Anche se nessuno lo dice le cantine sociali sono importanti: vediamo perché.
Per i nostri nonni andare alla cantina sociale a prendere il vino era cosa quotidiana. In Italia sono circa 500, ma oggi le cantine sociali non sono quasi argomento di conversazione tra gli appassionati. Ma tra loro ci sono alcune punte di eccellenza.
Per quanto possa sembrare contro intuitivo, le cantine sociali hanno un ruolo tutt’altro che marginale nel mondo del vino e possono a volte rappresentare degli esperimenti di innovazione.
1️⃣ Perché di cantine sociali non parla nessuno?
Per almeno due ragioni:
1. una è poetica: l’impossibilità di legarle al volto di una persona, alle storie e alle fatiche di un singolo;
2. l’altra è storica: per decenni, in media, le cantine sociali hanno prodotto il vino di tutti i giorni.
2️⃣ Quali sono le loro caratteristiche, e in cosa possono essere anche speciali le cantine sociali?
1. Il modello è quello cooperativistico: tanti soci che conferiscono le loro uve, vinificate e imbottigliate in un unico luogo. Nasce nell’Ottocento per tutelare i piccolissimi produttori, evitando loro costi altrimenti ingenti per produrre in proprio.
2. Di solito controllano tanti ettari di vigneto in aree magari estremamente vocate e diversificate fra loro (per clima, suolo, esposizione…). E controllando porzioni ingenti di terreni, le cantine sociali sono anche responsabili e custodi di tanta parte dell’ecosistema naturale.
3. Hanno i piedi per terra. Vinificano le uve di tanti minuscoli produttori, tenendo in vita le radici più profondamente contadine del vino italiano.
4. Alcune cantine sociali sono degli alfieri della valorizzazione più vera del territorio, con azioni concrete, specialmente a favore dei vitigni autoctoni.
3️⃣ Qual è il futuro delle cantine sociali?
1. Le cantine sociali non sono solo custodi della tradizione ma guardano avanti. Oggi alcune iniziano a coltivare i vigneti in prima persona, per produrre i vini più importanti.
2. Oggi le cantine sociali tendono a mettere più al centro il consumatore puntando più che in passato sulla qualità.
3. Questa sfida della qualità porta con sé: l’uso di tecnologie moderne e la vinificazione separata delle uve provenienti dalle particelle più vocate.
4. Il tempo dirà se saranno ancora i produttori del vino “da tutti i giorni”, per quanto sempre più di qualità, oppure se diventeranno più simili alle piccole aziende private. Di certo, le cantine sociali aiuteranno sempre a custodire la memoria contadina del vino, la radice più vera del mondo enologico italiano.
Se c'è una regione in cui le cantine sociali si distinguono per la qualità, per la valorizzazione degli autoctoni questa è la Sardegna.
Certo, bisogna saperle trovare!
Dopo avere proposto i vini della Cantina di Mogoro grazie alla selezione di Marco Barbetti (migliore sommelier d'Italia FISAR 2018), noi di Sommelier Wine Box ci siamo affidati alla sommelier Claudia Piras per arricchire le nostre selezioni con i vini di Castiadas, cantina sociale davvero speciale del Sud Sardegna.