Tappa #0
Guidata dai Tre Moschettieri (Fiorini, Boninsegna, Scandogliero), febbraio 2018
Cantina Le Fraghe. Il sogno coraggioso di Matilde Poggi
Poco lontano dalle rive del Garda si distende l’azienda agricola di Matilde Poggi e della sua famiglia. Terza di sei fratelli, coltiva le vigne e produce i suoi vini a Cavaion Veronese, nel cuore del Bardolino.
Cresciuta nel mondo del vino, sin da piccola dopo la scuola aiutava a vendemmiare e immaginava le vigne andare in letargo in inverno per risvegliarsi in primavera. Da sempre è affascinata dalla terra - quell’universo semplice e grandioso che avanza a ritmo di danza - e presto si fa strada in lei la volontà di prendervi parte attiva.
Con orgoglio ci racconta come negli anni Ottanta fosse tra le poche donne in prima linea nel mondo del vino.
Matilde lavora in modo sperimentale, testando varietà, sistemi di allevamento e uvaggi, animata dal coraggio di interpretare il territorio in modo indipendente, nel rispetto di una terra che sente di dover preservare per gli uomini di domani.
Cantina Ancilla. Quando la bellezza si fa vino
Donna coraggiosa, quando sceglie di abbandonare la finanza e seguire il richiamo della sua terra Luisella Benedetti ascolta il suo intuito femminile e torna all’azienda di famiglia rendendo onore alle donne che l’hanno preceduta: la nonna Ancilla (cui è dedicata l’azienda) e la madre Maria Teresa.
Con la stessa energia della nonna, Luisella ne porta avanti il sogno, iniziando da dove ogni vignaiolo inizia: “tirando tubi, facendo travasi, pulendo vasche, preparando cuvée di lieviti, sorvegliando le fermentazioni, seguendo gli imbottigliamenti.”
L’azienda di Luisella ha due anime: Tenuta Cadellora e Tenuta La Ghidina. Da quest’ultima - situata a Lugana di Sirmione - provengono entrambi i vini che selezionati. Qui, i 6 ettari di vigneti sono curati in modo tradizionale, con l’impiego della lotta integrata.
Visione futura? Luisella ha le idee chiare: il futuro è fare un passo indietro, tornare alla semplicità, tornare alla terra.
I vini di Ancilla rispecchiano tutta la passione delle donne che li hanno creati e che ogni giorno continuano a portare avanti quel giovane sogno.
Cantina San Zeno. Una famiglia, un territorio
Originaria del nord del lago di Garda, la famiglia Gianfranceschi produce vino sin dall’inizio dell’Ottocento. Se all’inizio l’azienda produceva uva di qualità che conferiva a produttori locali, è intorno agli anni ‘30 del Novecento che Pietro Gianfranceschi decide di dare una svolta all’azienda. Nato nel 1890 e morto un giorno prima di compierne 100, aveva combattuto la Prima Guerra Mondiale - facendo la campagna di Libia - e la Seconda. Tra le due guerre fa una scelta coraggiosa e inizia a vinificare e commercializzare il suo vino, sfuso.
L’azienda, in seguito, è portata avanti con intraprendenza dal figlio Zeno, che deve il nome all’omonima antichissima chiesa di Bardolino (del IX secolo). È in onore della chiesa che negli anni ‘90 la cantina prende il nome di “Azienda Agricola S. Zeno”: da lì la decisione di imbottigliare e commercializzare in proprio la produzione di Bardolino classico. Zeno, infatti, era mosso dalla volontà di seguire il suo prodotto fino alla fine, vedere il frutto del suo lavoro e riceverne la giusta soddisfazione.
Oggi l’azienda è nelle mani del figlio Simone e di quelle dello stesso Zeno e comprende 19 ettari di terreno, con vigne di diverse età.
L’uva è lavorata nella sede della cantina, ancora nel posto originario in via San Zeno a Bardolino, un antico edificio rustico ristrutturato negli anni Settanta.
Simone Gianfranceschi ha preso le redini dell’azienda e la porta avanti con dedizione. Uomo di poche parole, sempre precise, sta interpretando la sfida della modernità avendo compreso quanto sia importante aprire le porte della sua cantina a chiunque voglia fare un’esperienza di degustazione nello stesso luogo dove il vignaiolo ha trasformato l’uva in vino.
I vini selezionati
BOX ENTUSIASTA
Bardolino Chiaretto Rodòn, Le Fraghe
Agli occhi: Della cantina Le Fraghe i sommelier del mese hanno selezionato il Bardolino Chiaretto Rodòn, un vino che che si presenta vestito di un bel rosa di media intensità, quasi brillante, frutto della macerazione a bassa temperatura. Al naso: Ci affascina con un palcoscenico olfattivo fragrante e a tocchi anche minerale: piccola frutta rossa come il ribes, il mirtillo e la ciliegia incontrano note floreali molto gradevoli (viola mammola, cenni di glicine, fiori d’arancio). Al palato: Il sapore è sapido, fresco e dal tannino bene in assetto con un alcol che non disturba e, anzi, ne rafforza la piacevolezza. Sapido e a tratti minerale, non è mai eccessivo, a definire un palato piacevole e che sorprende per la persistenza. Non fatevi ingannare dal colore: questo rose ha forza e carattere da vendere! In tavola: Si abbina bene con pasta, carni bianche e verdure ma dichiara il suo amore incondizionato al pesce. Da bere a una temperatura consigliata di 10/12 gradi.ELLA Lugana DOC, Ancilla
Agli occhi:
I sommelier del mese hanno selezionato il Lugana Ella, che colora il calice di un giallo paglierino dai bei riflessi verdolini (frutto della lenta macerazione a freddo) e che marca i bordi con archetti precisi dove le gocce scendono veloci, a dichiarare il moderato grado alcolico.
Al naso:
Nel bicchiere si apre a note olfattive di pregio: subito nuances di frutta gialla come avocado, lime, pompelmo rosa per arrivare alla buccia del limone maturo.
Alla bocca:
Non delude le aspettative e al palato si presenta di buon equilibrato, dalla giusta freschezza ben bilanciata, nell’equilibrio tra le parti morbide (gli zuccheri) e la parte dura del vino (acidità e mineralità). Il punto di forza di questo vino è la sua facilità: dall’olfatto accattivante e franco al suo sprigionare sensazioni di freschezza e mineralità al palato, senza mai cadere nell’acidità, tenuta a briglia dagli zuccheri.
In tavola:
A tavola è sempre gradito: ama la pasta con le verdure, piatti della tradizione di pesce del lago, fino a un più complesso riso agli asparagi e lavarello. Consigliamo di berlo a una temperatura di 8/10 gradi.
Bardolino Chiaretto Classico, Azienda Agricola San Zeno
Agli occhi:
I sommelier del mese hanno selezionato il Bardolino Chiaretto Classico dell’Azienda Agricola San Zeno, prodotto con uve Corvina, Rondinella e Molinara del lago di Garda. Si veste di un rosa carico ma sempre nella tonalità “chiaretto”; la vena brillante ne dichiara la giovinezza e la vitalità, e si nota bene alla fonte luminosa.
Al naso:
Il naso è delicato ma preciso, e da subito si dimostra molto particolare. È prima centrato sulla piccola frutta nera (ribes, marasca, prugna e mirtillo), con belle punteggiature di grafite e pietra focaia; poi compaiono cenni floreali quali la viola e la rosa selvatica.
Al palato:
Questo vino è esuberante ed entra con uno sprint che lo rende gradevole e per nulla scontato. A tratti garbatamente muscoloso, mai arrogante, tratteggia con sincerità il carattere di un territorio che sa mettere nel bicchiere tutto il suo potenziale. Il sapore è persistente e ha un buon equilibrio grazie all’interazione tra le parti dure e quelle morbide. Ci stupisce per il finale di bocca che regala un’esperienza mai scontata e che recupera un finale minerale.
In tavola:
C’è poco da fare: è ideale per i piatti di pesce ma non delude mai con i primi piatti di carne bianca e verdure, e nemmeno con secondi della cucina di tradizione del lago di Garda. Consigliamo di servirlo a una temperatura tra i 10 e i 12 gradi.
BOX ESPERTO
Bardolino, Le Fraghe
Agli occhi: Della cantina Le Fraghe, i sommelier del mese hanno selezionato il Bardolino del 2015, un vino che si presenta vestito di un bellissimo rosso rubino, vivo e teso, frutto di una lavorazione delle uve che parte sin dal vigneto. Al naso: Sprigiona eleganza e intensità allo stesso tempo: se ti aspetti territorio e interpretazione qui trovi Bardolino! Si concede subito con note floreali, rosa canina e viola, e di frutta (mirtillo e fragoline di bosco). Questo vino va scoperto poco a poco, e quindi compaiono pepe, note di grafite e cenni vegetali, che chiudono l’esperienza olfattiva in modo composto e gradevole. Al palato: Al palato si presenta in linea con quello che ha dichiarato agli occhi e al naso: composto, moderatamente alcolico e con una bella trama tanninica sul finire, molto piacevole. È un vino che si fa apprezzare per il suo carattere generoso. In tavola: Il suo abbinamento perfetto è con primi piatti a base di carni bianche e secondi di carne a penna. Da bere a una temperatura consigliata di 14/16 gradi.La Ghidina Lugana DOC, Ancilla
Agli occhi:
I sommelier del mese hanno selezionato La Ghidina Lugana DOC di Ancilla, un vino che si rivela alla vista con un bel giallo oro e finissime bordature verdoline. L’intensità del colore svela da subito il suo affinamento in barrique di 5 anni.
Al naso:
All’analisi olfattiva il calibro è di belle note di frutta gialla tropicale, matura e profumata (ananas, mango e maracuja), ma poi anche di pompelmo e leggeri sbuffi fumé. Concede tocchi leggeri di raffinata vaniglia, note minerali in sottofondo e mandorla.
Al palato:
Questo vino promette molto al naso e al palato non ci delude: opulento, equilibrato e ricco, ha una struttura potente e generosa. La sua vera forza risiede nel saper gestire con saggezza la sua anima ricercata senza rinunciare alla freschezza, che gli proviene dal territorio di origine. Questo è un vino dalla grande anima, sempre in grado di evolvere.
In tavola:
Mai timido in tavola, si concede anche a piatti di pesce. Consigliamo di berlo a una temperatura tra 10 e 12 gradi.
Freudo Rosso Veneto, Azienda Agricola San Zeno
Agli occhi:
I sommelier del mese hanno selezionato il Freudo Rosso Veneto dell’Azienda Agricola San Zeno, che da subito mostra un tocco di austerità con un colore vivo e teso: la Corvina, infatti, regala sempre una matrice colorante particolare e il rosso rubino che si intravede tra le pareti del calice ne rivela la giovinezza e il forte carattere.
Al naso:
Un vino giovane, dicevamo, e il naso subito racconta di frutta rossa ancora croccante come la ciliegia durone, la prugna e il mirtillo. La parte floreale ricama una cornice di rosa canina e leggero ibisco fino alla chiusura leggermente balsamica, tipica del territorio di origine.
Al palato:
Al palato il Freudo Rosso Veneto è esattamente in linea con il naso: un vino giovane (e tale vuole essere), dal carattere amabile, mai impreciso, anzi! Il territorio insegna che la Corvina è un’uva complicata, che tarda a concedersi e non ama la banalità: questo vino è la sintesi di tutto questo. Bella è anche la chiusura al palato che, con tannino leggero ma presente, lo rende gradevole e dai tratti opulenti.
Come descrivere questo vino? Forte, dinamico e sensuale.
In tavola:
Con un alcol che arriva ai 13 gradi è il compagno ideale per i taglieri di formaggio a pasta dura e semidura (mai con gli erborinati) e per piatti di carni non troppo strutturati (mai con la carne alla griglia!). Consigliamo di servirlo tra i 14 e i 16 gradi.