Amarone Classico | Villa Spinosa

Prezzo scontato€37,00

Rosso
Veneto (IT)
Amarone della Valpolicella DOCG
Corvina, Corvinone, Rondinella
Degustalo entro 15 anni
16% vol.

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Produzione e affinamento

I vigneti affondano le radici in terreni calcarei, poco profondi e di media fertilità, formatisi su antichi depositi marini. Siamo tra i 230 e i 423 metri di altitudine, in zone collinari altamente vocate: i cru Jago e Costa del Buso, a Negrar, godono di un’esposizione verso levante, mentre il vigneto Figari, a Marano di Valpolicella, si apre verso ponente. Le vigne sono allevate a Guyot, con una densità d’impianto che varia tra le 3.300 e le 4.500 piante per ettaro.
La resa è contenuta, tra gli 80 e i 100 quintali di uva per ettaro: solo i grappoli migliori vengono selezionati manualmente, tra metà settembre e l’inizio di ottobre, per affrontare il lungo appassimento nei fruttai. Le uve riposano in fruttaio per tre o quattro mesi, perdendo circa il 30% del loro peso e concentrando aromi e zuccheri.

Dopo l'appassimento nei fruttai, segue la diraspatura e pigiatura soffice: le uve appassite fermentano in acciaio a temperatura controllata tra i 10 e i 18 °C, per un periodo di circa quattro settimane, con rimontaggi quotidiani. La fermentazione malolattica avviene in primavera, completando il profilo morbido e avvolgente del vino.
L’affinamento prosegue in legno: 12 mesi in tonneaux di rovere francese da 500 litri e successivi 12 mesi in botti di rovere di Slavonia da 20-25 ettolitri. Segue un ulteriore affinamento in bottiglia della durata di 12 mesi, a perfezionare l’equilibrio e la complessità del vino prima della messa in commercio. Solo 2000 le bottiglie l'anno prodotte.

Analisi organolettica

Esame visivo

Di un bel colore rosso rubino con riflessi granati.

Esame olfattivo

Al naso conquista per il bouquet complesso, da sentori di marasca sotto spirito, ciliegia, fico alle note balsamiche di erbe aromatiche e spezie dolci.

Esame gustativo

In bocca si impone per la grande struttura al palato, con tannini morbidi e setosi, bilanciati da una piacevole acidità. Lungo il finale, che invita al sorso successivo.

Indice contenuti

Dal vigneto alla tavola: scopri il nostro vino

Pronti per un viaggio alla scoperta del Amarone Classico | Villa Spinosa? Ora ti porteremo ad approfondire ogni aspetto di questo vino eccezionale attraverso tre sezioni chiave:

Cantina

Vieni a conoscere la storia e i valori della cantina che con passione coltiva e trasforma le uve in vino

Territorio

Immergiti nella terra che dà vita a queste uve uniche, scoprendo il clima e il terroir che influenzano il suo carattere

Abbinamenti

Ottieni consigli esperti sugli abbinamenti perfetti che esalteranno sia il vino sia il tuo pasto

La cantina

Paese: Italia

Regione: Veneto, Negrar di Valpolicella

Ettari vitati: 20

Villa Spinosa

Nel cuore della Valpolicella Classica, ai piedi del colle Masua, Villa Spinosa si affaccia sul paesaggio incantevole delle vallate di Negrar e Marano, tra vigneti ordinati, ulivi centenari e ciliegi, in un equilibrio perfetto tra natura e intervento umano. Qui, nel borgo storico di Jago, il vino non è solo frutto della terra: è simbolo di cultura, memoria collettiva e identità territoriale.

La storia di Villa Spinosa affonda le radici alla fine del Settecento, quando l’ingegnere Giacomo Guglielmi avviò la costruzione dei rustici di Jago attorno a un nucleo ancora più antico. Seguirono la villa padronale, i giardini all’italiana e le terre destinate a viti, frutteti e seminativi, gestite secondo il sistema della mezzadria. È nel secondo dopoguerra che l’azienda compie una svolta decisiva, abbracciando la conduzione diretta e facendo del vino, e in particolare dell’Amarone, il centro della propria identità produttiva.

Negli anni Ottanta, con la rinascita della Valpolicella dopo la grande crisi del vino, prende forma la moderna Villa Spinosa: una profonda opera di recupero ha trasformato gli storici fabbricati agricoli in spazi razionali per tutte le fasi del ciclo produttivo, dall’appassimento delle uve all’affinamento in bottiglia.

Villa Spinosa

Attorno alla cantina ottocentesca, circondata dal romantico giardino e dalle corti rurali, si estendono i venti ettari di vigneti nei cru Jago, Figari e Costa del Buso, posti tra i 230 e i 423 metri di altitudine. Qui si coltivano Corvina Veronese, Corvinone e Rondinella, uve simbolo della tradizione viticola locale, per dar vita ai grandi classici della denominazione: Valpolicella Classico, Superiore, Ripasso, Amarone e Recioto.

Villa Spinosa è profondamente legata al concetto di terroir, inteso come alleanza virtuosa tra suolo, clima, esposizione e sapere umano. Ogni Cru viene interpretato per esaltarne le peculiarità, seguendo il principio "ogni vigneto, un vino". Alla guida della cantina, Enrico Cascella con il nipote Piergiovanni Ferrarese portano avanti una visione che coniuga rispetto per la tradizione e apertura al dialogo culturale.

Perché a Villa Spinosa il vino è anche narrazione, condivisione e crescita collettiva. È in quest’ottica che nasce l’impegno culturale della cantina: attraverso l’Associazione Villa Spinosa, gli spazi originariamente dedicati alla produzione agricola – PalaJago, Tinaia, Granaio Alto, cortili e giardino – si trasformano in luoghi di incontro e scambio, ospitando eventi teatrali, proiezioni cinematografiche, mostre fotografiche, rassegne letterarie e musicali. Un modo per rafforzare il legame tra terra, vino e comunità, nel segno di una Valpolicella che sa raccontarsi, evolversi e farsi conoscere nel mondo.

Regione e territorio

Dal Prosecco all´Amarone: vini per tutti i gusti

Veneto

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Veneto

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Veneto

La vite in Veneto è coltivata sin dal VII secolo a.C., perfezionata dai Romani e portata avanti nel Medioevo. Con la dominazione veneziana, dal 1405, la viticoltura copre quasi completamente il territorio e i vini veronesi, grazie all'Adige, raggiungono Venezia. Ciò che differenzia questa regione da molte altre, è proprio la continuità commerciale dei prodotti enologici. Da fine '700 la regione conosce una crisi. Ma il secolo successivo i vini veneti iniziano a fare un salto qualitativo, anche sotto la spinta della nascita, nel 1872, della Società Enologica Veronese. Del 1967 la prima edizione del Vinitaly.

Il Veneto ha una complessa filiera vitivinicola. Importanti le zone delle Colline del Garda Veronese e la Valpolicella, con Bardolino Superiore DOCG e Amarone della Valpolicella DOCG. Da segnalare la DOC interregionale del Lugana DOC, tra le province di Verona e Mantova. Nelle colline vulcaniche tra le province di Verona e di Vicenza è situata la zona
del Soave superiore DOCG, Soave DOC e Gambellara DOC. La DOC Colli Berici, a sud di Vicenza, è nota per i rossi a base di internazionali e del Tocai Rosso. La zona della DOC Breganze, a nord di Vicenza, è nota per rossi e bianchi basati sulla Vespaiola. Nel padovano troviamo ci sono i Colli Euganei con la DOCG Moscato Fior d’Arancio, mentre a sud la
Friularo di Bagnoli DOCG. Nel Trevigiano troviamo le DOCG del Prosecco e la Colli di Conegliano DOCG. Ai confini col Friuli la Lison DOCG.

La presenza di catene montuose, colli e la vasta pianura regala grandi escursioni termiche mitigate presso il Lago di Garda e nella costa. Il Veneto è quindi ricchissimo di vini diversi, fatti sia con uve autoctone sia con internazionali che qui trovano una seconda casa

Valpolicella

La Valpolicella, in provincia di Verona tra colline e dalle valli a nord della città di Verona, in Veneto. Si estende dalla valle del fiume Adige sul suo lato ovest fino ai territori vulcanici della zona di produzione del Soave a est. La Valpolicella è una zona a denominazione di origine controllata (DOC - DOCG) e comprende 3 sottozone: Valpolicella Classica, Valpantena, Estesa.

Il paesaggio è estremamente ricco grazie alla presenza di un territorio morfologicamente vario che può essere suddiviso in tre macro-aree: la zona montuosa calcarea, formata dai Monti Lessini; la fascia collinare, che ospita gran parte della superficie vitata e dei vigneti; la zona di fondovalle.

Costituita da valli che si sviluppano in direzione nord-sud, la Valpolicella si presenta idealmente come un ventaglio di vallate che partono da Verona. Il paesaggio è prevalentemente collinare, con morbidi declivi e spartiacque a quote basse, ed è dominato pressoché ovunque dai vigneti, intervallati da olivi e ciliegi. Le caratteristiche geologiche e climatiche del territorio, unico e variegato, sono alla base della grande particolarità e tipicità dei suoi vini.

Il territorio è unico e variegato, e offre condizioni geologiche e climatiche ideali per la produzione di vini distintivi

Abbinamenti e piatti consigliati

Abbinamento per concordanza

L’Amarone della Valpolicella Classico, con l'importante alcol, la struttura imponente, e la morbidezza e ricchezza estrattiva che lo contraddistingono, si abbina divinamente per analogia a piatti che ne eguaglino potenza e complessità. Piatti strutturati, succulenti e intensi, come brasati, selvaggina in salmì, arrosti importanti e formaggi stagionati non erborinati, offrono analoghi livelli di intensità gustativa, grassezza e aromaticità, esaltandone la potenza.

Abbinamento per contrasto

La viva acidità e la presenza di tannini morbidi ma fitti permettono anche abbinamenti per contrasto con pietanze che presentano grassezza, dolcezza o untuosità. L’alcol e la struttura di questo Amarone contrastano efficacemente la morbidezza di piatti come stufati ricchi, guanciale brasato o piatti con frutta secca e riduzioni dolci (come fichi secchi o salse al melograno), bilanciando il profilo gustativo generale.

Si abbina bene a

Carni rosse alla brace, arrosto o in umido, selvaggina come cinghiale, cervo e lepre, brasati e stufati di manzo, guanciale o agnello. Formaggi stagionati non erborinati, come Parmigiano Reggiano, Grana Padano o Monte Veronese stravecchio; piatti a base di funghi, come risotti o carni farcite, e a preparazioni speziate della cucina italiana tradizionale, come stracotti e pasticci di carne.

Abbinamento per concordanza

L’Amarone della Valpolicella Classico, con l'importante alcol, la struttura imponente, e la morbidezza e ricchezza estrattiva che lo contraddistingono, si abbina divinamente per analogia a piatti che ne eguaglino potenza e complessità. Piatti strutturati, succulenti e intensi, come brasati, selvaggina in salmì, arrosti importanti e formaggi stagionati non erborinati, offrono analoghi livelli di intensità gustativa, grassezza e aromaticità, esaltandone la potenza.

Abbinamento per contrasto

La viva acidità e la presenza di tannini morbidi ma fitti permettono anche abbinamenti per contrasto con pietanze che presentano grassezza, dolcezza o untuosità. L’alcol e la struttura di questo Amarone contrastano efficacemente la morbidezza di piatti come stufati ricchi, guanciale brasato o piatti con frutta secca e riduzioni dolci (come fichi secchi o salse al melograno), bilanciando il profilo gustativo generale.

Si abbina bene a

Carni rosse alla brace, arrosto o in umido, selvaggina come cinghiale, cervo e lepre, brasati e stufati di manzo, guanciale o agnello. Formaggi stagionati non erborinati, come Parmigiano Reggiano, Grana Padano o Monte Veronese stravecchio; piatti a base di funghi, come risotti o carni farcite, e a preparazioni speziate della cucina italiana tradizionale, come stracotti e pasticci di carne.

Brasato all'Amarone

Piatto raffinatissimo, ricco e strutturato, fatto con carne di manzo tenera e succulenta, cotta lentamente nell'Amarone che conferisce note profonde di frutta rossa matura, spezie dolci e leggero sentore balsamico. Avvolgente e saporito.

Lepre in salmì

La lepre è un piatto di selvaggina dal sapore intenso, persistente e profumatissimo. La particolare tecnica di cottura "in salmì", tradizionale italiana, prevede la lenta cottura della selvaggina con vino e verdure aromatiche. La carne diventa tenera e succosa.

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