Rossi croccanti, bianchi dalla rara finezza, bollicine indimenticabili, i vini del Trentino Alto Adige oggi sono davvero amati da esperti e appassionati. Giustamente. Sulle ragioni di tale successo ci siamo giù interrogati, mentre qui abbiamo raccolto 10 curiosità che non si possono non sapere su una delle regioni enologiche italiane più sulla cresta dell’onda.
Semplice e breve decalogo di curiosità che vale davvero la pena di conoscere sulla viticoltura e sui vini del Trentino Alto Adige.
1. La viticoltura, nell’area dell’attuale Trentino Alto Adige, ha origine antichissima, già con gli Etruschi.
2. La regione è quasi interamente montuosa, a esclusione della Piana Rotaliana. La vite si coltiva nel fondovalle e nella parte inferiore dei versanti meglio esposti.
3. La regione esporta massicciamente i suoi vini sin dal Medioevo, soprattutto verso quelle che oggi sono Germania e Austria (nel Don Giovanni di Mozart si legge «versa vino, eccellente Marzemino!»).
4. La regione è la più ricca di istituti scientifici applicati al vino. Illustri sono l’Istituto Agrario di San Michele all’Adige (peraltro meta di una tappa di Soldati nel suo primo viaggio "alla ricerca dei vini genuini" confluito in Vino al vino) e il Centro di sperimentazione agraria e forestale di Laimburg.
5. La vera svolta della qualità avviene tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio dei Novanta del secolo scorso, con la scoperta della potenzialità di autoctoni quali ad esempio il Lagrein.
6. Le DOC della regione sono: Alto Adige, Lago di Caldaro, Casteller, Teroldego Rotaliano, Trentino, Trentino Superiore, Trento, Valdadige, Valdadige Terradeiforti, Delle Venezie. E i principali vitigni autoctoni: Lagrein, Teroldego, Schiava, Marzemino, Moscato giallo, Moscato rosa, Müller-Thurgau, Nosiola, Rebo e Traminer aromatico.
7. Trentino e Alto Adige sono considerati, dal punto di vista enologico, come due entità distinte. Nonostante nella regione ci siano solo due province, il territorio è molto variegato.
8. Il Trentino Alto Adige ha una tradizionale e importante vocazione per la produzione di vini rossi (che a gennaio proponiamo in selezione). Oggi la regione è giustamente nota anche per i suoi eccellenti bianchi, che beneficiano moltissimo del clima fresco.
9. Una menzione a parte la merita il mitico Metodo Classico Trento DOC, da anni al vertice della spumantistica italiana, capace di coniugare complessità e fragranza, eleganza e longevità. Una bollicina tutta giocata sulla finezza.
10. Chiudiamo con un vino raro della regione, il Trentino Vino Santo, un Passito fatto a partire dalle uve Nosiola, che richiede un lunghissimo appassimento naturale (circa 6 mesi), tra i più lunghi al mondo, e una successiva maturazione di tre anni. Un vino che punta dritto al futuro e sa invecchiare per decenni.