Tappa #6
La tappa #6 di Sommelier Wine Box (settembre 2018) è stata guidata dal sommelier Francesco Cannizzaro, che ci ha condotto in un viaggio tra i vini naturali da sud a nord.
Quando si può parlare di vino naturale?
La definizione individua quei vini privi di additivi chimici e prodotti con metodi di lavoro che prevedono il minor numero possibile di interventi, sia in vigna che in cantina. Il movimento dei vini naturali è in costante aumento, segno della sensibilità del consumatore, che oltre alle caratteristiche organolettiche cerca nel vino anche elementi qualitativi e di salubrità.
Percorrere la strada della "naturalità" è un rischio per il vignaiolo poiché un ridotto numero di trattamenti fitosanitari in vigna - utilizzando solo sostanze naturali - aumenta la possibilità di attacchi da insetti nocivi o da muffe. Il vigneto naturale ha sempre una resa bassa e nelle stagioni climaticamente non favorevoli i vignaioli sono costretti a fare i salti mortali per portare l'uva alla maturazione.
Il vino naturale, però, ha un grande fascino: è espressione fedele dell'annata. Per qualcuno può essere un problema ma per molti appassionati è un pregio perché la variabilità climatica rende unico il vino, anche con i suoi difetti (diffidate del vino che è uguale tutti gli anni!). Personalmente, credo che il vino naturale vada premiato: per l'attenzione alla sostenibilità, per gli sforzi che i vignaioli compiono tutti gli anni e - perché no? - per quelle sensazioni fuori dal comune che riesce a regalare.
Con questa tappa abbiamo presentato modi diversi di concepire la vinificazione, tutti accomunati da un linguaggio diretto: quello che porta nei nostri calici l'espressione più genuina di come l'uva si trasforma in vino.
Le 3 meravigliose cantine proposte nelle Wine Box di luglio sono: Tenute Pacelli, Agricola Cirelli, Castello di Stefanago.