La mia famiglia coltiva questa terra da tre generazioni, da quando nel 1985 abbiamo acquistato le colline dietro Capriva del Friuli e alcuni tratti in pianura: una vigna che mio nonno Giuseppe, da mezzadro, lavorava dal primo dopoguerra. Siamo per la maggior parte nella DOC Collio e in piccola parte nella DOC Isonzo.
La nostra storia affonda le radici nel passato (Roncùs è il vecchio nome di queste terre collinari, basse e selvagge) ma abbiamo obiettivi che guardano dritti al futuro, nell’unica volontà di creare vini longevi, capaci di esprimere al massimo questo territorio.
All’interno della proprietà, gli ettari vitati sono raccolti in piccoli appezzamenti: cru con microclima e terroir unici e specifici, dove il paesaggio cambia passo dopo passo, regala ricchezza ai nostri vini e li rende espressione schietta del territorio. Il terreno marnoso regala mineralità e sapidità mentre i tanti profumi sono la fotografia dei vigneti inerbiti con flora spontanea, tra luppolo selvatico e pungitopo, tra erba cipollina e camomilla.
Tra le nostre vigne, sono quelle vecchie che raccontano meglio la nostra storia: le conduciamo tutte in regime biologico con pochi, essenziali, trattamenti con rame e zolfo. In cantina il nostro lavoro è svolto in punta di piedi: è di rifinitura e attento a esaltare, senza danneggiarlo, il prezioso raccolto della vendemmia - fatta a mano e con uve completamente mature.
Marco