Se c’è un momento ideale per degustare i bianchi questo è senza dubbio l’estate. Portano nel bicchiere tutte le gioie della stagione: i profumi di fiori e di frutta, la salinità del mare, la freschezza tanto desiderata... Scopri cosa c'è da sapere sul vino bianco, in 5 punti!
Come si produce il vino bianco e come degustarlo al meglio, in 5 semplici punti.
1. Come si producono i vini bianchi?
Dal momento che i pigmenti sono presenti nelle bucce dell’uva, privando il mosto delle bucce si ottiene vino bianco, anche se l’uva di partenza è a bacca nera. La differenza fondamentale tra vinificazione in rosso e vinificazione in bianco sta nel fatto che durante la fermentazione, nel secondo caso, non c’è contatto tra mosto e vinacce.
2. Quali sono le fasi della vinificazione in bianco?
- Diraspatura (separazione degli acini dei raspi) e pressatura delle vinacce;
- Svinatura, cioè la separazione del mosto dalle bucce per ottenere il mosto fiore (senza vinacce);
- Fermentazione del vino fiore in tini di acciaio inox (per affinamenti brevi, per vini giovani e di pronta beva), vasche di cemento (rivestite in vetroresina) o legno (barrique, tonneau, caratelli o botti);
- Imbottigliamento.
3. Qual è la temperatura ideale di servizio dei vini bianchi?
I vini bianchi si servono con temperatura più bassa rispetto ai rossi, e generalmente è compresa fra i 10° e i 12° C (bollicine: 8°-10° C).
Le temperature più basse evidenziano le cosiddette durezze del vino: la freschezza (particolarmente ricercata negli spumanti e nei vini bianchi giovani) e la sapidità (caratteristica preziosa che tanto caratterizza alcuni territori).
4. Perché i vini bianchi si servono freddi?
La temperatura non superiore ai 13 gradi normalizza i toni morbidi dei vini bianchi e ne eleva le caratteristiche più secche e pungenti, esaltandone aromi e sapori.
Ma attenzione, mai servire il bianco ghiacciato! Le temperature troppo basse penalizzano – o annullano! – gli aromi.
5. Esistono vini bianchi tannici?
Tra le durezze del vino c’è anche la tannicità, di solito assente nei bianchi. Scarsa, infatti, è la presenza di polifenoli nelle bucce nell’uva a bacca bianca; inoltre, i tempi di contatto tra mosto e bucce sono brevi.
Ma capita a volte di avvertire la sensazione di astringenza data dai tannini anche nei vini bianchi: in quel caso il vino può avere fermentato o affinato in legno (nel caso di bianchi importanti) oppure la vinificazione avere previsto tempi di contatto molto lunghi tra il mosto e le bucce.