Chenin Blanc

Quello che c’è da sapere sui vini della Loira

Quello che c’è da sapere sui vini della Loira

Francia: Loira, una regione leggendaria per i suoi vini e per i suoi castelli. Vediamo assieme tutto quello che c’è da sapere sul suo patrimonio enologico.

Lungo i 500 km della Loira, il fiume più lungo di Francia, si snoda un vigneto che va dalle rive oceaniche della Bretagna fino alla zona interna di Sancerre e Pouilly, immerso in un paesaggio impreziosito da bellissimi castelli, residenze delle corti dei Re di Francia che mantengono l’antico fascino, con giardini pieni di colori e architetture indimenticabili.

Fino al XX secolo questo territorio è stato considerato molto interessante per la produzione di vini bianchi freschi, ma con i successivi progressi tecnologici i vini della Loira non hanno saputo stare al passo con i tempi. Oggi, invece, le scelte dei vigneron della Loira sono vanno sempre più nella direzione dell’attenzione e del rispetto per gli equilibri naturali e si registra una grande diffusione della viticoltura biologica. Il mondo degli appassionati sta quindi riscoprendo questa regione e i suoi vini.

Un po’ di storia sulla Loira del vino

Nella Valle della Loira si può parlare di viticoltura a partire dal V secolo a.C., grazie ai Romani che fondano Paulica Villa, l’attuale Pouilly-sur-Loire, e impiantano le prime vigne a Saumur e Sancerre. Nel XII secolo dalla Loira partono vini bianchi e rossi diretti in Inghilterra e nelle Fiandre, ma è solo nel tardo Medioevo che si diffondono nella Valle della Loira il Cabernet Franc e il Sauvignon Blanc. Il primo spumante della Valle della Loira invece è prodotto nel 1811, a Saumur da Jean Ackermann, il che dà origine al secondo polo spumantistico francese dopo la Champagne.

Il clima e il territorio della Loira

Il clima della Loira è molto variegato: nella costa le temperature sono più miti, l’umidità è buona ma talvolta si verificano pericolose gelate primaverili, mentre man mano che ci si sposta verso l’interno il clima si fa sempre più continentale, con estati brevi e calde, inverni più freddi ed escursioni termiche crescenti. Anche i terreni sono molto diversi tra un’area e l’altra: si passa dai graniti misti a sabbia nel territorio di Muscadet, alle scisti rosse e all’ardesia nel territorio dell’Anjou, alla ghiaia e sabbia di Chinon. E soprattutto al gesso di Saumur e Vouvray, che dà vini ricchi di mineralità, e all’argilla e gesso di Sancerre e Pouilly.

I vitigni e i vini della Loira

La tradizione enologica della Valle della Loira è tinta di bianco in tutte le zone, tranne nelle aree di Saumur e Chinon, dove i vini rossi assumono un’importanza inaspettata. I vitigni a bacca bianca occupano oltre il 50% dei 64400 ettari di superficie vitata. Il vitigno più coltivato è il Melon de Bourgogne, ma la fama della Valle della Loira è legata al Sauvignon Blanc, che interpreta i terroir con modulazioni olfattive e strutturali che differenziano i vari Sancerre e Pouilly-Fumé, vini diversi ma fatti entrambi a partire da questo stesso vitigno. I terreni particolari di queste zone rendono inconfondibile l’impronta olfattiva di questo vitigno, che si esprime con sfumature diverse secondo l’evoluzione. I Sauvignon più giovani e semplici offrono sentori di sambuco, di agrumi e pompelmo su tutti, mentre quelli più evoluti svelano un bouquet giocato su note di pietra focaia e frutta esotica. Lo Chenin Blanc è il vitigno coltivato nell’Anjou e nella Touraine, dove raggiunge grandi vertici qualitativi, offrendo ai vini un’acidità fissa che favorisce una buona evoluzione. Resistente e versatile, è usato per produrre sia vini dolci, sia vini secchi. Il Melon de Bourgogne (Muscadet) dà origine a vini con profumi di mela e note iodate, poco strutturati, che si sposano perfettamente con ostriche e altri frutti di mare. Lo Chasselas e il Gros Blanc danno vini molto semplici e poco profumati. Tra i vitigni a bacca nera, il Cabernet Franc è il vero protagonista e dà vini con un profumo vegetale di peperone verde, accompagnate da sentori di lampone. Dotati di struttura e buona tannicità, questi vini mostrano una grande predisposizione per il passaggio in barrique. Il Gamay si adatta bene nelle zone fredde e riesce sempre a esprimere note fruttate e freschezza. Il Cabernet Sauvignon esprime le tipiche doti di struttura e di tannino vigoroso, con sentori fruttati e vegetali. Infine, il Grolleau è un vitigno autoctono utilizzato per creare vini rosati di media struttura e buona freschezza.

Le zone vinicole della Loira

La Valle della Loira si divide in quattro zone principali:

  • Pays Nantais: nella zona intorno a Nantes si produce il Muscadet, un vitigno che ha trovato in questi terreni sabbiosi il suo habitat ideale. Secco e delicatamente sapido, è un vino da bere giovane.
  • Anjou-Saumur: una zona particolarmente conosciuta per i vini rosati, tuttavia anche i bianchi hanno la loro importanza, in particolare quelli a base di Chenin Blanc della denominazione Savennières. Lo Chenin Blanc in questa zona dà vini dotati di mineralità, freschezza e aromi complessi e una notevole longevità che può raggiungere decine di anni di affinamento in bottiglia.
  • Touraine: Procedendo verso ovest, si incontra l'area vinicola di Touraine in cui si producono vini bianchi e rossi. Il clima di questa zona offre buone condizioni di coltivazione per le uve rosse come Cabernet Franc. I vini rossi della Touraine sono prodotti con Cabernet Franc o Gamay in purezza, anche se in molti casi si ricorre anche all'uso di Cabernet Sauvignon, Malbec (Côt), Pineau d'Aunis e Grolleau. I vini bianchi sono prodotti con Chenin Blanc, che raggiunge una qualità organolettica straordinarie: intensi, minerali, strutturati.
  • Sancerre: il vigneto è Sancerre si trova sulla riva destra del fiume Loira: qui, la produzione di vino è estremamente interessante. In questa zona si trovano ottimi vigneti, con terreni composti da sedimenti di gesso e selce. L’area è vocata per la produzione del Pouilly-Fumè, un vino bianco da Sauvignon Blanc che presenta un colore oro chiaro dai riflessi verdi brillanti. Al naso è superbo, netto e fine, sulle caratteristiche note minerali di pietra focaia e silice arricchite da aromi di agrumi come limone e pompelmo.

 

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