L’altitudine alla quale cresce l’uva è un elemento chiave del vino che produrrà.
Coltivare le vigne in collina o addirittura in alta quota significa trovare un clima sempre più fresco, ventilato, caratterizzato da una grande escursione termica tra giorno e notte. In collina e in montagna l’uva matura più lentamente rispetto alle vigne situate in pianura: il ciclo vitale della vite è più lento. Il vento, poi, aiuta a contrastare le malattie e la neve crea un serbatoio idrico utilissimo per i momenti di siccità.
Per chi il vino lo fa, più si sale più la viticoltura si fa difficile e richiede interventi totalmente manuali.
Tutto questo (anche la fatica!) si ritrova dentro il bicchiere. Gli esiti dell’altitudine, nel vino, si concretizzano in una maggiore acidità, ricchezza di sensazioni rinfrescanti, interessanti esiti di complessità.
Nel mese di settembre 2021 abbiamo proposto vini le cui uve sono coltivate dai 400 ai 700 metri di altitudine: dalla Valle d’Aosta al Veneto, dal Lazio al Molise.
