Dopo aver fatto il farmacista per 25 anni ho capito che dovevo cambiare vita. Arrivai per caso a Camporeale, dove in collina c’erano vecchie vigne e un casale abbandonato. L’eredità di mio nonno contadino e le vendemmie di quando ero bambino avevano lasciato in me un’appartenenza profonda. Acquistai 10 ettari e il magazzino dismesso. Non c’erano acqua né luce, solo il vento. Capii che lì potevo fare vini inusuali per la Sicilia.
La nostra proprietà si estende per diciotto ettari sulle colline del territorio di Camporeale, in provincia di Palermo, a circa seicento metri di altitudine, nella zona dell'Alcamo doc e del Monreale doc. Quattordici sono impiantati a vigneto, con terreni sabbiosi su crosta di roccia arenaria che zappiamo a mano.
I vigneti sono allevati principalmente ad alberello e hanno quasi cinquanta anni anni di età, esposti a nord seguendo le forti pendenze del terreno scosceso. Il luogo è molto ventoso con forti escursioni termiche. Il vento si infila attraverso quella che io immagino essere una porta e si incanala verso il vigneto: mantiene asciutta la vigna e accarezza i filari allontanando l'umidità.
La conduzione è biodinamica e biologica, entrambe certificate: il suolo viene coltivato senza alcun uso di prodotti di sintesi, e cerchiamo di comprendere e mantenere l'equilibrio delle erbe spontanee, accrescendo la biodiversità.
Vendemmiamo a mano: l’uva appena raccolta in cassette giunge nella cantina dell'azienda, dove avviene la fermentazione. Lasciamo che la natura faccia il suo corso e che l’armonia e l’energia delle piante siano trasmesse dai grappoli al vino, esprimendo completamente il territorio a cui appartengono.
Marco Sferlazzo