Bombino Bio | Tenuta Demaio

Prezzo scontato€12,00

Bianco
Puglia (IT)
Puglia IGP
bombino
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Produzione e affinamento

Prodotto da bombino bianco in purezza, coltivato in biologico certificato su vigneti di 10-20 anni a 80 m s.l.m. nel territorio di San Severo, nel Foggiano. Conduzione a spalliera, concimazione organica tramite sovescio, in un contesto pianeggiante ma con buone ventilazioni e alternanza di esposizioni.

La fermentazione è spontanea con pied de cuve, in acciaio, utilizzando solo lieviti indigeni. Nessuna chiarifica né filtrazione. Il vino evolve per circa 3 anni, conservando integrità aromatica e autenticità espressiva grazie a un approccio artigianale e a basso intervento.

Analisi organolettica

Esame visivo

Giallo carico, luminoso, indice di maturità dell’uva e di estrazione naturale, senza interventi chiarificanti.

Esame olfattivo

Al naso è ampio e mediterraneo: dominano i frutti gialli maturi, affiancati da toni di macchia mediterranea, note speziate leggere e un accenno balsamico. Profumi che richiamano la Puglia.

Esame gustativo

In bocca è intenso, profondo e minerale, con buona struttura e un carattere che resta comunque scorrevole. Il finale è persistente e amaricante, con un’intrigante nota di mandorla che dona personalità e lunghezza. Vino di grande bevibilità, con equilibrio tra morbidezza e tensione.

Indice contenuti

Dal vigneto alla tavola: scopri il nostro vino

Pronti per un viaggio alla scoperta del Bombino Bio | Tenuta Demaio? Ora ti porteremo ad approfondire ogni aspetto di questo vino eccezionale attraverso tre sezioni chiave:

Cantina

Vieni a conoscere la storia e i valori della cantina che con passione coltiva e trasforma le uve in vino

Territorio

Immergiti nella terra che dà vita a queste uve uniche, scoprendo il clima e il terroir che influenzano il suo carattere

Abbinamenti

Ottieni consigli esperti sugli abbinamenti perfetti che esalteranno sia il vino sia il tuo pasto

La cantina

Paese: Italia

Regione: Puglia, Foggia

Ettari vitati: 30

Tenuta Demaio

Siamo a San Severo, in provincia di Foggia.
Partendo da un profondo legame familiare con l'agricoltura della vigna e dell'ulivo, nel 2010 Antonio Demaio ha avviato la ristrutturazione di una vecchia masseria e dal 2013 è nata la Tenuta Demaio con la trasformazione delle prime uve.

La cantina aveva una tradizione iniziata dal nonno di Antonio, che era stata interrotta negli anni ’70 con l’avvento delle cooperative: a quel punto l’attività di trasformazione è stata sospesa a favore dell’agricoltura. Ma da una decina di anni Antonio ha concentrato tutte le energie per far crescere l’azienda e ricominciare a produrre il vino e l’olio.

Tenuta Demaio

La scelta è stata sin da subito quella di utilizzare metodi rispettosi dell’ambiente e dell’uva seguendo, sia in vigna sia in cantina, il metodo biologico e tradizionale.

Oggi Tenuta Demaio produce cinque etichette con un approccio del tutto rispettoso: meno interventi fitosanitari possibili, in cantina fermentazioni spontanee, nessuna chiarifica né filtrazione, grande attenzione alla qualità.
La tenuta è composta di circa 35 ettari tra oliveti e vigneti.

Regione e territorio

Il sole, il mare e il vento: tre caratteristiche pugliesi che regalano vini intensi e inconfondibili

Puglia

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Puglia

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Puglia

L'introduzione della viticoltura in Puglia risale all'antichità, quando i Greci colonizzarono la regione e portarono con sé la cultura della vite. La coltivazione si diffuse ulteriormente grazie all'espansione dell'Impero Romano e del Cristianesimo, che promuoveva la produzione di vino per le celebrazioni liturgiche. Nel corso dei secoli, la viticoltura pugliese si è evoluta, con la coltivazione di varietà autoctone come il Primitivo, il Negroamaro e il Bombino Bianco, diventando un importante settore dell'economia locale.
Oggi, la Puglia è una delle principali regioni vitivinicole d'Italia per ettolitri prodotti, con attenzione crescente sulla qualità del prodotto e riconoscimenti a livello nazionale e internazionale.

Le viti pugliesi crescono in zone soleggiate e ventose, con un clima mediterraneo caratterizzato da estati molto calde e secche e inverni miti ma piovosi.
Queste condizioni climatiche, unite alla vasta area costiera con la brezza e l'influsso delmare, creano un microclima ideale per la coltivazione della vite. In particolare, la forte escursione termica che si registra tra giorno e notte durante i mesi di maturazione della vite, conferisce alle uve un carattere unico e distintivo.
Il vigneto pugliese è stato disegnato in base alle condizioni pedoclimatiche, e i vitigni autoctoni qua coltivati sono in grado di adattarsi a terreni aridi e sassosi della regione, che sono tipicamente calcarei nella zona salentina (dove si producono vini freschi e acidi) e argillosi nel nord della regione (dove la produzione si concentra su vini strutturati e tannici).

San Severo

Negli immensi campi del Tavoliere delle Puglie, tra grano, pomodori e ulivi, la viticoltura gioca un ruolo cruciale nel paesaggio e nell’economia della zona.

Qui l’arte di fare il vino ha origini antichissime: l’agro di San Severo è una terra particolar-mente vocata alla coltivazione dell’uva grazie al clima mite e ventilato e alla confor-mazione del territorio in cui la pianura si alterna a dolci pendii collinari.
Il San Severo DOC è stata la prima denominazione della Puglia. Una delle zone più rilevanti per la viticoltura è proprio la provincia di Foggia, dove si coltivano soprattutto bombino bianco, uva di Troia, montepulciano e falanghina.

l bombino bianco è coltivato da lungo tempo in Puglia, forse importato dalla Spagna. Il nome deriverebbe dalla forma del grappolo che ricorderebbe le forme di un bambino con le braccia distese.
Se invece l’origine del nome venisse dallo spagnolo, bombino deriverebbe da “bovino”, con il significato di “vino buono”.
Il vitigno è presente in Puglia soprattutto nel Foggiano, ed è iscritto fra le varietà adatte alla produzione del San Severo DOC.

Nel rigoglioso Tavoliere delle Puglie, la viticoltura si intreccia con la storia millenaria e il territorio variegato, dando vita al San Severo DOC e celebrando varietà come il bombino bianco, un vitigno ricco di storia e tradizione.

Abbinamenti e piatti consigliati

Abbinamento per concordanza

La sua aromaticità mediterranea e il profilo fruttato lo rendono perfetto per piatti dove prevalgono ingredienti semplici e altrettanto profumati: piatti con erbe aromatiche, verdure di stagione, ricette che esaltano il territorio pugliese.

Abbinamento per contrasto

La freschezza marcata e la mineralità decisa lo rendono adatto a piatti grassi o untuosi, come fritti e formaggi cremosi, poiché il vino pulisce e rinfresca il palato. L’amaro finale (nota di mandorla) contrasta con toni dolci o delicatamente aromatici, come quelli del pesto o delle carni bianche stufate.

Si abbina bene a

Piatti vegetariani e pesce leggero; formaggi freschi; pasta al pesto, risotti alle erbe; frittura mista di pesce, verdure grigliate o al forno; cous cous di verdure, insalate di mare, secondi piatti di pesce bianco come branzino o orata.

Abbinamento per concordanza

La sua aromaticità mediterranea e il profilo fruttato lo rendono perfetto per piatti dove prevalgono ingredienti semplici e altrettanto profumati: piatti con erbe aromatiche, verdure di stagione, ricette che esaltano il territorio pugliese.

Abbinamento per contrasto

La freschezza marcata e la mineralità decisa lo rendono adatto a piatti grassi o untuosi, come fritti e formaggi cremosi, poiché il vino pulisce e rinfresca il palato. L’amaro finale (nota di mandorla) contrasta con toni dolci o delicatamente aromatici, come quelli del pesto o delle carni bianche stufate.

Si abbina bene a

Piatti vegetariani e pesce leggero; formaggi freschi; pasta al pesto, risotti alle erbe; frittura mista di pesce, verdure grigliate o al forno; cous cous di verdure, insalate di mare, secondi piatti di pesce bianco come branzino o orata.

Pasta con le vongole

Un piatto di media struttura, fresco e delicato, ma al tempo stesso caratterizzato da profumi ampi, per un abbinamento di estrema soddisfazione.

Bruss con crostini

Un derivato del latte di pecora tipico del Piemonte e della Liguria, cremoso e spalmabile, dal gusto molto intenso e pungente. Si tratta di una crema fermentata dal sapore molto forte, da provare spalmato su crostini di pane in poca quantità.

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