Chiaror sul Masso | I Carpini
DENOMINAZIONE: Colli Tortonesi Bianco DOC
TIPOLOGIA: spumante
UVAGGIO: timorasso 100%
PROVENIENZA: Italia, Piemonte
EVOLUZIONE: 3 anni
TEMPERATURA DI SERVIZIO: 6-8° C
BICCHIERE CONSIGLIATO: calice da vino bianco di media ampiezza
VOLUME IN ALCOL: 14%
FORMATO: 75 cl
IL VINO
SPECIFICHE TECNICHE
FRESCHEZZA: ◼︎◼︎◼︎◼︎◻︎
CORPO: ◼︎◼︎◼︎◻︎◻︎
SAPIDITÀ: ◼︎◼︎◼︎◻︎◻︎
MORBIDEZZA: ◼︎◼︎◼︎◼︎◻︎
LE NOTE DEI NOSTRI SOMMELIER
👁di un bel giallo paglierino intenso, brillante, con perlage vivo e dalla grana molto fine e persistente;
👃🏻al naso emerge forte un sentore di lievito, importante è anche la nota fruttata di pomacee e melone, piacevoli le note floreali;
👄in bocca è di buona struttura, sapido, leggermente morbido, equilibrato e di lunga persistenza aromatica.
ABBINAMENTO CONSIGLIATO
Uno spumante dotato di una grande struttura alcolica, freschezza e morbidezza. Per questi motivi è in grado di abbinare sia primi piatti dotati di aromaticità e freschezza gustativa, sia secondi piatti dotati di persistenza gusto-olfattiva elevata. Si addice perfettamente agli antipasti, primi a base di verdure e pesce, crostacei dall’aroma intenso, formaggi giovani, carni bianche e piatti a base di uova, ma anche acciughe sotto sale e burro, vitello tonnato. Per un abbinamento vegano, da provare con fettuccine con verdure alla julienne fritte o primi piatti a base di verdure, torta di nocciole.
AFFINAMENTO
Chiaror sul Masso è un vino spumante che si ottiene da uve autoctone di timorasso, messe a dimora su terreno ricco di sassi e massi di bianco calcare in un vigneto che prende il nome dalla sorella di Paolo, Maddalena. La composizione del terreno, la sua particolare esposizione ai venti marini e al sole, permettono di raccogliere l’uva a perfetta maturazione, uva che è in grado di trasportare intatte le proprietà del vitigno per ottenere un vino bianco spumante rispettoso dalle preziose caratteristiche varietali. Vendemmia manuale in cassetta con selezione dei grappoli; macerazione sulle bucce per 1 giorno, fermentazione spontanea con lieviti indigeni. Maturazione di 12 mesi sulle fecce nobili in vasca di acciaio. Affinamento in autoclave per 8–10 mesi. 1200 le bottiglie prodotte, secondo il Medodo Charmat.
LO AMERAI PER...
il carattere.
TERRITORIO DI PROVENIENZA
TERROIR
Siamo nella zona dei colli Tortonesi: un susseguirsi di campi coltivati, vigneti e frutteti che rappresenta una naturale continuazione della Pianura Padana fino alla complessa catena montana del Basso Piemonte, dove le Alpi cedono il passo agli Appennini.
Sono molte le varietà a bacca bianca che compongono la zona dei colli tortonesi: cortese, favorita, müller-thurgau, pinot bianco, pinot grigio, riesling Italico, riesling renano, barbera bianca, chardonnay, sauvignon, sylvaner verde e timorasso. Il timorasso, in particolare, è una rarissima - ottima - varietà piemontese, autoctono della provincia di Alessandria salvato dall’estinzione proprio da Walter Massa, da cui si ottengono vini aromatici e beverini, utilizzata anche nella distillazione delle grappe. La sua produzione è limitata, ma di altissima qualità. Il vino da uve timorasso (chiamato Derthona, dall’antico nome del territorio) è una vera chicca, apprezzatissimo dagli addetti ai lavori.
CANTINA
Nel sud est del Piemonte, a sud della regione del Gavi, si trovano Tortona e i Colli Tortonesi. Questi rilievi sono la culla di uno dei più affascinanti vitigni autoctoni d'Italia: il timorasso. È un'uva che possiede il dono, come solo poche altre, quellodi sviluppare tipologie di profumi e sapori di incredibile complessità con il trascorrere degli anni. Paolo Carlo Ghislandi, responsabile ed enologo dell'azienda I Carpini, è l'uomo che ha dato vita alla Cascina di Pozzol Groppo così come è oggi. Acquistata alla fine degli anni novanta, Paolo Carlo ha dedicato mesi di studio, di vero e proprio ascolto, prima di progettare vigne e cantina. Le caratteristiche pedoclimatiche in cascina sono eccellenti, ma per la produzione vinicola ciò non bastava: occorreva concepire un sistema di produzione il più aderente possibile alle condizioni ideali per la maturazione delle uve e per la trasformazione in vino. E così è stato. Paolo Carlo vede la vinificazione come una combinazione di arte e natura e si riferisce ai suoi prodotti come vini d'Arte. Non c'è da stupirsi che lavori secondo i dettami della viticoltura biologica, spesso seguendo pratiche ancora più naturali affiancate dall’utilizzo di lieviti indigeni, basse rese per ettaro, pochi solfiti aggiunti, fermentazioni attentamente controllate. I vini de I Carpini prendono vita nel calice, sono poliedrici, mai banali, prodotti con uve universalmente conosciute come la barbera o semisconosciute come l'albarossa. E naturalmente il timorasso, il perno attorno al quale ruota la rinascita di tutto il territorio, grazie alle intuizioni di vignaioli come Paolo Carlo. Una "spremuta di territorio" dove è solo la peculiarità dell'annata a conferire il timbro e l'unicità di ciascuna bottiglia. I vini de I Carpini prendono per mano e bisogna abbandonarsi al loro profumo e al loro sapore. Paolo Carlo dice spesso: “è il vino che decide quando è pronto, lasciamolo fare e aspettiamolo senza fretta”. Un approccio naturale, quali olistico, nei confronti dell'elemento vino, nella sua accezione più ampia e territoriale possibile.
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