Per tanti appassionati lo spumante è il vino della felicità più spensierata. Ma non tutti gli sparkling wine sono uguali e sapersi orientare tra le bollicine non solo è interessante ma soprattutto fonte di grande soddisfazione. Lo facciamo assieme, in 6 punti.
Ecco una breve guida in 6 punti per distinguere fra metodi di produzione e differenze qualitative dei vini spumanti.
L'obiettivo di degustare i vini spumanti con sempre maggiore consapevolezza.
1. Caratteristica dei vini spumanti è lo sviluppo di anidride carbonica che ne determina il tipico perlage: durante la fermentazione del vino, i lieviti trasformano gli zuccheri in alcol e anidride carbonica, appunto.
2. Negli spumanti la pressione in bottiglia non può essere inferiore a 3 bar (3,5 per lo spumante di qualità) a temperatura ambiente di 20° C.
3. Le uve destinate ai vini spumanti sono generalmente vendemmiate leggermente in anticipo, in modo che gli acini conservino una maggiore acidità. Come sempre, una delle chiavi qualitative è la selezione dei grappoli (cioè portare in cantina uve sane e integre, oltre che omogenee per grado di maturazione).
4. Oltre che per il metodo di produzione, il vino spumante si classifica anche in base al tenore zuccherino:
🍾 Dosaggio zero: meno di 3 gr di zucchero per litro e nessuna aggiunta di zucchero dopo la seconda fermentazione;
🍾 Extra brut: tenore zuccherino tra 0 e 6 grammi per litro;
🍾 Brut: tenore zuccherino inferiore a 12 gr/litro;
🍾 Extra dry: zucchero tra 12 e 17 gr/litro;
🍾 Dry: zucchero tra 17 e 32 gr/litro;
🍾 Demi-sec: zucchero tra 32 e 50 gr/litro;
🍾 Dolce: tenore zuccherino superiore a 50 gr/litro;
5. Se in etichetta è riportato l’anno di riferimento significa che almeno l’85% delle uve è di quell’annata: in tal caso lo spumante è chiamato “Millesimato”. Il famoso termine millesimato deriva dal francese "millésime", che significa annata. Indicare il millesimo è segno di qualità e indica che l'annata è particolarmente buona.
6. Tre i metodi di produzione degli spumanti:
1. Metodo Classico (o Champenoise)
🍾 Le uve più adatte per produrre il Metodo Classico sono soprattutto chardonnay e pinot nero, oltre a pinot bianco, pinot meunier, pinot grigio e riesling. In relazione alle uve, si parla di Blanc de Noirs quando lo spumante è ottenuto da uve a bacca nera (naturalmente vinificate in bianco) e di Blanc de Blancs quando invece si parte da uve a bacca bianca.
🍾 Tradizionalmente attribuito a Dom Perignon, è il metodo della Champagne francese e richiede tempi molto lunghi.
🍾 Due le fermentazioni del vino: la prima nella normale vasca di fermentazione, la seconda in bottiglia.
🍾 Assemblaggio (mettere assieme uve da vigne diverse) e taglio (mettere assieme vini di annate differenti o di diverso affinamento) avvengono tra la prima e la seconda fermentazione.
🍾 Messo in bottiglia con tappo a corona, è tenuto a temperatura di 10°C circa e pressione controllata.
🍾 Quando il vino è pronto, le bottiglie sono disposte a maturare su piani forati (pupitres) in posizione quasi orizzontale, dove sono ruotate (remuage) e inclinate ogni giorno di più perché il deposito di lieviti vada verso il tappo (maturazione sulle fecce). Il processo richiede 1-2 mesi.
🍾 Infine il deposito viene eliminato dalla bottiglia (sboccatura) congelando la punta della bottiglia: il tappo salta per la pressione e porta con sé i residui dei lieviti.
🍾 Il vino perso viene sostituito e può essere aggiunto il liqueur d’expedition (zucchero e distillato di vino).
🍾 La bottiglia è quindi chiusa con tappo di sughero a fungo e gabbietta metallica.
Cosa aspettarsi da un Metodo Classico:
Un vino di struttura, complesso e longevo
Profumi di lieviti e pasticceria
Bollicine fini e persistenti
2. Metodo Charmat (o Martinotti)
🍾 Due le fermentazioni del vino: la prima avviene nella normale vasca di fermentazione, la seconda in autoclave (serbatoio in acciaio inox) a temperatura e pressione controllate.
🍾 Il processo di spumantizzazione può durare da 1 a 3 mesi (Charmat corto) o anche 6 mesi (Charmat lungo).
🍾 Completata la spumantizzazione si procede con l’imbottigliamento.
🍾 Il Metodo Charmat si usa molto con le uve aromatiche.
Cosa aspettarsi da un Metodo Charmat:
Un vino leggero e fresco
Aromi fruttati, tipici dell’uva di partenza - l’essenza del rapporto vitigno-territorio
3. Metodo Ancestrale (sur lie o colfondo)
🍾 Metodo antico ancora in uso e anzi tornato di gran moda, secondo il quale si imbottiglia direttamente il mosto parzialmente fermentato.
🍾 Imbottigliamento (tappatura con tappo a corona) e rifermentazione in bottiglia tra la primavera e l’estate: i residui di lieviti non vengono eliminati (niente sboccatura, quindi) ma si ritrovano nel bicchiere. Il vino non è limpido, per intenderci.
🍾 Breve affinamento in bottiglia.
- Leggi anche: differenza tra Metodo Martinotti e Metodo Classico
Cosa aspettarsi da un Metodo Ancestrale:
Un vino fresco
Sentori marcati di crosta di pane (per via dei lieviti che restano all'interno)
Sapore (particolarmente) autentico