Bianco | Davitha

Prezzo scontato€26,00


DENOMINAZIONE: Igt Colli del Limbara

TIPOLOGIA: bianco

UVAGGIO: 95% vermentino, 5% moscato

PROVENIENZA: Italia, Sardegna

EVOLUZIONE: 5 anni

TEMPERATURA DI SERVIZIO: 10° C

BICCHIERE CONSIGLIATO: calice medio

GRADO ALCOLEMICO: 13% vol.

FORMATO: 75 cl

IL VINO:

SPECIFICHE TECNICHE

FRESCHEZZA: ◼︎◼︎◼︎◼︎◻︎
CORPO: ◼︎◼︎◼︎◼︎◼︎
SAPIDITÀ: ◼︎◼︎◼︎◼︎◻︎
MORBIDEZZA: ◼︎◼︎◼︎◻︎◻︎

LE NOTE DEI NOSTRI SOMMELIER

👁 giallo dorato;

👃🏻 al naso esprime profumi speciali e complessi: fiori secchi, erbe officinali, sfumature eteree;

👄 al palato è un bianco di struttura, dalla spiccata acidità bilanciata perfettamente dalla morbidezza, e caratterizzato da un leggero finale dolce dovuto all’affinamento. Un bianco di grande carattere, con una lieve nota tannica dovuta alla macerazione sulle bucce.

ABBINAMENTO CONSIGLIATO

Per i profumi intensi e la fragranza, si abbina perfettamente a tanti piatti.

L’accostamento più interessante è con il pesce, in particolare crudo. Ottimo in abbinamento alla cucina giapponese. Per un’alternativa: da provare anche con la selvaggina.



AFFINAMENTO

Uve raccolte a mano, assemblaggio di vermentino e moscato coltivati a 500 metri sul livello del mare. Fermentazione spontanea, con i propri lieviti, con rimontaggi continui. 6 giorni sulle bucce e affinamento di 6 mesi in botte grande di legno. Riposa in bottiglia prima della commercializzazione.


LO AMERAI PER...

La tipicità.

TERRITORIO DI PROVENIENZA:

TERROIR

La coltivazione della vite viene introdotta in Sardegna quando i Fenici si stabiliscono sull'isola e fondano le loro colonie nelle zone fertili meridionali, tra l'VIII e il VII secolo a.C. Ancora oggi, nella zona del Sulcis, nel Campidano e nella Gallura, i nomi di alcuni villaggi sardi, di origine fenicia appunto, ricordano la vite e il suo frutto.

I Romani trovarono nell'isola una moderna viticoltura, che viene sviluppata, ma i commerci stimolati dall'agricoltura e dalla viticoltura si allentano molto con il crollo dell'Impero Romano. Il settore enologico rimane nell'anonimato per secoli, fino alle dominazioni successive dei Bizantini e degli Arabi. Dalla fine del Quattrocento la Sardegna diviene una provincia spagnola, il che ha conseguenze negative per l'agricoltura. L'unico dato positivo è l'introduzione di vitigni iberici (tra cui il Cannonau).

Con la dominazione sabauda le sorti della viticoltura si risollevano. Dal 1949 ottenuta l'indipendenza amministrativa, sorgono molte cantine sociali avviando la strada della qualità per il vino sardo.

Per estensione, la Sardegna è la seconda isola del Mediterraneo; il suo territorio è montuoso e collinare per l'80% (di cui il 68% formato da colline e altopiani rocciosi). Alcuni caratteristici suoli sono chiamati giare o gollei, se granitici o basaltici, altri invece tacchi o tonneri, se in arenaria o calcarei.

Il clima è mediterraneo. L'altimetria media è di 334 metri s.l.m., anche se il massiccio più alto dell'isola, il Gennargentu, raggiunge i 1834 metri, mentre altri più bassi si trovano in Gallura, nel Sarrabus e nell'Iglesiente-Arburese.

La regione ha 1 DOCG (il Vermentino di Gallura) e 17 DOC.

I principali vitigni autoctoni a bacca bianca: Malvasia Bianca, Malvasia di Sardegna, Nasco, Nuragus, Semidano, Torbato, Vermentino, Vernaccia di Oristano, Semidano, Arvisionadu; a bacca rossa: Bovale, Caddiu, Cagnulari, Cannonau, Carignano, Girò, Monica, Nieddera, Pascale, Barbera sarda, Nieddera, Girò.


CANTINA

L'azienda è giovane, posta in una delle zone storiche della Sardegna: la Gallura.

Davitha nasce nel 2014 con l’idea di valorizzare la viticoltura locale puntando sulla riscoperta dei vitigni autoctoni della zona e producendo vini innovativi, pur restando nel solco della tradizione vitivinicola del territorio. In 3 ettari di vigneti a Tempio Pausania, nella Sardegna nord orientale, ai piedi del massiccio granitico del monte Limbara che dai suoi 1300 mt sul livello del mare domina la Gallura di cui Tempio è la capitale storica.

La cantina produce 6 etichette: vini che sono espressione autentica e senza filtri della loro terra.

L’agricoltura è naturale, senza compromessi, sostenibile e il meno impattante possibile per l’ambiente. Davitha crede nella biodinamica come agricoltura del futuro: tutte le pratiche agricole in azienda ne seguono i dettami.

I vigneti circondano il paese, micro appezzamenti multivarietali caratterizzati dalla presenza di vitigni differenti, tra cui caricagiola e pascale moscato, ma anche vermentino, barbera sarda e vari tipi di bovale a cui si aggiungono altre varietà presenti anche in piccole parti che contribuiscono alla particolarità del vigneto di Davitha.

Un vigneto tra mare e montagna con delle caratteristiche tutte da scoprire che dona vini dominati dalla freschezza e dal tenore alcolico contenuto.

Per Davitha lavorare le vigne in regime biodinamico significa assecondare la natura e i suoi ritmi interagendo solo quando necessario: visione del mondo prima che una pratica agricola efficiente e funzionale.

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