Domnus Abbas | Abbazia di Praglia

Prezzo scontato€19,00


DENOMINAZIONE: Metodo Classico

UVAGGIO: chardonnay 33%, garganega 33%, raboso piave 33%

TIPOLOGIA: spumante

PROVENIENZA: Veneto, Italia

EVOLUZIONE: 5 anni

TEMPERATURA DI SERVIZIO: 8-10° C

BICCHIERE CONSIGLIATO: calice medio da vino spumante

VOLUME IN ALCOL: 11,5%

FORMATO: 75 cl


IL VINO

SPECIFICHE TECNICHE

FRESCHEZZA: ◼︎◼︎◼︎◼︎◻︎
CORPO: ◼︎◼︎◼︎◻︎◻︎
SAPIDITÀ: ◼︎◼︎◼︎◼︎◻︎
MORBIDEZZA: ◼︎◼︎◼︎◻︎◻︎


LE NOTE DEI NOSTRI SOMMELIER

👁 giallo paglierino carico, perlage finissimo;

👃🏻 ha un bouquet fragrante ed elegantissimo, con fiori bianchi e gialli, crosta di pane e erbe aromatiche;

👄 al palato è fresco, bilanciato tra morbidezza e sapidità, uno spumante di qualità elegantissimo.


ABBINAMENTO CONSIGLIATO

Metodo Classico versatile, di cui un bicchiere va sicuramente provato da solo. Accompagna tutto il pasto, avendo l'accortezza di abbinare piatti delicati ma di carattere. Semplicemente perfetto con baccalà.


AFFINAMENTO

I monaci hanno voluto qui creare la sintesi perfetta delle grandi bollicine francesi, con vitigni autoctoni (bacca bianca: garganega; bacca nera: raboso piave) insieme all'uva principe della spumantizzazione, lo chardonnay. Domnus Abbas è lo spumante di qualità proposto dai monaci di Praglia. Fermentazione in bottiglia secondo il tipico Metodo classico, un tempo detto anche “metodo benedettino” proprio per il tradizionale rimando al monaco che ne affinò la tecnica (Dom Perignon). Vino dall’animo gentile e armonico, solenne come il nome che porta. 36 mesi sui lieviti, solo 3000 le bottiglie prodotte.


LO AMERAI PER...

il carattere.


TERRITORIO DI PROVENIENZA

TERROIR

L’azienda si trova in Veneto, ai piedi dei Colli Euganei. Nella regione la presenza delle catene montuose e della vasta porzione di pianura regala notevoli escursioni termiche tra estate ed inverno, mitigate in prossimità del Lago di Garda e nella zona costiera. Il Veneto è la prima regione d’Italia per produzione di vino; è peraltro ricchissima di vitigni autoctoni, tra i quali garganega, trebbiano di Soave, prosecco (o glera) a bacca bianca, corvina, rondinella, molinara e raboso e la semi sconosciuta turca a bacca nera. Tra i vitigni non autoctoni alcuni hanno trovato fra i Colli Euganei il terroir perfetto: tra questi il merlot e il cabernet sauvignon.

Dal punto di vista dei suoli, il Veneto ha territori caratterizzati da terreni alluvionali e soprattutto vulcanici, il che consente la produzione di vini di numerose tipologie, da quelli leggeri e beverini, fino ai vini corposi e importanti.

Nello specifico dei vini dei Colli Euganei, questi erano ben noti sin dall’antichità, citati da Marziale nel I secolo dopo Cristo, che scrive delle “contrade euganee con i dossi dipinti e trapuntati di viti”. Attualmente sono circa 2500 gli ettari di vigneto iscritti alla denominazione Colli Euganei DOC.


CANTINA

L’Abbazia di Praglia sorge ai piedi dei Colli Euganei, a circa 12 chilometri da Padova, lungo l’antichissima strada che conduceva ad Este. Fondata tra l’XI e il XII secolo, rimase una dipendenza dell’Abbazia di S. Benedetto in Polirone di Mantova fino al 1304.

L’Abbazia visse un periodo fiorente fino alla soppressione napoleonica del 1810. Nel 1834, grazie all’appoggio del governo austriaco, i monaci rientrarono al monastero.

La ripresa della vita benedettina a Praglia ebbe però breve durata poiché il 4 giugno 1867 venne varata in Veneto la legge che sopprimeva nuovamente tutte le corporazioni religiose. La comunità fu così sciolta. La maggior parte di essa trovò rifugio nel monastero di Daila (Istria), allora in territorio austriaco e a Praglia rimasero solo due o tre monaci, come custodi del monastero. Il 26 aprile 1904 i primi due monaci fecero ritorno al monastero e il 23 ottobre seguente la vita dell’Abbazia poté riprendere regolarmente, continuando fino ai nostri giorni.

Si è sempre coltivata la vite e prodotto vino, a Praglia. La produzione di oggi è stata riavviata negli anni 2000. Il vigneto è piccolo e curatissimo, con un approccio del minimo intervento in vigna e in cantina, e pratiche rispettosissime dettate anche dal fatto che, oltre al vino, i monaci allevano le api, che necessitano di un ecosistema in perfetta salute.

I vini dell'abbazia affinano in un'antica barricaia, ricavata nel punto più basso, nel cuore del monastero. Oltre alla produzione di rossi, i monaci si stanno concentrando nell'affinamento del Metodo Classico, con lunghissime e pazienti soste sui lieviti.


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