Brescia è una delle zone più densamente industrializzate dell’Italia, e al tempo stesso tra le più importanti aree vinicole della Lombardia, con punte di eccellenza assoluta. Per questo, abbiamo raccolto le quattro cose che non-si-possono-non-sapere sui vini di Brescia.
La Lombardia in passato era una delle regioni più vitate d’Italia. Con il tempo, complici i danni della fillossera (particolarmente ingenti in questa regione), la viticoltura si è via via sempre più ristretta alle aree più vocate per la coltivazione dell'uva. Quella del bresciano è decisamente una di queste. Ecco le quattro cose secondo noi da sapere sui vini di Brescia.
1️⃣ Storia dei vini di Brescia
A Brescia (tra Desenzano del Garda e Lonato) la vite è documentata sin dall’età del Bronzo Antico, quasi 2.000 anni prima della civiltà romana.
2️⃣ Geografia dei vini di Brescia
Brescia vanta una DOCG, il ben noto Franciacorta, e varie DOC: Botticino, Capriano del Colle, Cellatica, Curtefranca, Garda, Garda Bresciano, Lugana, San Martino della Battaglia, Valtènesi.
3️⃣ I vitigni autoctoni di Brescia
I vitigni autoctoni per eccellenza di Brescia sono il Groppello (a bacca rossa), il Trebbiano di Lugana e l’Invernenga (a bacca bianca).
4️⃣ Primati della Franciacorta
La zona vinicola più nota del bresciano è la Franciacorta, la prima in Italia ad avere ricevuto la DOCG per il Metodo Classico. Con il solo termine “Franciacorta”, senza ulteriori specifiche, si definiscono il territorio, il metodo di produzione e anche il vino: questo è possibile, in Europa, solo a 3 denominazioni dedicate al Metodo Classico: Cava, Champagne e Franciacorta appunto.