancora più naturali affiancate dall’utilizzo di lieviti indigeni, basse rese per ettaro, pochi solfiti aggiunti, fermentazioni attentamente controllate. I vini de I Carpini prendono vita nel calice, sono poliedrici, mai banali, prodotti con uve universalmente conosciute come la barbera o semisconosciute come l'albarossa. E naturalmente il timorasso, il perno attorno al quale ruota la rinascita di tutto il territorio, grazie alle intuizioni di vignaioli come Paolo Carlo. Una "spremuta di territorio" dove è solo la peculiarità dell'annata a conferire il timbro e l'unicità di ciascuna bottiglia. I vini de I Carpini prendono per mano e bisogna abbandonarsi al loro profumo e al loro sapore. Paolo Carlo dice spesso: “è il vino che decide quando è pronto, lasciamolo fare e aspettiamolo senza fretta”.

Un approccio naturale, quali olistico, nei confronti dell'elemento vino, nella sua accezione più ampia e territoriale possibile.


Customer Reviews

Be the first to write a review
0%
(0)
0%
(0)
0%
(0)
0%
(0)
0%
(0)