Rombone Elisa Barbaresco | Ada Nada

Prezzo scontato€49,00

Rosso
Piemonte (IT)
Barbaresco DOCG
Nebbiolo 100%
Degustalo entro 8 anni
14% vol.

Scarica la scheda tecnica

Produzione e affinamento

Nebbiolo in purezza, i vigneti sono situati su terreni caratterizzati da marna bianca calcarea leggermente argillosa di origine marina, con altitudini che variano dai 200 ai 350 metri sul livello del mare, e un'esposizione favorevole a sud. Queste caratteristiche conferiscono al vino una grande complessità aromatica e una struttura robusta, ideale per un lungo affinamento.
La vendemmia avviene manualmente, a partire dalla seconda o terza decade di ottobre, quando le uve raggiungono la giusta maturazione.

Le uve raccolte vengono sottoposte a pigiatura e diraspatura, per poi essere poste nelle vasche di fermentazione in acciaio inox, dove la macerazione avviene a temperatura controllata per circa 10 giorni, con frequenti follature per estrarre il massimo delle sostanze aromatiche. Dopo una pressatura soffice, il vino prosegue la fermentazione alcolica e la fermentazione malolattica in vasche di acciaio, per poi maturare in botti grandi di rovere per 18-20 mesi. Prima di essere imbottigliato, il vino non subisce alcun trattamento di filtrazione e affina ulteriormente in bottiglia per 6-8 mesi.

Analisi organolettica

Esame visivo

Di un bel colore rosso carminio intenso, tendente al granato, che preannuncia la sua complessità.

Esame olfattivo

Al naso offre un bouquet ampio e raffinato, con note di spezie e frutta matura che evocano ciliegie, prugne e sottobosco.

Esame gustativo

Al palato è elegante e succoso, con tannini dolci e suadenti, che lo rendono morbido e vellutato, pur mantenendo una buona freschezza e struttura. Lungo il finale.

Indice contenuti

Dal vigneto alla tavola: scopri il nostro vino

Pronti per un viaggio alla scoperta del Rombone Elisa Barbaresco | Ada Nada? Ora ti porteremo ad approfondire ogni aspetto di questo vino eccezionale attraverso tre sezioni chiave:

Cantina

Vieni a conoscere la storia e i valori della cantina che con passione coltiva e trasforma le uve in vino

Territorio

Immergiti nella terra che dà vita a queste uve uniche, scoprendo il clima e il terroir che influenzano il suo carattere

Abbinamenti

Ottieni consigli esperti sugli abbinamenti perfetti che esalteranno sia il vino sia il tuo pasto

La cantina

Paese: Italia

Regione: Piemonte, Cuneo

Ettari vitati: 9

Ada Nada

Ada Nada è una piccola azienda a conduzione familiare situata a Treiso, nel cuore delle Langhe, a soli 5 km da Alba. Fondata su una tradizione solida e rispettosa della natura, la cantina ha visto crescere e prosperare i propri vigneti, che oggi si estendono su 9 ettari di terreno. Con un’esposizione principale a sud-ovest e un’altitudine media di 300 metri slm, i vigneti godono di un microclima ideale, che, unito alla cura artigianale, consente di produrre vini di grande carattere e qualità.

Dopo la prematura scomparsa di Gian Carlo, è stato Elvio a prendere in mano le redini della cantina, coadiuvato dall'enologo Ivon Picollo. La sua filosofia è chiara: rispettare quanto la terra e le vigne offrono, senza forzature, ma cercando ogni anno di migliorare grazie alle conoscenze acquisite nel tempo. L’intento è quello di unire la tradizione ereditata alla modernità, un equilibrio che trova espressione in ogni bottiglia.

La cantina, situata all’interno di una cascina settecentesca, ospita diverse botti di rovere da 3000 litri, utilizzate per l’affinamento del Barbaresco, e alcune barriques, impiegate principalmente per l'invecchiamento del Barbera Superiore e del Langhe Rosso. Questo mix di tradizione e innovazione permette di esaltare le caratteristiche uniche delle uve, creando vini che raccontano la storia del territorio.

La produzione è limitatissima e si aggira sulle 50.000 bottiglie all’anno. L'età media delle viti è di circa 40 anni, con alcune eccezioni come le vigne di Sauvignon e Merlot, recentemente acquistate da Elvio per diversificare ulteriormente la produzione.

Ada Nada

L'azienda si distingue per la cura e il rispetto che dedica al lavoro in vigna. Le lavorazioni sono eseguite esclusivamente a mano, nel massimo rispetto del territorio e della natura circostante. Ogni vendemmia viene eseguita con un’accurata selezione manuale, con campionamenti mirati per ottenere il massimo della qualità da ogni singolo vigneto.

Ada Nada è un esempio di come una piccola azienda a conduzione familiare, pur rimanendo fedele alle radici della tradizione, sia in grado di innovare senza tradire la sua storia, offrendo vini che sono l’espressione autentica del territorio delle Langhe.

Regione e territorio

piemonte

Grandi vini che esprimono la perfezione di un terroir

Piemonte

Grandi vini che esprimono la perfezione di un terroir

Piemonte

Grandi vini che esprimono la perfezione di un terroir

Piemonte

In Piemonte le prime tracce di viticoltura risolgono a epoche preromaniche (esattamente all'età del Bronzo, intorno al 1500 a.C.) e anche se oggi l'apice qualitativo si trova nei grandivini rossi, in questa regione la produzione di vini bianchi e spumanti restituisce prodotti eccelsi.

Il ruolo del Piemonte è stato fondamentale per lo sviluppo della moderna enologia Italiana, qui infatti sono stati registrati i primi esempi di zonazione delle aree vitivinicole, estendendo ai vini italiani concetti come terroir e cru: grazie alla zonazione se un vino viene prodotto esclusivamente con uve provenienti da un’unico vigneto o parcella, la menzione geografica compare in etichetta e ne aumentailprestigio.

Oltre alle delimitazioni geografiche indicate nella cartina il Piemonte viene diviso in 8 zone che raggruppano le 16 DOCG e le 42 DOC regionali. Fra queste ricordiamo nel nord le famose Gattinara DOCG e Ghemme DOCG, vicino a Torino l'Erbaluce di Caluso DOCG, nel Monferrato le Barbera del Monferrato Superiore DOCG, Brachetto d’Acqui DOCG, Dogliani DOCG, Ovada DOCG, Gavi DOCG e Ruchè di Castagnole Monferrato DOCG, per finire con la Roero DOCG a sinistra del Tanaro e alla destra del fiume, nella Langa, con le celeberrime Barolo DOCG, Barbaresco DOCG e Dogliani DOCG.

In Piemonte ha avuto inizio la rivoluzione nel mondo del vino che ha riportato l’Italia ai vertici della produzione di alta qualità: qui vengono prodotti, a parte poche eccezioni, vini monovarietali, che esprimono al meglio le caratteristiche del terroir ed esaltano in modo magistrale il territorio piemontese.

Langhe

Langhe, un territorio unico per la produzione vitivinicola italiana. La presenza di valli e colline a quote altimetriche diverse, e le differenti esposizioni e ventosità, creano un’incredibile varietà di microclimi diversi. Così si generano condizioni molto particolari che consentono all’uva di declinarsi in varie espressioni. La zona del Dogliani è quella a clima più fresco, essendo vicina alle Alpi, e connotata da strette e alte dorsali collinari rivolte verso la fredda pianura cuneese. La zona del Barolo ha temperature intermedie,
essendo posizionata in una particolare area protetta dai venti ma influenzata sia dalle correnti alpine che dalle risalite di aria calda e umida dalla valle del Tanaro.

Le tre dorsali collinari che compongono la zona determinano una eterogeneità di paesaggi e, di conseguenza, microclimi.
La zona del Barbaresco è più omogenea, con temperature più miti e precipitazioni meno abbondanti. Il paesaggio connotato da strette vallate genera una ventosità maggiore rispetto alle due zone precedenti.
I terreni sono diversi: calcarei-marnosi, argillosi e sabbiosi e ghiaiosi. I principali vitigni coltivati sono: nebbiolo, barbera, dolcetto, arneis, freisa e favorita, e poi ci sono gli internazionali come chardonnay, cabernet sauvignon merlot e sauvignon blanc.

Le Langhe sono un territorio vinicolo italiano unico, con una varietà di microclimi e paesaggi unici, da Dogliani a Barolo e Barbaresco: produce vini complessi e distintivi grazie ai diversi terreni e alle diverse esposizioni

Abbinamenti e piatti consigliati

Abbinamento per concordanza

Il corpo e il tannino di questo grande rosso, così come l'intensità del bouquet, richiedono abbinamenti con piatti altrettanto strutturati e profumati. Perfetto con i piatti della tradizione piemontese.

Abbinamento per contrasto

I tannini del Barbaresco si contrastano bene con piatti ricchi e grassi, come carni rosse grasse (agnello, manzo) o piatti a base di formaggi stagionati come il parmigiano reggiano o il pecorino. I tannini infatti "sgrassano" il palato e rendono più piacevole la ricchezza del cibo.

Si abbina bene a

Carni rosse come brasato, bistecca alla fiorentina, e cacciagione come cinghiale e lepre. Perfetto con formaggi stagionati, piatti piemontesi come agnolotti del plin e risotto al Barbaresco, oltre a stufati e arrosti ricchi. Ideale anche con piatti agrodolci, come carne in salsa agrodolce o costine di maiale con marmellata. Si sposa bene con piatti a base di funghi e tartufo, come risotto ai funghi porcini o carne con tartufo.

Abbinamento per concordanza

Il corpo e il tannino di questo grande rosso, così come l'intensità del bouquet, richiedono abbinamenti con piatti altrettanto strutturati e profumati. Perfetto con i piatti della tradizione piemontese.

Abbinamento per contrasto

I tannini del Barbaresco si contrastano bene con piatti ricchi e grassi, come carni rosse grasse (agnello, manzo) o piatti a base di formaggi stagionati come il parmigiano reggiano o il pecorino. I tannini infatti "sgrassano" il palato e rendono più piacevole la ricchezza del cibo.

Si abbina bene a

Carni rosse come brasato, bistecca alla fiorentina, e cacciagione come cinghiale e lepre. Perfetto con formaggi stagionati, piatti piemontesi come agnolotti del plin e risotto al Barbaresco, oltre a stufati e arrosti ricchi. Ideale anche con piatti agrodolci, come carne in salsa agrodolce o costine di maiale con marmellata. Si sposa bene con piatti a base di funghi e tartufo, come risotto ai funghi porcini o carne con tartufo.

Lepre al ginepro

Un secondo piatto ricco, generoso e molto profumato. Può essere arricchito con soddisfazione da castagne, che aggiungono un tocco leggermente dolce alla preparazione, insieme alla cipolla, alle patate e alle carote. Per un tocco di grande classe, puoi cucinarlo con il vino che proporrai in degustazione.

Agnolotti del plin al sugo d’arrosto

La pasta ripiena che non manca mai sulle tavole piemontesi durante le feste di Natale oppure nelle grandi occasioni. Uno scrigno di pasta che racchiude gusto intenso, grande tecnica ed elegante opulenza. Il termine plin, che significa pizzicotto in dialetto piemontese, sta a indicare il gesto del pizzicare la pasta con le dita per racchiudere il ripieno tra un raviolo e l'altro.

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