Domnus Abbas | Abbazia di Praglia

Prezzo scontato€19,50

Bollicina
Veneto (IT)
Chardonnay 33%, Garganega 33%, Raboso piave 33%
Degustalo entro 5 anni
11,5% vol.

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Produzione e affinamento

I monaci hanno voluto qui creare la sintesi perfetta delle grandi bollicine francesi, con vitigni autoctoni (bacca bianca: garganega; bacca nera: raboso piave) insieme all'uva principe della spumantizzazione, lo chardonnay.

Fermentazione in bottiglia secondo il tipico Metodo classico, un tempo detto anche “metodo benedettino” proprio per il tradizionale rimando al monaco che ne affinò la tecnica (Dom Perignon). Vino dall’animo gentile e armonico, solenne come il nome che porta. 36 mesi sui lieviti, solo 3000 le bottiglie prodotte.

Analisi organolettica

Esame visivo

Di un bel giallo paglierino carico, perlage continuo e finissimo.

Esame olfattivo

Ha un bouquet fragrante ed elegantissimo, con fiori bianchi e gialli, crosta di pane e erbe aromatiche.

Esame gustativo

Al palato è fresco, bilanciato tra morbidezza e sapidità, uno spumante di altissima qualità, elegantissimo.

Indice contenuti

Dal vigneto alla tavola: scopri il nostro vino

Pronti per un viaggio alla scoperta del Domnus Abbas | Abbazia di Praglia? Ora ti porteremo ad approfondire ogni aspetto di questo vino eccezionale attraverso tre sezioni chiave:

Cantina

Vieni a conoscere la storia e i valori della cantina che con passione coltiva e trasforma le uve in vino

Territorio

Immergiti nella terra che dà vita a queste uve uniche, scoprendo il clima e il terroir che influenzano il suo carattere

Abbinamenti

Ottieni consigli esperti sugli abbinamenti perfetti che esalteranno sia il vino sia il tuo pasto

La cantina

Paese: Italia

Regione: Veneto, Padova

Ettari vitati: 11

Abbazia di Praglia

L’Abbazia di Praglia sorge ai piedi dei Colli Euganei, a 12 chilometri da Padova.
Fondata tra l’XI e il XII secolo, rimase una dipendenza dell’Abbazia di S. Benedetto in Polirone di Mantova fino al 1304.
L’Abbazia visse un periodo fiorente fino alla soppressione napoleonica del 1810. Nel 1834, grazie all’appoggio del governo austriaco, i monaci rientrarono al monastero. La ripresa della vita benedettina a Praglia ebbe breve durata poiché il 4 giugno 1867 venne varata in Veneto la legge che sopprimeva nuovamente tutte le corporazioni religiose. La comunità fu sciolta. La maggior parte di essa trovò rifugio nel monastero di Daila (Istria), allora in territorio austriaco e a Praglia rimasero solo due o tre monaci, come custodi del monastero.

Abbazia di Praglia

Il 26 aprile 1904 i primi due monaci fecero ritorno al monastero e la vita dell’Abbazia poté riprendere regolarmente, continuando fino ai nostri giorni. Si è sempre coltivata la vite e prodotto vino, a Praglia. La produzione di oggi è stata riavviata negli anni 2000. Il vigneto è piccolo e curatissimo, con il minimo intervento in vigna e in cantina, e pratiche rispettosissime dettate anche dal fatto che, oltre al vino, i monaci allevano le api, che necessitano di un ecosistema in perfetta salute.

I vini dell'abbazia affinano in un'antica barricaia, ricavata nel punto più basso, nel cuore del monastero. Oltre alla produzione di rossi, i monaci si stanno concentrando nell'affinamento del Metodo Classico, con lunghe e pazienti soste sui lieviti.

Regione e territorio

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Veneto

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Veneto

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Veneto

La vite in Veneto è coltivata sin dal VII secolo a.C., perfezionata dai Romani e portata avanti nel Medioevo. Con la dominazione veneziana, dal 1405, la viticoltura copre quasi completamente il territorio e i vini veronesi, grazie all'Adige, raggiungono Venezia. Ciò che differenzia questa regione da molte altre, è proprio la continuità commerciale dei prodotti enologici. Da fine '700 la regione conosce una crisi. Ma il secolo successivo i vini veneti iniziano a fare un salto qualitativo, anche sotto la spinta della nascita, nel 1872, della Società Enologica Veronese. Del 1967 la prima edizione del Vinitaly.

Il Veneto ha una complessa filiera vitivinicola. Importanti le zone delle Colline del Garda Veronese e la Valpolicella, con Bardolino Superiore DOCG e Amarone della Valpolicella DOCG. Da segnalare la DOC interregionale del Lugana DOC, tra le province di Verona e Mantova. Nelle colline vulcaniche tra le province di Verona e di Vicenza è situata la zona
del Soave superiore DOCG, Soave DOC e Gambellara DOC. La DOC Colli Berici, a sud di Vicenza, è nota per i rossi a base di internazionali e del Tocai Rosso. La zona della DOC Breganze, a nord di Vicenza, è nota per rossi e bianchi basati sulla Vespaiola. Nel padovano troviamo ci sono i Colli Euganei con la DOCG Moscato Fior d’Arancio, mentre a sud la
Friularo di Bagnoli DOCG. Nel Trevigiano troviamo le DOCG del Prosecco e la Colli di Conegliano DOCG. Ai confini col Friuli la Lison DOCG.

La presenza di catene montuose, colli e la vasta pianura regala grandi escursioni termiche mitigate presso il Lago di Garda e nella costa. Il Veneto è quindi ricchissimo di vini diversi, fatti sia con uve autoctone sia con internazionali che qui trovano una seconda casa

Colli Euganei

Il Veneto è la prima regione d’Italia per produzione di vino; è ricchissima di autoctoni, tra i quali garganega, trebbiano di Soave, prosecco (o glera) a bacca bianca, corvina, rondinella, molinara e raboso e la semi sconosciuta turca a bacca nera. Tra i non autoctoni alcuni hanno trovato fra i Colli Euganei il terroir perfetto come merlot e il cabernet sauvignon.

I Colli Euganei sono di origine vulcanica, elevati nella pianura padana nei pressi delle città di Abano Terme e Montegrotto Terme, citati sin dal I secolo d.C. da Marziale, che scrive delle “contrade euganee con i dossi dipinti e trapuntati di viti”.

Oggi sono circa 2500 gli ettari di vigneto iscritti alla denominazione Colli Euganei DOC.

A seconda dell’esposizione più o meno fresca, cambiano le uve destinate a spumanti e vini fermi, bianchi o rossi, giovani e fruttati nei terreni a esposizione prevalentemente a nord, più strutturati e riserve nei versanti a sud.

Queste colline vulcaniche, celebri sin dai tempi di Marziale, producono vini Colli Euganei DOC, freschi a nord e strutturati a sud

Abbinamenti e piatti consigliati

Abbinamento per concordanza

Metodo Classico ampio e versatile, di cui un bicchiere va sicuramente provato da solo. Accompagna con disinvoltura tutto il pasto, avendo l'accortezza di abbinare, per concordanza, piatti delicati ma profumati e di carattere.

Abbinamento per contrasto

Bollicina dall'ottima e fine effervescenza, che si può giocare con grande successo in abbinamento a piatti leggermente grassi: il vino pulisce la bocca e la rinfresca, preparandola al boccone successivo.

Si abbina bene a

Salumi, formaggio a pasta semidura, antipasti, primi e secondi di mare, primi piatti di verdure anche in sughi importanti, carni bianche.

Abbinamento per concordanza

Metodo Classico ampio e versatile, di cui un bicchiere va sicuramente provato da solo. Accompagna con disinvoltura tutto il pasto, avendo l'accortezza di abbinare, per concordanza, piatti delicati ma profumati e di carattere.

Abbinamento per contrasto

Bollicina dall'ottima e fine effervescenza, che si può giocare con grande successo in abbinamento a piatti leggermente grassi: il vino pulisce la bocca e la rinfresca, preparandola al boccone successivo.

Si abbina bene a

Salumi, formaggio a pasta semidura, antipasti, primi e secondi di mare, primi piatti di verdure anche in sughi importanti, carni bianche.

Baccalà mantecato

Piatto tipico del Veneto che può essere proposto come antipasto, finger food o come secondo: si tratta di una deliziosa crema di stoccafisso molto delicata, servita come con crostini di polenta o pane.

Risotto alla pescatora

Un primo piatto raffinato, un classico che racchiude tutti i profumi del mare: calamari, vongole, gamberi, triglie... una pietanza ricca di gusto e di carattere ma delicata.

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