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Cos'è il terroir e perché dovresti parlarne a cena

piccoli terroir

Il terroir è un concetto enologico che sta sulla bocca di tutti gli amanti del vino. È uno dei temi più affascinanti ma forse meno capiti del mondo del vino. Vediamo di cosa si tratta, esattamente, anche perché è un argomento di conversazione decisamente chic.

Cos'è esattamente il terroir? Vediamolo assieme.

La linea del tempo, prima di iniziare. La parola compare già a partire dal XII secolo (scritto in vari modi: tieroer, terroier… inteso sostanzialmente come sinonimo di terreno o di terra) ma conosce presto l’oblio, per riemergere con Foucault a metà Novecento. Oggi se ne parla molto perché più forti sono stati i richiami degli ultimi anni contro la globalizzazione, maggiormente il cibo, le colture, le piante e la terra in quanto tali sono stati assurti a emblema di specificità e resistenza.

Terroir: cosa significa?

Il concetto di terroir raccoglie tutti i fattori che influenzano il vino che entrerà nel tuo bicchiere, fattori attivi dalla vigna alla cantina.

E quindi: il suolo su cui cresce la vite, il clima, la tipologia di vitigno, l’esposizione e la forma del versante, ma anche il vignaiolo che l’ha fatto, con le sue idee e la sua sensibilità oltre che con la sua tecnica...

Terroir: in italiano?

Il mitico Luigi Veronelli invidiava la parola terroir ai francesi, per lui da tradurre in italiano con terra. Diceva, “terra è come uomo, non vi sono termini - o alternativi o similari - migliorativi”.

Ecco perché è un tema così trendy tra i winelover, e perché secondo noi dovresti parlare di terroir a cena

  • Perché le componenti che determinano le caratteristiche del vino, tutte assieme, identificano un ambiente univoco e all’insegna di questa unicità si definisce la magia del vino. Si parla innanzitutto di qualità.
  • Perché il rapporto tra territorio e vino è antico, se si pensa che il vino ha disegnato il paesaggio da prima di Cristo. La storia ha un fascino infinito.
  • Perché è un concetto diffuso ma fa sempre un grande effetto usarlo propriamente. Non è da tutti.
  • E poi si pronuncia “terruar”, che è un gran bel suono. Per chi ama il suono delle parole.
  • Perché indica la ricerca della qualità un tema che unisce le persone e non conosce barriere. Qualità condivisa tra gli interlocutori.
  • E qui si parla di unicità intrasferibile, che è un’aspirazione ancora più alta. Per veri intenditori.
  • Perché conoscere cos’è il terroir significa sapere che la qualità di un prodotto è legata a un ambiente preciso, che anche solo per questo merita di essere riconosciuto e valorizzato. Si può quindi sconfinare nella passione per i viaggi.
  • E infatti influenza direttamente il vino, ma anche tutti i prodotti della terra. Il concetto infatti si applica anche a frutta, verdura, olio d'oliva, caffè, cacao… Parlare di terroir per frutta e verdura: una vera chicca.
  • Perché quando metti il paesaggio, il clima, il suolo, il vigneto, la storia e l’opera dell’uomo tutto assieme dentro una parola, la conversazione non può che diventare meravigliosa. Da terroir a Kant è un attimo.
  • Perché se ne può parlare anche in termini matematici: un triangolo (vitigno-ambiente-uomo) dalla cui interazione degli angoli dipendono la qualità e la tipicità di un vino. Evviva la geometria.
  • Perché è un tema ampiodà argomenti per ore. 
  • Perché è un concetto immateriale e multiforme, ma reale e vivo nei prodotti di qualità. Mette d’accordo sognatori e pragmatici. 
  • Perché riguarda le interazioni tra un determinato ambiente fisico e biologico e le pratiche vitivinicole che vi sono applicate. Piace a persone appassionate di scienza.
  • Perché riguardando anche geologia e morfologia del suolo, caratteristiche bioclimatiche, chimiche e fisiche dà argomenti anche per gli scienziati più ostinati. Per tenere dentro davvero tutti e tutte.
  • Perché è un concetto che riguarda un’origine e una tradizione, ma una tradizione suscettibile di trasformazioni. Una memoria che muta al passare del tempo: un bel concetto anche per le persone più sofisticate.
  • Sulla stessa linea: gli sforzi dei viticoltori sono come quelli di interpreti illuminati, che nel rispettare i metodi “di una volta” riscoprono le tradizioni rivendicando la loro inventiva. Allora il vino diventa un alleato della memoria culturale e, insieme, un viatico del futuro. Tradizione e innovazione.
  • Perché è un concetto che include il vino nello spazio della genuinità e dello stare bene, senza perdere niente del piacere che regala. Come fa a non piacere?

 

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