Bovale Ciu' Roussu | Tanca Gioia

Prezzo scontato€18,00

Rosso
Sardegna (IT)
Sardegna IGT
Bovaleddu (o Muristellu) 100%
Degustalo entro 7 anni
14,5% vol.

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Produzione e affinamento

L'autoctono Muristellu (o Bovaleddu) coltivato nei vigneti di proprietà situati sull’Isola di San Pietro, nel comune di Carloforte (CI) su terreni di origine vulcanica e composizione sabbiosa, elementi che conferiscono al vino mineralità e una particolare complessità organolettica. La vigna è allevata a piede franco, una scelta che permette una percezione autentica e diretta delle caratteristiche varietali e del terroir, senza interferenze. L’esposizione ai venti di maestrale, unita al clima mediterraneo caratterizzato da intenso soleggiamento, consente un’ottimale maturazione delle uve, con profumi arricchiti dal contesto naturale della macchia mediterranea, che include mirti e pini di Aleppo.

La fermentazione avviene in acciaio con lieviti naturali, senza aggiunta di agenti esterni, per preservare l’espressione autentica del vitigno e del territorio. La maturazione e l’affinamento sono anch’essi condotti esclusivamente in acciaio, garantendo freschezza aromatica e un’eleganza sobria, senza interventi invasivi di legno. L’affinamento finale in bottiglia completa l’equilibrio del vino, esaltandone la complessità.

Analisi organolettica

Esame visivo

Rosso lucente, intenso, con riflessi granato.

Esame olfattivo

Complesso e avvolgente, si apre con note terrose e di sottobosco che si intrecciano con confettura di more, prugna e ciliegia. Emergono delicate sfumature speziate dominate da pepe nero, alloro e un sentore balsamico che ricorda la macchia mediterranea. Piccoli accenti di mirtillo donano freschezza al bouquet.

Esame gustativo

Il sorso è snello ed elegante, di carattere, caratterizzato da tannini ben integrati che ancorano il vino al terreno e contribuiscono a una lunga persistenza. Il gusto offre un piacevole equilibrio tra ritorni di frutta rossa matura e un’intensa speziatura, con un finale armonico e leggermente balsamico.

Indice contenuti

Dal vigneto alla tavola: scopri il nostro vino

Pronti per un viaggio alla scoperta del Bovale Ciu' Roussu | Tanca Gioia? Ora ti porteremo ad approfondire ogni aspetto di questo vino eccezionale attraverso tre sezioni chiave:

Cantina

Vieni a conoscere la storia e i valori della cantina che con passione coltiva e trasforma le uve in vino

Territorio

Immergiti nella terra che dà vita a queste uve uniche, scoprendo il clima e il terroir che influenzano il suo carattere

Abbinamenti

Ottieni consigli esperti sugli abbinamenti perfetti che esalteranno sia il vino sia il tuo pasto

La cantina

Paese: Italia

Regione: Sardegna, Sud Sardegna

Ettari vitati: 7

Tanca Gioia Carloforte

Da anni, Carlo e Umberto frequentavano l'isola di San Pietro e sognavano di coltivare una vigna con vitigni storici autoctoni come il Bovaleddu, il Nasco aromatico e il Carignano. Finalmente, nel 2003, il loro sogno è diventato realtà con la costituzione della società e il primo impianto su un terreno di origine vulcanica e sabbiosa, che ha consentito la coltivazione a “piede franco”, permettendo di percepire integralmente le caratteristiche delle uve.

Il progetto è nato in barca a vela da un gruppo di amici che hanno abbandonato le comodità per dedicarsi all'amore per la terra. Il nome è un omaggio all'isola tunisina, un tempo sotto il controllo genovese, da cui provengono molti pescatori che dovettero poi abbandonarla. L'azienda possiede 7 ettari di vigneti sull'isola di San Pietro, in Sardegna.

Tanca Gioia Carloforte

L'isola, di origine vulcanica e costantemente battuta dal vento, dal leggero al forte maestrale, è ricca di aree naturali che ospitano molte specie di uccelli migratori, tra cui i fenicotteri rosa. I vigneti fondano le proprie radici su suoli sabbiosi e secchi, permettendo l'uso di viti a piede franco per una qualità estrema. Il vento marino e il suolo sabbioso conferiscono ai vini una spiccata mineralità e sapidità.

La filosofia in vigna è chiara: limitare al minimo gli interventi umani, utilizzare trattamenti tradizionali e irrigare solo quando strettamente necessario. Ogni annata riflette il sole, il vento e la pioggia che le piante hanno vissuto. Questa filosofia si estende anche alla scelta di ripiantare solo vitigni autoctoni, come il Carignano del Sulcis, il Bovale Piccolo, il Nasco Aromatico, il Moscato di Calasetta e il Vermentino di Sardegna, ciascuno coltivato come un frutto unico.

Regione e territorio

Dai vini bianchi fino ai rossi, il percorso enologico ideale per la Sardegna coinvolge anche le tipologie meno comuni

Sardegna

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Sardegna

Dai vini bianchi fino ai rossi, il percorso enologico ideale per la Sardegna coinvolge anche le tipologie meno comuni

Sardegna

La coltivazione della vite viene introdotta in Sardegna dai Fenici tra l'VIII e il VII secolo a.C. e ancora oggi i nomi di alcuni villaggi sardi ricordano la vite e il suo frutto. Successivamente, con il crollo dell'impero romano i commerci legati alla viticoltura si allentano, e il settore enologico rimane nell'anonimato per secoli, fino all'introduzione di vitigni iberici alla fine del Quattrocento e alla dominazione sabauda, quando le sorti della viticoltura si risollevano.

Dal 1949, ottenuta l'indipendenza amministrativa, sorgono molte cantine sociali avviando la strada della qualità per il vino sardo.

In Sardegna il vigneto è parte integrante del paesaggio, di cui gioca un ruolo importante in una regione dove la particolare conformazione dei suoli e le esposizioni consentono produzioni enologiche di elevata qualità.

Le denominazioni più importanti in Sardegna sono quella del Vermentino di Gallura (DOCG), del Cannonau di Sardegna (DOC) e della Vernaccia di Oristano (DOC) .

L’unica DOCG e le 17 DOC contano il 66% del vino prodotto in Sardegna, mentre le IGT, nelle quali le uve autoctone sono spesso unite alle uve internazionali, contano per il 15% della produzione.

Sulcis

La regione di Carignano del Sulcis è compresa fra le ultime propaggini montane della Sardegna sud-occidentale e il mare. Probabilmente furono i Fenici, fondatori dell’antica Solci nell’isola di Sant’Antioco, a introdurre il vitigno carignano in Sardegna.

La superficie di coltivazione della vite si estende su circa 1700 ettari e il Carignano può ritenersi uno dei vini più importanti dell’enologia sarda. La resistenza del Carignano ai venti salsi, provenienti dal mare ha consentito di svilupparne la coltivazione prevalentemente sui terreni sabbiosi, caldi e assolati del Sulcis, che anche grazie alle basse produzioni conferiscono al vino vigore e ricchezza in estratto e profumi.

Dal perfetto equilibrio tra il clima, il terreno e questo elegante vitigno nasce un vino di colore rubino intenso tendente al granato, dai profumi caldi e avvolgenti di prugne e marasche, spezie dolci e cioccolato, liquirizia e pepe nero.
All’assaggio è aristocratico ed equilibrato con tannini morbidi di rara eleganza. Riconosciuto nel 1977 come vino a Denominazione di Origine Controllata, viene commercializzato sotto il nome di Carignano del Sulcis.

Tra le montagne e il mare della Sardegna si nasconde il segreto del Carignano del Sulcis: un vino aristocratico nato dall'equilibrio perfetto tra terre sabbiose, clima e antichi vitigni fenici

Abbinamenti e piatti consigliati

Abbinamento per concordanza

Un rosso di carattere, che richiede abbinamenti con piatti altrettanto ricchi. Anche la speziatura del vino si può giocare con soddisfazione in abbinamento a piatti leggermente speziati.

Abbinamento per contrasto

Il Bovale Ciu' Roussu, con la sua eleganza tannica e l’intensa speziatura, si presta ad accostamenti che sfruttano il contrasto gustativo. La sua freschezza e la mineralità bilanciano bene piatti ricchi di grassi, come carni grasse e formaggi strutturati.

Si abbina bene a

Carni rosse alla griglia, selvaggina da piuma, spezzatini e arrosti aromatici, formaggi stagionati o semistagionati dal carattere deciso, come pecorini sardi, piatti a base di funghi, zuppe rustiche e preparazioni con erbe aromatiche mediterranee ne sottolineano il carattere.

Abbinamento per concordanza

Un rosso di carattere, che richiede abbinamenti con piatti altrettanto ricchi. Anche la speziatura del vino si può giocare con soddisfazione in abbinamento a piatti leggermente speziati.

Abbinamento per contrasto

Il Bovale Ciu' Roussu, con la sua eleganza tannica e l’intensa speziatura, si presta ad accostamenti che sfruttano il contrasto gustativo. La sua freschezza e la mineralità bilanciano bene piatti ricchi di grassi, come carni grasse e formaggi strutturati.

Si abbina bene a

Carni rosse alla griglia, selvaggina da piuma, spezzatini e arrosti aromatici, formaggi stagionati o semistagionati dal carattere deciso, come pecorini sardi, piatti a base di funghi, zuppe rustiche e preparazioni con erbe aromatiche mediterranee ne sottolineano il carattere.

Carne alla griglia

Spiedini, maiale, bistecche, fino alla nobile fiorentina... la cottura alla griglia insaporisce la carne (opportunamente marinata) e la rende piacevolmente amaricante. Da fare in compagnia per barbecue davvero conviviali, sempre facendo attenzione a non mettere la carne a contatto diretto con la fiamma.

Pecorino stagionato

Il tipico formaggio stagionato a pasta cotta da latte intero di pecora offre spunti per abbinamenti intensi, profumati e di carattere - da provare per arricchire aperitivi di sicuro successo.

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