Brunello di Montalcino | San Guglielmo

Prezzo scontato€40,00


DENOMINAZIONE: Brunello di Montalcino DOCG
TIPOLOGIA: rosso
UVAGGIO:
sangiovese 100%
PROVENIENZA:
Italia, Toscana
EVOLUZIONE:
5 anni
TEMPERATURA DI SERVIZIO:
18° C
BICCHIERE CONSIGLIATO:
calice ampio da vino rosso
GRADO ALCOLEMICO:
13,5% vol.
FORMATO: 75 cl

IL VINO

SPECIFICHE TECNICHE

FRESCHEZZA: ◼︎◼︎◼︎◼︎◻︎
CORPO:
◼︎◼︎◼︎◼︎◻︎
SAPIDITÀ:
◼︎◼︎◼︎◼︎◻︎
MORBIDEZZA:
◼︎◼︎◼︎◼︎◻︎
TANNICITÀ: ◼︎◼︎◼︎◼︎◻︎

LE NOTE DEI NOSTRI SOMMELIER

👁 di un bel rosso granato, cangiante e vivo;

👃🏻 al naso esprime i profumi compongono un caleidoscopio di rara intensità: l'approccio floreale (di peonia e rosa canina) lascia presto il posto a una successione di sentori fruttati di prugne e amarene, scanditi da precisi tocchi speziati. E poi si avvertono: cacao, cannella, tamarindo e noce moscata;

👄 al palato è di corpo e ben strutturato all’assaggio, con tannini ben presenti. Setoso il tannino, ottima la persistenza.

ABBINAMENTO CONSIGLIATO

Il Brunello di Montalcino è un vino intenso, complesso, con una bella struttura e un tannino presente ma non invadente. Per questo lo consigliamo con piatti che hanno succulenza e persistenza aromatica intensa. Perfetto quindi con secondi di carne bianca o carne rossa, ma anche selvaggina. Perfetto con lepre al ginepro.


AFFINAMENTO

Ilaria Martini ha messo nel suo Brunello tutto ciò che ha. Ogni frazione, luminosa o papillare che sia, parla della sua dedizione e racconta meglio di qualunque scritto cosa c'è dietro ogni singolo calice. Ottenuto da uve coltivate da unico appezzamento, una piccola vigna nota a Montalcino come Campo dei Veggioni, il Brunello di San Guglielmo vede la sua prima bottiglia con l'annata 2016, definita tra le migliori di tutti i tempi. Come da disciplinare, ha affinato cinque anni, di cui due in botti di rovere, e per quattro mesi in bottiglia.

LO AMERAI PER...

la sua intensità, equilibrio e struttura.

TERRITORIO DI PROVENIENZA

TERROIR

Siamo nella patria del Brunello di Montalcino. Un comprensorio di 24.000 ettari, dei quali solo il 15% è occupato dai vigneti. La collina di Montalcino ha numerosi ambienti pedologici per essersi formata in ere geologiche diverse.
Il terreno si arricchisce di scheletro mentre lo strato attivo si riduce, trattandosi di suoli formatisi dalla decomposizione di rocce originarie. Il clima è tipicamente mediterraneo, tendenzialmente asciutto, ma anche con connotazioni continentali data la posizione intermedia fra il mare e l’Appennino Centrale. Le precipitazioni sono concentrate nei mesi primaverili e tardo autunnali (media annuale 700 mm.). In inverno, al di sopra dei 400 metri sono possibili le nevicate. Le fasce di media collina raramente sono interessate da nebbie, gelate o brinate tardive, anche per la frequente presenza di vento che garantisce le condizioni migliori per lo stato sanitario delle piante. A Sud il monte Amiata, con i suoi 1.740 metri di altitudine, protegge il territorio del Brunello da fenomeni atmosferici come nubifragi e grandinate. Durante l'intera fase vegetativa della vite, il clima è prevalentemente mite e con un elevato numero di giornate serene che assicurano una maturazione graduale e completa dei grappoli.
La presenza sul territorio di versanti con orientamenti diversi, la marcata modulazione delle colline e lo scarto altimetrico tra zone vallive e il territorio più alto, determina dei microambienti climatici molto diversi, anche in zone molto vicine tra loro. La forma di allevamento più diffusa in vigna è il cordone speronato, ottenuto mediante potatura corta di un numero variabile di cornetti a ceppo.
La qualità del Brunello di Montalcino nasce in vigna, grazie a un meticoloso lavoro manuale, dalla potatura secca alla scelta del germoglio più idoneo, dal contenimento della vegetazione al diradamento dei grappoli, tutte operazioni finalizzate a produrre e selezionare i migliori frutti. Alcuni produttori effettuano un'ulteriore scelta dei grappoli al momento della vendemmia in modo da mandare in cantina solo uva 100% perfetta.

CANTINA

Il mondo del vino è fatto da storie di persone, di luoghi e di spazi che si intrecciano a volte guidati dalla volontà, più spesso dal caso. Quella di Cantina San Guglielmo possiede la narrazione potente degli eventi che nel corso di secoli sembrano apparentemente disgiunti, ma non lo sono. Nel quadrante ovest di Montalcino c'è una particella denominata Il Chiesino. Qui si trovano i filari di sangiovese di San Guglielmo, un'unica vigna di un ettaro e mezzo appena, sdraiata dolcemente su un pendio interamente circondato da querce e lecci. Io ci sono stato, vi garantisco che nella sua semplicità è di una bellezza da togliere il fiato.
Ilaria Martini conduce la cantina con l'aiuto del padre e del marito e ha deciso di imbottigliare da poco, dopo anni di vinificazione e conferimenti. Storie, si diceva. E la storia di San Guglielmo parte dal nonno di Ilaria, Guglielmo Martini, uno dei soci fondatori del consorzio del Brunello di Montalcino. Oggi un lungo percorso e la volontà di “fare da soli” hanno permesso a Ilaria e alla sua famiglia di tornare a sognare, di riallacciare il rapporto con la natura e col passato, di disegnare la vita attraverso il vino e il lavoro della terra.

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