Quella del vino, in Italia, è una storia legata alle famiglie: una passione antica che si rinnova continuativamente, come quella che da generazioni scorre e pulsa nelle vene della famiglia Venerosi Pesciolini.
La storia della mia famiglia inizia nel Medioevo, in una terra di elezione nella campagna pisana: un territorio irradiato da una luce morbida, un luogo di vitigni pregiati e concentrati di bellezza.
Sono entrata in azienda nel 1995, alla guida della parte agronomica e commerciale della Tenuta di Ghizzano: il mio compito è proprio quello di rinnovare quotidianamente una tradizione che, dall’età carolingia in poi non ha conosciuto interruzioni.
La nostra filosofia si basa su un principio cardine: quando il frutto della terra proviene da un luogo in armonia con le forze della natura ha già in sé la potenzialità per essere eccellente. Tutte le nostre azioni, poi, sono mosse dal rispetto: per la natura che cresce rigogliosa e abbraccia i nostri vigneti, per il territorio che ci ospita e per le persone che vivono e lavorano qui. Sono certa che non esista successo senza un convinto lavoro di squadra, che tenga insieme le storie nascoste dietro ogni volto, per valorizzarle.
Dal punto di vista produttivo, scegliamo consapevolmente di produrre meno, all’insegna dell’altissima qualità, per restituire al massimo le espressioni che il vino, l’olio e i frutti ci elargiscono. Questo senza mai tradire l’eleganza innata e la ricchezza di queste colline. Dal 2003 siamo diventati pionieri di un percorso di Agricoltura Biologica “naturale”: abbiamo messo al bando concimi organici, diserbanti, insetticidi e anticrittogamici. Lavoriamo il terreno sotto la fila, per controllare le infestanti e ossigenarlo, nutrendolo con sovescio e altri semi. Dal 2006 abbiamo iniziato a praticare l’Agricoltura Biodinamica (certificati come Azienda Biodinamica da Demeter nel 2018).
Vendemmiamo a mano, usando piccole cassette areate. Quando l’uva arriva in cantina, la trasferiamo sul tavolo di scelta per supervisionare sanità e integrità. La pressatura è fatta con i piedi e in fase di fermentazione non usiamo lieviti selezionati. La maturazione avviene nel legno: usiamo botticelle di rovere per un periodo dai 16 ai 18 mesi. Il legno, per noi, rappresenta uno strumento per far evolvere il vino nel tempo, portandolo alla maturazione senza l’aggiunta di tannini di legno, perché non vogliamo che prevalgano su quelli di frutto. Per i nostri vini di punta, il Veneroso e il Nambrot, l’obiettivo è quello di coniugare la longevità con la giusta armonia tra frutto e acidità.
Ginevra Venerosi Pesciolini