Mortellito è il nome del territorio delle mie radici: una campagna di due ettari in cui, nei primi del Novecento, vivevano i miei bisnonni. Un luogo di cui sono innamorato, che esalta le mie più grandi passioni: la Terra e il Mare.
Qui ho deciso di intraprendere il mio percorso di viticoltore, allontanandomi dalla città e dalle sue convenzioni per tornare a vivere la terra. Qui ho iniziato la mia ricerca di vini genuini, fatti senza forzature e provenienti da agricoltura biologica.
Oggi abbiamo circa 23 ettari, nella val di Noto, tra le contrade Bufalefi, Maccari e Cozzo Tronzo, un territorio bellissimo per ragioni ambientali e artistiche. Conduco l’azienda assieme a Valentina, Mario e Melina che vi si dedicano giornalmente, insieme a tanti amici che vengono ad aiutarci.
Coltiviamo le nostre uve con sistema ad alberello, senza l’uso di fitofarmaci e di concimi chimici di sintesi. Produciamo Nero d’Avola, Moscato di Noto, Frappato/Nero Capitano (un vitigno storico siciliano praticamente estinto, del quale abbiamo piantato qualche migliaia di piante) e Grillo. Raccogliamo le uve a mano, senza aiuto di macchinari che possano danneggiarle e ne ricaviamo tre vini.
Lavoriamo per ottenere uve perfettamente mature e sane: crediamo che il vino si faccia principalmente in vigna. Il nostro lavoro in cantina ha come scopo il rispetto del vino e delle sue qualità più intime. Quindi fermentazioni spontanee senza lieviti selezionati aggiunti e assenza di botti di legno per evitare di alterare i sapori. L’unico intervento è dato dall’aggiunta di un minimo quantitativo di anidride solforosa durante l’imbottigliamento, per garantire una migliore conservazione.
Puntiamo a creare vini che rispecchino i caratteri naturali del territorio, vini dalla spiccata personalità e lontani dalle mode del momento.
Dario