WINE BOX DI marzo: il meglio di un anno assieme (Tappa 12), scelta dai nostri clienti - marzo 2019
Murgo (CT)
Una tappa obbligatoria di un giro d'Italia alla ricerca di bollicine è la Sicilia e in particolare l'Etna: un grande territorio di grandi vini, sotto l'occhio del ciclone per l’esplosione sui mercati nazionali e internazionali delle sue eccellenze enologiche.
Siamo in Sicilia, a due passi dal mare, ma in realtà siamo in montagna sopra a un vulcano, a 800 mt di altitudine. Tutti questi ossimori (sud e montagna, altitudine e mare) fanno impazzire il palato e la stessa emozione la comunicano i vigneti centenari che si inerpicano fino alle pendici del vulcano.
Nel 1981 il barone Emanuele Scammacca del Murgo decide di trasformare le proprietà terriere di famiglia in moderne aziende agricole e negli anni successivi si uniscono in questa impresa anche i suoi figli e i suoi fratelli. Attualmente i vigneti sono dislocati presso le tre tenute: San Michele, Gelso Bianco e La Francescana.
Nel 1982 viene imbottigliato il primo Etna Rosso e nel 1990 il primo spumante Metodo Classico Murgo Brut.
Murgo è oggi il punto di riferimento per i metodi classici di tutta la zona, ma anche espressione stilistica in grado di scavalcare i confini regionali.
Fontanabianca è una piccola grande azienda di Langa, fondata in contrada Bordini dal nonno di Matteo, l'attuale responsabile, nel 1969. Ai tempi del nonno si vendevano le uve e il vino sfuso, poi - a causa di una sua brutta malattia - le redini passano al papà di Matteo, che inizia a rinnovare la cantina. Dal 1985 inizia il grande percorso di qualità, con le prime vendite all'estero.
Ecco cos’è Fontanabianca per Matteo: “Da un paio d'anni mio padre mi ha lasciato sempre più spazio in azienda. Da lì ha preso vita il progetto di fare un Metodo Classico, anche su insistenza di alcuni miei amici: sono loro che hanno registrato il nome del vino, Classe 91, il nostro anno di nascita. Ora vogliamo ristrutturare la cantina per garantire un'offerta migliore ai nostri ospiti. È bello pensare che anche mio fratello più piccolo abbia intrapreso gli studi in enologia: la speranza è che si fermi in azienda e che la famiglia Pola continui a coltivare questa passione e a promuovere i vini di Fontanabianca nel mondo”.
Poco lontano dalle rive del Garda si distende l’azienda agricola di Matilde Poggi e della sua famiglia. Terza di sei fratelli, coltiva le vigne e produce i suoi vini a Cavaion Veronese, nel cuore del Bardolino.
Cresciuta nel mondo del vino, sin da piccola dopo la scuola, aiutava a vendemmiare e immaginava le vigne andare in letargo in inverno per risvegliarsi in primavera. Da sempre è affascinata dalla terra - quell’universo semplice e grandioso che avanza a ritmo di danza - e presto si fa strada in lei la volontà di prenderne parte attiva.
Negli anni ottanta è tra le poche donne in prima linea nel mondo del vino.
Matilde lavora in modo sperimentale, testando varietà, sistemi di allevamento e uvaggi, animata dal coraggio di interpretare il territorio in modo indipendente, nel rispetto di una terra che sente di dover preservare per gli uomini di domani.
BOX ENTUSIASTA
Murgo Brut – selezionato nella tappa #3 da Andrea Galanti
Icona di Murgo che non potevo non scegliere per voi. 100% nerello mascalese, più di due anni di rifermentazione in bottiglia.
Colori vivaci e giovani tendenti a un giallo paglierino, perlage fine ed elegante. Al naso sentori agrumati e di fiori freschi e note iodate; in bocca grande freschezza e finale sapido tipico del territorio vulcanico.
Primo Metodo Classico dell'Etna e punto di riferimento per tutta la denominazione, nonché vino a cui il sommelier Andrea Galanti (che l’ha selezionato) è particolarmente affezionato perché -dice- “ogni calice mi fa sognare quella mitica terra”.
Abbinamento: provatelo con il pesce crudo…
Arneis, Fontanabianca – selezionato nella tappa #2 da Gabriele Scalici
C'è un ragazzaccio tra i vigneti del Piemonte: "t ses propi n’arnèis" si dice quando si incontra una persona bizzarra e ribelle, ma anche simpatica e gioviale. L'arneis è così: il suo carattere difficile gli ha fatto rischiare l'estinzione, per le basse rese e la bassa acidità.
Dagli anni ‘70 per fortuna si assiste alla sua riscoperta: le ambizioni non mancano e le capacità neppure. Con il suo Arneis, Fontanabianca propone una versione ricca di questo vino, molto sapida e profumata: agrumi, fiori bianchi e pera accompagnano il sorso, scandito da precisi ritorni fruttati.
Abbinamento: partner perfetto per aperitivi o pranzi leggeri a base di pesce o verdure.
Bardolino Chiaretto Rodòn, Le Fraghe - selezionato nella tappa #0 dai Tre moschettieri (Fiorini, Boninsegna, Scandogliero)
Si presenta a noi vestito di un bel rosa di media intensità, quasi brillante, frutto della macerazione a bassa temperatura. Portato al naso ci affascina con un palcoscenico olfattivo fragrante e a tocchi anche minerale: piccola frutta rossa come il ribes, il mirtillo e la ciliegia incontrano note floreali molto gradevoli (viola mammola, cenni di glicine, fiori d’arancio). Il sapore è sapido, fresco e dal tannino bene in assetto con un alcol che non disturba e, anzi, ne rafforza la piacevolezza. Sapido e a tratti minerale, non è mai eccessivo, a definire un palato piacevole e che sorprende per la persistenza. Non fatevi ingannare dal colore: questo Rosé ha forza e carattere da vendere!
Da bere a una temperatura consigliata di 10/12 gradi.
Abbinamento: si abbina bene con pasta, carni bianche e verdure ma dichiara il suo amore incondizionato al pesce.
BOX ESPERTO
Murgo Brut Rosé – selezionato nella tappa #3 da Andrea Galanti
Icona di Murgo: impossibile non sceglierlo. 100% nerello mascalese attentamente selezionato, più di 2 anni di rifermentazione in bottiglia. Breve macerazione sulle bucce per questo Metodo Classico di grande acidità, con una mineralità vulcanica che contraddistingue tutti i prodotti di Murgo.
La leggera macerazione sulle bucce che dona a questo Rosé un colore attraente, di un rosa tenue e dal perlage molto fine. Al naso, profumo di pompelmo e rosa; alla bocca grande personalità, con acidità e sapidità che fanno da protagoniste.
Abbinamento: si presta ad interessanti abbinamenti: provatelo con un salmone all'aneto…
Brut Classe 91, Fontanabianca - selezionato nella tappa #2 da Gabriele Scalici
Quando si parla di spumante la mente vola su immagini di festa e il Piemonte è famoso per questo suo figlio prediletto, una tradizione che ormai fa parte del nostro patrimonio culturale. Tuttavia è stato il desiderio di bollicine secche a trasformare la concezione stessa di spumante italiano, fino a pochi anni fa relegata solo ad alcune zone, specialmente del nord Italia. Da qualche tempo abbiamo la fortuna di gustarne da ogni regione italiana con punte di eccellenza prima impensabili.
Il Piemonte, anche qui, dice la sua: la produzione di spumante secco si concentra nelle Langhe e nell'uva chardonnay. E non è una moda passeggera: in Langa ci sono esempi di spumantizzazione di altissimo livello.
Il Brut Classe '91 di Fontanabianca ne è un esempio: la sua bollicina fine insiste sulla delicatezza del sorso, sulla grandissima prontezza di una beva equilibrata e sull’affabilità del naso. Morbido e forbito, ha un unico piccolo "difetto", tipico delle buone bottiglie: finisce sempre troppo presto!
Abbinamento: proponetelo liberamente dall'antipasto al secondo.
Bardolino, Le Fraghe - selezionato nella tappa #0 dai Tre moschettieri (Fiorini, Boninsegna, Scandogliero)
Un vino che si presenta vestito di un bellissimo rosso rubino, vivo e teso, frutto di una lavorazione delle uve che parte sin dal vigneto. Portato al naso sprigiona eleganza e intensità allo stesso tempo: se ti aspetti territorio e interpretazione qui trovi Bardolino! Si concede subito con note floreali, rosa canina e viola, e di frutta (mirtillo e fragoline di bosco). Questo vino va scoperto poco a poco, e quindi compaiono pepe, note di grafite e cenni vegetali, che chiudono l’esperienza olfattiva in modo composto e gradevole. Al palato si presenta in linea con quello che ha dichiarato agli occhi e al naso: composto, moderatamente alcolico e con una bella trama tanninica sul finire, molto piacevole. È un vino che si fa apprezzare per il suo carattere generoso. Da bere a una temperatura consigliata di 14/16 gradi.
Abbinamento: in tavola il suo abbinamento perfetto è con primi piatti a base di carni bianche e secondi di carne a penna.