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Chianti Classico Collection 2019

Chianti Classico Collection 2019

Chiude tra gli applausi della critica la Chianti Classico Collection, edizione 2019 (11-12 febbraio).

Straordinaria affluenza per l’edizione numero 26 di un evento che sta diventando molto popolare e che quest’anno, per la prima volta, ha aperto le porte anche ai non addetti ai lavori.

Quasi 200 produttori si sono riuniti alla Stazione Leopolda di Firenze e hanno portato le loro ultime annate: circa 800, le etichette in degustazione.

Il Chianti Classico punta oggi sempre più sui singoli terroir e secondo il sommelier Andrea Gori è proprio grazie a questo investimento lungimirante sulla specificità che oggi "non esiste vino italiano che sui 30 milioni di bottiglie riesca a sfoggiare una qualità media così alta”.

Se l’elemento caratteristico del paesaggio chiantigiano sono i filari di viti alternati agli oliveti, la morfologia e la geologia del territorio sono straordinariamente ricchi variabili: nel giro di poche centinaia di metri ci sono suoli differenti, che producono vini con ventagli gusto-olfattivi diversi. Il Chianti Classico ha tante espressioni, tanti terroir e tanti protagonisti, tutti elementi che nella loro sincerità ed eleganza predispongono ad un’analisi sensoriale di grandissimo valore.

Esistono tre tipologie di Chianti Classico: Annata, Riserva e Gran selezione, quest’ultima introdotta nel 2013 per alzare ancora di più l’asticella della qualità.

Per tutte queste ragioni, la degustazione di Chianti Classico è divertente e mai uguale a se stessa.

IL CHIANTI CLASSICO IN BREVE

Sei domande sul Chianti Classico e altrettante risposte.

1. Da quali uve è prodotto il Chianti Classico?

Questo vino è fatto con sangiovese (per almeno l’80%), eventualmente mescolato con altre uve a bacca rossa, autoctone (come canaiolo nero e colorino) o internazionali (merlot e cabernet sauvignon).

2. Quali sono le regole per la produzione di Chianti Classico?

Il Chianti Clasico essere invecchiato per almeno 11 mesi e avere una gradazione alcolica di non inferiore ai 12 gradi (superiori sono i requisiti per il Riserva).

Il disciplinare del Chianti Classico regola non solo la produzione del vino ma anche la coltivazione delle vigne, con limitazioni sulla quantità di uva prodotta per ettaro di terra, ma anche per pianta. E i vigneti devono stare su terreni a un’altitudine non superiore a 700 metri sul livello del mare.

3. Chianti o Chianti Classico?

Sono due DOCG diverse e hanno disciplinare, zona di produzione e Consorzio differenti.

Il Chianti Classico si produce nei 70.000 ettari compresi tra le città di Firenze e Siena; si tratta di un'area vitivinicola straordinaria, individuata per la produzione del Chianti già a inizio Settecento dal Granduca di Toscana. Il suffisso “Classico” è stato aggiunto nel 1932 per distinguere quel vino dal Chianti prodotto al di fuori della zona d’origine.

4. Come distinguere il Chianti Classico?

Per il Gallo Nero, che è il suo simbolo; e poi assaggiandolo.

5. Come abbinare il Chianti Classico

Si tratta di un vino versatile, che si sposa benissimo ai piatti della tradizione toscana ma che può stupire anche in abbinamento a molte cucine internazionali.

6. Consigli utili per degustare al meglio il Chianti Classico

Per degustarlo al meglio, la bottiglia deve essere aperta qualche ora prima dell'uso per consentire al vino di ossigenarsi e quindi di sprigionare i suoi molteplici profumi.

La temperatura ideale di servizio è di 16-18° C, in base alla stagione.

Esiste anche un bicchiere a lui intitolato, nel quale il vino dà il meglio di sé.

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