Barolo | Mauro Veglio

Prezzo scontato€52,00

Rosso
Piemonte (IT)
Barolo DOCG
Nebbiolo 100%
Degustalo entro 10-15 anni
14% vol.

Scarica la scheda tecnica

Produzione e affinamento

Nebbiolo in purezza, vendemmiato a mano.

Macerazione con le bucce in vasche d’acciaio a temperatura controllata per 10-15 giorni, fermentazione alcolica in inox per 20 giorni a temperatura contollata, con fermentazione malolattica svolta. Verso dicembre, il vino viene messo in piccole botti di rovere, per il 15-20% nuove e per l’80% di secondo e terzo passaggio, dove rimane ad affinare per un totale di 24 mesi. Decantato in inox, viene imbottigliato senza filtrazioni o chiarifiche.

Analisi organolettica

Esame visivo

Alla vista si presenta con un rosso rubino di media intensità, arricchito da venature granato.

Esame olfattivo

Al naso si rivela intenso e armonico, con delicate note di frutti rossi e sentori eterei.

Esame gustativo

Al palato è caldo ed equilibrato, con buona persistenza e un delicato retrogusto vanigliato. Il finale è caratterizzato da tannini levigati che donano eleganza e morbidezza.

Indice contenuti

Dal vigneto alla tavola: scopri il nostro vino

Pronti per un viaggio alla scoperta del Barolo | Mauro Veglio? Ora ti porteremo ad approfondire ogni aspetto di questo vino eccezionale attraverso tre sezioni chiave:

Cantina

Vieni a conoscere la storia e i valori della cantina che con passione coltiva e trasforma le uve in vino

Territorio

Immergiti nella terra che dà vita a queste uve uniche, scoprendo il clima e il terroir che influenzano il suo carattere

Abbinamenti

Ottieni consigli esperti sugli abbinamenti perfetti che esalteranno sia il vino sia il tuo pasto

La cantina

Paese: Italia

Regione: Piemonte, Cuneo

Ettari vitati: 19

Mauro Veglio

La storia della famiglia Veglio nel mondo del vino ha inizio negli anni ’50, quando Angelo Veglio decide di investire nei vitigni autoctoni a La Morra. Nel corso degli anni l’azienda si espande acquisendo vigneti di pregio come Arborina e Rocche dell’Annunziata. Mauro, subentrato molto giovane alla gestione, guida un’importante modernizzazione della cantina e delle tecniche di vinificazione, puntando con determinazione sul Barolo in un’epoca in cui le Langhe stavano vivendo una trasformazione vitivinicola, ma fare vino significava ancora affrontare grandi sacrifici e margini ridotti.

Mauro Veglio

Nel 2017 la fusione con l’azienda del nipote Alessandro Veglio porta nuova energia e visione, mantenendo sempre alta l’attenzione sulla qualità e sull’identità dei vini, evidenti ad ogni sorso. L’azienda coltiva circa 19 ettari di vigneti distribuiti tra La Morra, Monforte, Barolo e Serralunga, sulle suggestive colline delle Langhe.

Regione e territorio

piemonte

Grandi vini che esprimono la perfezione di un terroir

Piemonte

Grandi vini che esprimono la perfezione di un terroir

Piemonte

Grandi vini che esprimono la perfezione di un terroir

Piemonte

In Piemonte le prime tracce di viticoltura risolgono a epoche preromaniche (esattamente all'età del Bronzo, intorno al 1500 a.C.) e anche se oggi l'apice qualitativo si trova nei grandivini rossi, in questa regione la produzione di vini bianchi e spumanti restituisce prodotti eccelsi.

Il ruolo del Piemonte è stato fondamentale per lo sviluppo della moderna enologia Italiana, qui infatti sono stati registrati i primi esempi di zonazione delle aree vitivinicole, estendendo ai vini italiani concetti come terroir e cru: grazie alla zonazione se un vino viene prodotto esclusivamente con uve provenienti da un’unico vigneto o parcella, la menzione geografica compare in etichetta e ne aumentailprestigio.

Oltre alle delimitazioni geografiche indicate nella cartina il Piemonte viene diviso in 8 zone che raggruppano le 16 DOCG e le 42 DOC regionali. Fra queste ricordiamo nel nord le famose Gattinara DOCG e Ghemme DOCG, vicino a Torino l'Erbaluce di Caluso DOCG, nel Monferrato le Barbera del Monferrato Superiore DOCG, Brachetto d’Acqui DOCG, Dogliani DOCG, Ovada DOCG, Gavi DOCG e Ruchè di Castagnole Monferrato DOCG, per finire con la Roero DOCG a sinistra del Tanaro e alla destra del fiume, nella Langa, con le celeberrime Barolo DOCG, Barbaresco DOCG e Dogliani DOCG.

In Piemonte ha avuto inizio la rivoluzione nel mondo del vino che ha riportato l’Italia ai vertici della produzione di alta qualità: qui vengono prodotti, a parte poche eccezioni, vini monovarietali, che esprimono al meglio le caratteristiche del terroir ed esaltano in modo magistrale il territorio piemontese.

Langhe

Langhe, un territorio unico per la produzione vitivinicola italiana. La presenza di valli e colline a quote altimetriche diverse, e le differenti esposizioni e ventosità, creano un’incredibile varietà di microclimi diversi. Così si generano condizioni molto particolari che consentono all’uva di declinarsi in varie espressioni. La zona del Dogliani è quella a clima più fresco, essendo vicina alle Alpi, e connotata da strette e alte dorsali collinari rivolte verso la fredda pianura cuneese. La zona del Barolo ha temperature intermedie,
essendo posizionata in una particolare area protetta dai venti ma influenzata sia dalle correnti alpine che dalle risalite di aria calda e umida dalla valle del Tanaro.

Le tre dorsali collinari che compongono la zona determinano una eterogeneità di paesaggi e, di conseguenza, microclimi.
La zona del Barbaresco è più omogenea, con temperature più miti e precipitazioni meno abbondanti. Il paesaggio connotato da strette vallate genera una ventosità maggiore rispetto alle due zone precedenti.
I terreni sono diversi: calcarei-marnosi, argillosi e sabbiosi e ghiaiosi. I principali vitigni coltivati sono: nebbiolo, barbera, dolcetto, arneis, freisa e favorita, e poi ci sono gli internazionali come chardonnay, cabernet sauvignon merlot e sauvignon blanc.

Le Langhe sono un territorio vinicolo italiano unico, con una varietà di microclimi e paesaggi unici, da Dogliani a Barolo e Barbaresco: produce vini complessi e distintivi grazie ai diversi terreni e alle diverse esposizioni

Abbinamenti e piatti consigliati

Abbinamento per concordanza

Consigliamo di aprirlo almeno un’ora prima di essere consumato.
Il Barolo di Veglio va innanzitutto accompagnato con piatti altrettanto raffinati, di corpo e profumati. Si abbina per analogia con carni alla griglia o brasate, stufati di manzo e formaggi erborinati di lunga stagionatura. La sua struttura e intensità aromatica trovano riscontro in piatti a base di selvaggina da piuma, sughi ricchi di spezie e funghi porcini, mentre la morbidezza si armonizzano con piatti come polenta con ragù di cinghiale o risotti saporiti. Così vino e cibo si completano, esaltando eleganza e persistenza.

Abbinamento per contrasto

Questo Barolo si abbina bene grazie alla tannicità decisa ma levigata che si equilibra con la succulenza di arrosti, selvaggina e formaggi stagionati. La sua acidità equilibrata contrasta piatti saporiti e grassi come quelli con tartufo o funghi, pulendo il palato. Il corpo pieno e il calore alcolico richiedono abbinamenti intensi e profumati per non essere sovrastati, mentre la lunga persistenza aromatica valorizza piatti complessi creando un’esperienza elegante e duratura.

Si abbina bene a

Carni rosse arrosto o in umido, selvaggina, formaggi stagionati, primi piatti a base di tartufo o funghi, piatti vegetariani intensi, ricchi e profumati.

Abbinamento per concordanza

Consigliamo di aprirlo almeno un’ora prima di essere consumato.
Il Barolo di Veglio va innanzitutto accompagnato con piatti altrettanto raffinati, di corpo e profumati. Si abbina per analogia con carni alla griglia o brasate, stufati di manzo e formaggi erborinati di lunga stagionatura. La sua struttura e intensità aromatica trovano riscontro in piatti a base di selvaggina da piuma, sughi ricchi di spezie e funghi porcini, mentre la morbidezza si armonizzano con piatti come polenta con ragù di cinghiale o risotti saporiti. Così vino e cibo si completano, esaltando eleganza e persistenza.

Abbinamento per contrasto

Questo Barolo si abbina bene grazie alla tannicità decisa ma levigata che si equilibra con la succulenza di arrosti, selvaggina e formaggi stagionati. La sua acidità equilibrata contrasta piatti saporiti e grassi come quelli con tartufo o funghi, pulendo il palato. Il corpo pieno e il calore alcolico richiedono abbinamenti intensi e profumati per non essere sovrastati, mentre la lunga persistenza aromatica valorizza piatti complessi creando un’esperienza elegante e duratura.

Si abbina bene a

Carni rosse arrosto o in umido, selvaggina, formaggi stagionati, primi piatti a base di tartufo o funghi, piatti vegetariani intensi, ricchi e profumati.

Agnolotti del plin al sugo d’arrosto

La pasta ripiena che non manca mai sulle tavole piemontesi durante le feste di Natale oppure nelle grandi occasioni. Uno scrigno di pasta che racchiude gusto intenso, grande tecnica ed elegante opulenza. Il termine plin, che significa pizzicotto in dialetto piemontese, sta a indicare il gesto del pizzicare la pasta con le dita per racchiudere il ripieno tra un raviolo e l'altro.

Agnello al tartufo

L'agnello al tartufo è un secondo piatto semplice da preparare, molto saporito e intenso nei profumi, dalla lunga persistenza. Un secondo di grande soddisfazione.

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