Tappa #8
Guidata da Anna Cardin, novembre 2018
Vigna Ròda - Veneto
Vigna Roda è una piccola azienda a conduzione familiare immersa nel verde del Parco Regionale dei Colli Euganei, a sud-ovest di Padova. Gianni ed Elena, egregi padroni di casa, quando vi aprono le porte della sala degustazione in realtà vi accolgono a casa loro. Questa dimensione così umana è una delle cose più belle da vivere del mondo vino. Degustare seduti a un tavolo, ascoltare la vita di chi di vino ci vive, capire a fondo com'è la vita del vignaiolo… Tutto questo è un multivitaminico per noi sommelier. Nei Colli Euganei il panorama cambia passo dopo passo e ci sono zone con terreno vulcanico vero e proprio e altre con suoli chiari, perché la spinta sotterranea del magma ha portato al sollevamento del fondale marino. Facendo un giro fra queste colline ci si accorge di come in base al terreno cambi totalmente il tipo di vegetazione: i boschi di castagni proliferano in suoli vulcanici, la macchia mediterranea su quelli marnosi. Lo stesso vale per l'ampia varietà di vitigni che in queste zone vengono coltivati, ognuno ha le sue aree più vocate, dove riesce a esprimersi meglio. Questo dipende da fattori quali la variegatura dei terreni, l’esposizione, l’altitudine… A Vigna Roda si coltivano sia vitigni internazionali sia autoctoni: cabernet sauvignon, merlot, chardonnay, serprino e moscato giallo. Io vi propongo il “vino delle feste”, quello che in questo periodo non manca mai sulle tavole imbandite. Ricordo, quando ero bambina, la bottiglia di Moscato al momento del dessert, tra frutta secca e candita, biscotti, panettoni, dolcetti di marzapane… Il moscato giallo, conosciuto anche come Sirio o Fior d’Arancio, fa parte della grande famiglia dei Moscati, che insieme alle numerose Malvasie, sono arrivati in Italia partendo dalla Grecia. Il moscato giallo, di probabili origini siriane, si è poi diffuso soprattutto in Veneto e in Trentino Alto Adige, dove è conosciuto come Goldmuskateller.Ghiomo - Piemonte
Un angolo di Langa nel Roero. L'Azienda Agricola Ghiomo prende il nome da un'antica cascina, ex convento di frati. Ci troviamo a Guarene, un piccolo comune poco distante da Alba, geograficamente nel Roero ma fuori dalla denominazione per una manciata di metri. In realtà la vicinanza alle Langhe si sente assaggiando i vini. Nel Roero i terreni sono generalmente sabbiosi e molto permeabili, mentre in questa fascia, poco distante dal Fiume Tanaro, troviamo terreni marnosi (argilla, calcare, con marne di Sant’Agata fossili, tipico terreno della zona langarola). La sabbia è presente, ma in quantità decisamente minori rispetto a zone limitrofe, per questo mi piace definirli vini di radice roerina ma langaroli nell'anima. Queste particolari condizioni, insieme anche alla giacenza collinare e alle giuste esposizioni, permette di produrre vini da consumare nell'immediato ma anche, in alcuni casi, da dimenticare in cantina per qualche anno. Giuseppino Anfossi ama definirsi contadino, sugli scatoloni che usa per l'imballaggio dei suoi vini, la scritta "Farmer in Guarene" ci fa già capire il personaggio. È una persona genuina, diretta, semplice, di un'umiltà fuori dal comune. Se dovessi introdurre i suoi vini, la prima cosa che mi verrebbe dire è che sono simili a lui. A lui non importa delle mode del momento, gli interessa che i suoi vini siano prodotti secondo dei canoni ben precisi, primo fra tutti il rispetto di tutto ciò che lo circonda, perché se la Terra è trattata con rispetto, alla fine non potrà che premiarti. L'azienda è immersa nel verde, quando si arriva si viene accolti dall'esercito di gatti della famiglia; si apre la porta e Giuseppino arriva con un grande sorriso… Ormai è un rito. Mai presentarsi da lui a mani vuote, il suo motto è "a casa degli amici bisogna sempre presentarsi con una bottiglia di vino". La famiglia Anfossi è l'immagine di una famiglia sana, con dei valori saldi: i bimbi hanno il loro orto personale dove stanno imparando a coltivare frutta, verdura ed erbe aromatiche. I vitigni coltivati sono barbera, nebbiolo e arneis; le bottiglie prodotte circa 40.000, dipende naturalmente dalle annate. Se un'annata non permette di produrre la quantità di qualità dell'anno prima, il numero di bottiglie diminuisce anche drasticamente. Questo significa che ogni annata rispecchia quello che effettivamente la natura ha donato, senza magheggi in cantina.Dal Cero - Veneto
I fratelli Dal Cero si distinguono per qualcosa di raro: non sbagliano un colpo. Che si parli della Tenuta di Corte Giacobbe a Roncà, della Tenuta Montecchiesi a Cortona, oppure dell’ultima arrivata, la nuova proprietà in Valpolicella. La loro storia comincia negli anni ’30 con nonno Augusto e procede a gonfie vele grazie alle fondamenta rese solide dai figli Dario e Giuseppe. Attualmente si occupano dell’azienda a 360 gradi i nipoti di Augusto: Nico, Francesca e Davide. Ognuno di loro ha un ruolo fondamentale in azienda. Il famoso detto “l’unione fa la forza” cade a pennello in questo caso: la voglia di crescere, l’impegno e i numerosi viaggi in Valle del Rodano e Borgogna, hanno fatto il resto. I loro vini hanno personalità ben distinte ma assaggiando, per esempio, due vini della stessa tenuta, si sente un filo conduttore ben riconoscibile e distintivo. L’impronta territoriale è quella che fa la differenza, quel territorio che loro tanto rispettano e valorizzano. La vallata di Roncà sorge fra 2 vulcani: il Crocetta e il Calvarina. I vini della zona si caratterizzano per l’importante impronta minerale e per il piglio acido dovuto all’altitudine ma anche alla zona, che è considerata più “fresca” rispetto ad altre della denominazione. Basta fare una passeggiata fino al Vigneto Runcata (a quasi 500 mt di altitudine), fra alberi di acacia, fiori, farfalle, insetti, pietre rosse e nere, per rendersi conto della meraviglia di questo luogo. Nelle giornate limpide il panorama toglie il fiato e verso est si può perfino scorgere Venezia.