I vini aromatizzati dividono gli appassionati: o si amano o si odiano. Ma di cosa si tratta veramente? Vediamo cosa sono i vini aromatizzati.
Cosa sono i vini aromatizzati?
I vini aromatizzati sono ottenuti a partire da un vino base (dotato di un titolo alcolometrico minimo del 10%) attraverso un processo di aromatizzazione.
Vini aromatizzati: perché sono prodotti?
L'aromatizzazione dei vini è un procedimento antichissimo, adottato sin dall’antichità e nato con lo scopo di: facilitare la conservazione dei vini, migliorarne il gusto se di qualità non altissima, più in generale adattarli ai gusti del momento.
Come vengono prodotti i vini aromatizzati?
I vini aromatizzati possono essere addizionati di:
- Alcol etilico o acquavite, per aumentare il titolo alcolometrico
- Zucchero (o miele o caramello), per aumentare la consistenza, esaltare gli aromi, attenuare gli eventuali sapori amari conferiti da alcune erbe e naturalmente dare dolcezza
- Estratti o infusi di erbe e spezie, come salvia, cannella o noce moscata per caratterizzarne profumi e sapori
L’estrazione degli aromi da aggiungere al vino-base deve essere delicata, per evitare la solubilizzazione di sostanze sgradevoli, mentre la scelta della proporzione delle spezie e delle erbe va bene equilibrata (spesso le dosi sono conservate segretamente nelle aziende). Il vino ottenuto è quindi stabilizzato, chiarificato e filtrato (per renderlo perfettamente brillante), raffreddato e fatto riposare. Dopo 6-12 mesi è imbottigliato e messo in commercio.
Quali sono i più famosi vini aromatizzati?
Il Vermouth e il Barolo Chinato sono senza dubbio i vini aromatizzati più noti.
Il Barolo Chinato è ottenuto aggiungendo al vino Barolo DOCG della corteccia di china calissaia (una pianta originaria di Perù e Bolivia), la sua radice e altre sostanze aromatizzanti. La gradazione alcolica svolta si aggira attorno ai 16,5%. I migliori Barolo Chinato sono prodotti molto equilibrati e decisamente apprezzabili.
Il Vermouth è prodotto in Italia per la prima volta nel 1786 dalla ditta Carpano (in Piemonte) e oggi viene molto impiegato nella preparazione di cocktail come Negroni, Martini e Manhattan. Il Vermouth bianco deve avere almeno il 75% di vino-base, un titolo alcolometrico volumico minimo del 16% e almeno il 14% di zucchero. Il Vermouth secco possiede almeno in 70% di vino base, un titolo alcolometrico volumico minimo del 18% e massimo il 4% di zucchero. Il Vermouth rosso si ottiene per addizione di caramello, mentre quello rosato attraverso piccole quantità di vino rosso.
Vini aromatici non italiani?
In Grecia viene prodotto il Retsina è un vino antichissimo, bianco o rosato, che durante la fermentazione del mosto subisce l’aggiunta di resina di pino.
Come si abbinano i vini aromatizzati?
Il Barolo Chinato è da assaggiare con dessert a base di cacao, bonbon e tavolette di cioccolato fondente.
Provate il Vermouth con scorzette di arancia ricoperte di cioccolato 75% di cacao, mentre il Vermouth Amaro si accosta alla perfezione con cioccolato alle nocciole, e quindi molto cremoso.