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Che musica abbinare al vino? Lo chiediamo al sommelier Marco Barbetti!

abbinamento vino musica

Il binomio vino e musica è antichissimo, perseguito dall’antichità in avanti, dalle società pre-cristiane fino a Capossela e Mannarino. Il vino e la musica stimolano aree diverse del nostro cervello, per cui la loro associazione moltiplica le connessioni e regala una diversa e più ricca percezione del vino. Ma che degustazione è, davvero, quella che si avvale anche della musica?

Lo chiediamo a Marco Barbetti, che è il migliore sommelier d’Italia FISAR 2018 nonché ottimo musicista (lui dice "a tempo perso"...).

Cosa succede al nostro cervello quando degustiamo un vino e ascoltiamo musica?

Uno studio condotto dal prof. Adrian North dall’Università di Edimburgo ha dimostrato una relazione tra le aree del cervello stimolate dalla musica e quelle stimolate dalla degustazione.

Quando si beve un bicchiere di vino ascoltando un brano, le aree attive interagiscono, influenzando la percezione delle varie componenti del vino.

Oltre a vista, olfatto, tatto e gusto aggiungiamo quindi l’udito e diamo più profondità alla degustazione…

L’udito è il senso che associamo di meno all’idea che si può avere di una degustazione.

Benché questo sia vero nella maggior parte delle volte, un degustatore attento ed esperto può, per esempio, intuire la densità o la fluidità del vino ascoltando il suono che il liquido emette mentre viene versato nel calice. Ovviamente parliamo solo di un’intuizione, un’idea che dovrà necessariamente essere confermata o meno dall’esame visivo. Lo studio che ho citato poco fa apre però le porte a nuove possibilità di abbinamento che prendono in considerazione anche l’udito.

 Ne esce una degustazione complessa e profonda. E se a questo quadro aggiungiamo anche il cibo?

Parlando di accostamenti cibo-vino, gli abbinamenti che possono essere proposti sono perfetti solo a livello teorico. Questo perché basta che il vino sia servito con una temperatura diversa, oppure che la pietanza abbia una quantità di sale o spezie appena maggiore oppure una cottura più lunga, e gli equilibri ne risultano alterati.

Dal momento che determinati generi musicali influenzano la percezione delle caratteristiche del vino, si può proporre una terza dimensione dell’abbinamento coinvolgendo anche l’udito, in modo da provare a riportare l’armonia tra le sensazioni. Ovviamente si parla di prove empiriche personali, con esiti diversi in base alla sensibilità di ciascuno.

 Così arriviamo a un abbinamento cibo-vino-musica. In questo tu giochi di concordanza o di contrasto?

Nell’abbinamento la musica serve per aumentare la percezione di una sensazione gustativa. Per esempio se degustando ascoltiamo metal andiamo a percepire in maniera più intensa le sensazioni che si definiscono “dure”; diversamente, un pezzo jazz particolarmente morbido e profondo, va ad aumentare le sensazioni di “morbidezza” del vino.

 Nell'abbinamento vino-musica è meglio preferire la concordanza, quindi. E per finire, hai un abbinamento del cuore cibo-vino-musica da consigliarci?

Provate il tortino al cioccolato fondente e peperoncino abbinato ad un Moscato di Scanzo d.o.c.g. mentre ascoltate “Funny (But I still love you)” di Ray Charles (blues).

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