Da sempre impegnata nel Marketing e nella Comunicazione, appassionata di enologia e sommelier, Claudia Giussani adora scoprire nuove realtà, nuove cantine, nuovi prodotti e soprattutto viaggiare per degustare. Consigliera della delegazione Fisar di Milano Duomo, è responsabile dei servizi e si occupa anche dell’organizzazione e delle iscrizioni ai corsi per sommelier e di introduzione alla degustazione. Abbiamo avuto il piacere di intervistarla e le abbiamo chiesto come sta cambiando questo mondo.
Intervista a Claudia Giussani, per capire come sta cambiando il mondo del vino e tutte le possibilità che ci sono per chi vuole avvicinarsi ai corsi, diventare sommelier e, in generale, capirne di più.
I rivolgimenti mondiali degli ultimi due anni hanno invaso anche il mondo della sommelierie. Come avete reagito alla crisi e in cosa è cambiato il mondo dei corsi?
Dal 2020 in avanti, la crisi sanitaria dal 2020 un forte freno (per non dire un vero e proprio blocco!) ai corsi da sommelier e più in generale agli eventi enologici.
Noi, come Fisar Milano Duomo, abbiamo saputo reagire con prontezza, facendo partire subito i corsi da sommelier in modalità online, continuando a svolgere anche la parte della degustazione: spediamo a casa dei nostri corsisi un box con le bottiglie che verranno degustate nelle varie lezioni.
Inoltre, per non lasciare “soli” i nostri associati, abbiamo organizzato anche una nutrita serie di degustazioni tecniche, workshop, interviste a cantine, ristoratori ed esperti del settore in modalità online.
In questo momento (gennaio 2022) tutte le nostre attività hanno ripreso la modalità in presenza – con i dovuti accorgimenti –, ma siamo pronti a tornare alle sessioni online nello sfortunato caso in cui ce ne sarà ancora bisogno.
Previsioni su come cambierà nei prossimi anni il mondo del vino, con riferimento alla didattica?
Penso che, nel mondo enologico, l’insegnamento diventerà sempre più partecipativo e interattivo.
Abbiamo notato in questi anni un aumento dell’interesse per questo settore non solo da parte di chi proviene dal settore ma anche da parte del pubblico degli appassionati.
Si tenderà sempre più quindi a insegnare anche attraverso visite guidate, interviste, workshop, degustazioni e non solo tramite le classiche lezioni in aula.
Si capisce che sono varie le tipologie di studenti e aspiranti sommelier che frequentano i vostri corsi…
Sì, tra i nostri corsisti abbiamo diverse tipologie di persone, tutte accumunate dalla passione per il vino, passione che non necessariamente deriva o vuole sfociare in un'attività professionale.
Dal punto di vista dell’età rileviamo una forbice molto ampia: abbiamo corsisti molto giovani, anche appena diciottenni, così come ultrasettantenni.
Quanto al genere, non c’è distinzione fra uomini e donne: si dividono esattamente a metà.
E poi ci sono aspetti sociali interessanti: coppie, gruppi di amici, padri e madri assieme a figli e figlie che scelgono i nostri corsi proprio per fare un’esperienza insieme.
Ci sono sicuramente alcuni professionisti che lavorano già nel mondo del vino o del food e che intendono perfezionare la propria formazione o persone che vorrebbero cercare in questi campi un nuovo sbocco professionale, ma in termini di numeri rimangono comunque in minoranza.
In generale, si può dire che chi frequenta i nostri corsi appartiene innanzitutto alla categoria delle persone appassionate del mondo del vino, che desiderano arricchire le proprie conoscenze e condividerle con altri caratterizzati dalla stessa passione. È bellissimo vedere come già dopo le prime lezioni si crei un gruppo, omogeneo per passione anche se di estrazione differente, felice di passare del tempo insieme e approfondire con noi questo splendido mondo.
Oltre ai corsi per diventare sommelier quali sono oggi le possibilità che associazioni di formazione come FISAR offrono agli appassionati di vino?
Sono molteplici le attività pensate per i nostri associati, e si rivolgono sia a chi è già sommelier sia agli appassionati.
Per prima cosa va detto che oltre ai corsi per sommelier ci sono anche i più semplici corsi di introduzione alla degustazione, percorsi più brevi di avvicinamento al vino che seguono un approccio più ludico e conviviale, sempre supportato dalla solida preparazione dei nostri relatori: servono per iniziare a conoscere il meraviglioso mondo del vino.
Le serate di degustazione, poi, hanno un taglio più tecnico e approfondiscono con un dettaglio maggiore zone vitivinicole o vitigni, andando a scoprire tutte le molteplici realtà del nostro paese e del mondo intero.
Le cene di abbinamento cibo-vino hanno un carattere più conviviale, vengono studiate in collaborazione con il ristorante che elabora per noi un menu gourmet cui abbiniamo i vini. Solitamente le cene prevedono le molteplici declinazioni di un unico vitigno, partendo dalle bollicine passando per i vini secchi – più o meni strutturati – fino ai passiti, il tutto sempre ricercando delle vere chicche del mondo enologico.
Le serate dedicate alle degustazioni alla cieca (le cosiddette “blind”) aiutano e divertono sommelier e appassionati nel riconoscimento dei caratteri chiave dei singoli vitigni. È bello ogni tanto anche mettersi in gioco!
Le visite in cantina sono un modo per entrare dal vivo nel mondo della vinificazione: permettono la scoperta dei territori, delle cantine e dei vignaioli che li interpretano e tengono vivi. Spesso, noi di FISAR Milano Duomo le abbiniamo a un pranzo tipico, in grado di raccontare e lasciare impresso in chi partecipa ancora di più la territorialità del luogo visitato.
Infine, ci sono i servizi, dedicati ai sommelier diplomati. I nostri sommelier vengono richiesti spesso per servizi durante eventi di vario genere, come fiere, cene di gala, varie serate di degustazione e manifestazioni di vario genere. Attraverso il servizio si mette in pratica, divertendosi, quanto si è imparato su un aspetto che resta importante della vita del sommelier e si ha l’occasione di entrare nel vivo del settore.
Anche il lavoro del sommelier sta molto cambiando. Quali sono le doti indispensabili oggi per diventare un o una sommelier al passo con i tempi?
Le doti di una brava o di un bravo sommelier non cambiano nel tempo: da sempre sono soprattutto la passione, la voglia di continuare a imparare e conoscere, la serietà, l’impegno, la cortesia.
Chi svolge al meglio questo lavoro è quindi capace di consigliare, guidare alla scoperta del vino e anche contagiare con la sua passione senza per questo essere invadente; conosce le regole del buon servizio e ha sempre il sorriso sulle labbra. Il vino è fatto di tecnicismi e nozioni, ma resta prima di tutto un catalizzatore di convivialità.
E per concludere, un consiglio per gli appassionati di vino?
Il consiglio per tutti gli appassionati è senza dubbio quello di non smettete mai di curiosare, provare e assaggiare, senza farsi ingannare da etichette o appellazioni: il vino è un piacere e come tale va approcciato.
Quindi mettetevi in gioco, non abbiate paura di “non essere all’altezza” e seguite il vostro istinto.
Con questo approccio, e con un minimo di approfondimento tutto il resto verrà da solo! E sarà di grande soddisfazione.