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Notizie dal mondo del vino: luglio 2023 | SommelierWineBox

wine news luglio 2023

Cos'è successo a luglio 2023 nel mondo del vino? Vediamo assieme le wine news da tutto il mondo da conoscere, selezionate da Sommelier Wine Box. 

Le 9 notizie del vino di luglio da conoscere.

1. NUMERI 2023: CONSUMI (ITALIA)

I dati del beverage nei canali Horeca mostrano questo andamento: il 2020 ha registrato un crollo (-35,6% a volume e -41,5% a valore) e il 2022 una straordinaria ripresa (+74,4% a volume e +89,2% a valore).

Sono usciti i numeri del primo semestre del 2023 che mostrano un ritorno a un livello di vendite vicino al pre-covid: 10,4% a volume e 18,9% a valore. Questo rallentamento della crescita è dovuto principalmente a fattori climatici meno favorevoli ed economici (tasse, inflazione e spese generali).

Ne scrive Simone Pazzano su Repullica. 

1.2 NUMERI 2023: REDDITIVITÀ (ITALIA)

Sono usciti gli esiti dell’indagine di Anna di Martino, pubblicata su “L’Economia” del quotidiano “Corriere della Sera” e nel suo sito, che ha messo in fila i fatturati delle più grandi realtà del vino italiano attraverso una disamina delle 117 maggiori aziende vitivinicole italiane.

I leader del vino italiano per redditività sono:

I- la Tenuta San Guido con un indice del 62,29%;

barricaia tenuta san guido

II, III - al secondo e al terzo gradino del podio la toscana Biserno (che ha riunito i fratelli Piero, Lodovico e Ilaria Antinori, insieme a Umberto Mannoni e oggi guidata dal figlio di Ilaria, Niccolò Marzichi Lenzi) e la friulana Jermann (controllata in maggioranza da Antinori), con indici pari al 52,7% e al 48,4%;

IV- al quarto posto la Marchesi Frescobaldi, guidata da Lamberto Frescobaldi, con un rapporto che sfiora il 39%, in crescita di oltre 2 punti sul 2022 e un giro d’affari di 153,9 milioni;

V- il Gruppo Santa Margherita dei fratelli Marzotto si piazza in quinta posizione, con un rapporto del 34,6% a fronte di un fatturato di 260,4 milioni.

Se ne legge su Wine News

2. PERONOSPORA

La vendemmia 2023 avrà un grande nemico: la peronospera, un fungo che sta colpendo la vite dopo due anni di assenza causa siccità, ricomparso con le piogge di tarda primavera. Ha trovato il clima perfetto per attecchire specie nelle regioni adriatiche (Puglia, Abruzzo e Molise) ma anche in Basilicata, Umbria, Lazio e Toscana. In alcuni vigneti bio si rischia di non raccogliere affatto. Le Regioni del Nord Italia, più abituate ad averci a che fare, sembrano destinate a pagare un prezzo inferiore.

La PERONOSPORA che attacca la vite in Puglia

Attilio Scienza spiega che “all’inizio aveva provocato solo danni alle foglie, ma adesso si stanno vedendo i primi disseccamenti dei grappoli. Il fungo è entrato nel grappolo durante la fioritura, è rimasto latente per qualche settimana e si manifesterà in maniera molto vistosa al momento dell’invaiatura”.

Se ne legge in vari posti, per esempio qui e qui.

3. ALCOL

Stefano Cinelli Colombini riflette, scrivendo su Intravino, sulla decisione di indicare in etichetta i gravi danni alla salute degli alcolici chiedendosi se vendere tali prodotti non debba essere considerato reato (omicidio, procurato danno alla salute, strage…). L’intervento ha il grande merito di porre l’attenzione su un problema di fondo, ovvero il rischio connesso all’equiparazione di uso e abuso nella direttiva europea.

4. FRESCOBALDI

Ancora sull’asse del vino Toscana-Stati Uniti, Frescobaldi acquisisce il Domaine Roy & fils in Oregon: una tenuta della Willamette Valley di 12 ettari, tutti biologici, specializzata nel Pinot nero.

Ne scrive tra gli altri Il Sole 24 ore.

Domaine Roy & fils in Oregon

5. CATALOGO DELLE VECCHIE VIGNE

È stato da poco lanciato un ambizioso piano per creare il più completo database sui vecchi vigneti: il Web Old Vine Registry (OVR) è il primo database online consultabile e aggiornabile sui vigneti storici in tutto il mondo.

Lo stato attuale vede rappresentati trenta paesi: il Portogallo guida con 822 vigneti, seguono Spagna e Stati Uniti con 383 e 334 vigneti, poi c’è l’Australia e segue la Francia con solo 142 vigneti elencati.

Il vigneto più vecchio è stimato a 600 anni e ce ne sono 17 che hanno più di 200 anni. L'età minima per l'inserimento nell'elenco è di 35 anni.

Lo strumento è in costante aggiornamento e sarà uno strumento interessantissimo, per aumentare la sensibilità e favorirne la conservazione e anche per future ricerche.

Se ne legge su Wine Searcher.

6. STOP AL PROSECCO INGLESE

Progettato per diventare la sede di una nuova rivoluzione vinicola inglese, con milioni di bottiglie di "Prosecco inglese", i piani per l’azienda vinicola Kentish Wine Vault (KVW) sono falliti. L'ispettorato per la pianificazione del governo del Regno Unito ha respinto il ricorso dell’azienda contro la decisione di un consiglio locale di bloccare la costruzione della cantina. L'impatto che questa avrebbe su un'area di eccezionale bellezza naturale e paesaggistica sarebbe stato eccessivo.

7. BORDEAUX EN PRIMEUR

Bordeaux's En Primeur di quest’anno lascia l’amaro in bocca per due macro ragioni: poco vino rilasciato e prezzi alti. Questo ultimo aspetto, in particolare, invalida il senso stesso dell’operazione nonostante l’annata sia di ottima qualità.

Per gli châteaux, "en primeur" era originariamente un modo per ottenere flusso di cassa, un’esigenza che non pare più così urgente.

Per i consumatori era un modo per acquistare vino non maturo a un prezzo molto inferiore e rivenderlo (o berlo) dopo 15 o 20 anni a un prezzo molto superiore. Questo schema sembra si stia rompendo.

Bordeaux en Primeur 2023

8. VINO CONTRAFFATTO

La polizia di Shanghai ha arrestato 11 sospetti e confiscato oltre 100 casse di vino contraffatto "di un marchio rinomato". La banda è accusata di avere messo sul mercato già oltre 10.000 bottiglie di vini contraffatti. 

arresto Cina vino contraffatto

9. Unità geografiche aggiuntive per il Chianti Classico

Sono state approvate nuove unità geografiche aggiuntive (UGA) per il Chianti Classico Gran Selezione, la categoria di vini di punta del Chianti Classico. Queste UGA aggiuntive includono alcune zone montane e collinari che possono essere utilizzate per produrre il Gran Selezione. L'obiettivo è migliorare ulteriormente la qualità di questi vini premium, consentendo ai produttori di selezionare uve provenienti da aree geografiche specifiche e garantendo una maggiore tipicità. La decisione è stata presa per valorizzare la diversità dei terroir del Chianti Classico e promuovere l'eccellenza enologica.

Ne scrive per esempio Decanter.  

Se hai letto fino a qui, sei uno dei nostri!

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